Vai in vacanza e scopri di essere positivo: sai che cosa devi fare?

Che tu stia viaggiando in Italia o all’estero, se dovessi risultare infetto non potrai fare ritorno a casa. Dovrai sottoposto all’obbligo di quarantena o isolamento per il periodo necessario a ottenere la negativizzazione del tampone. Ricordati di organizzare le ferie con attenzione e sicurezza e dotati di un’assicurazione per eventuali spese impreviste.
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Kevin Ben Alì Zinati 27 Luglio 2021
* ultima modifica il 27/07/2021

La seconda estate della pandemia è quella della ripartenza vera, del ritorno a una normalità più concreta e non soltanto percepita. E, quindi, delle vacanze.

La campagna vaccinale, che oggi ha portato all’immunizzazione totale di oltre 30 milioni di persone (con 65 milioni che, a momento in cui ti scrivo, hanno ricevuto almeno una dose), ha dato una decisa spallata a Sars-CoV-2.

Con l’introduzione del Green pass europeo abbiamo ripreso a viaggiare con una tranquillità relativamente maggiore. Con la certificazione verde italiana, dal 6 agosto, potremo invece ritornare nei nostri ristoranti al chiuso, alle nostre mostre o nei nostri stadi.

Ma non siamo ancora fuori dal tunnel. A strattonarci indietro per il bavero della giacca è la cosiddetta variante Delta. La più contagiosa delle casuali mutazioni del virus e, ad oggi, quella con la maggior capacità diffusiva.

Tanto che negli ultimi giorni, avrai sentito, sta facendo rialzare i contagi in tutto il mondo, Italia compresa. Da più di una settimana stiamo viaggiando con almeno 3500 positivi giornalieri. E per la prima volta dopo settimane, è (ri)cresciuta dell’1% anche la percentuale di posti letto in reparto occupati da pazienti Covid a livello nazionale: siamo al 3%.

Questo, per ora, non significa che le vacanze siano sospese e bloccate, anzi. Indipendentemente che tu abbia scelto l’Italia o l’estero per trascorrere le tue ferie, devi tuttavia essere consapevole che il rischio di contagiarsi c’è. Purtroppo, non lo si può (ancora) azzerare e dunque sottovalutare, in tutte le sue sfaccettature.

Positivo in vacanza: che fare?

Alla partenza

L’invito non è quello di restare a casa e di non partire: semmai, è di farlo utilizzando il filtro del buon senso, della sicurezza e dell’organizzazione.

Quando deciderai di prenotare le tue vacanze dovresti pianificare con la massima attenzione ogni suo aspetto, tenendo sempre un occhio attento sulla situazione epidemiologica del Paese o della regione in cui stai andando.

E non farti venire dubbi: le partenze sono sempre consentite. Il Green pass, infatti, non è un documento che permette di mettersi in viaggio ma è, piuttosto, un certificato cin cui evitare quarantene e tamponi altrimenti obbligatori.

Gli spostamenti da e per l’estero sono regolati dal Dpcm del 2 marzo 2021 e da diverse ordinanze e le regole per raggiungere i diversi variano da nazione a nazione.

Positivo in vacanza

Stai percorrendo il gate verso il tuo aereo, stai per imbarcarti sulla nave che ti riporterà a casa. Passi i controlli, l’addetto alla sicurezza ti punta il termoscanner alla fronte. Lo guarda. Ti guarda. Ti ferma. Hai la febbre.

Oppure stai camminando per Roma, Firenze, Bologna, Trieste. Cominci a tossire, a sentirti strano, stanco, starnutisci e ti fa male la testa. Qualcosa non va, e sai che non è il caldo.

In entrambi i casi provi a sottoporti a un tampone. Già: sei positivo.

Come ti dicevo prima, la paura di trovarsi infetti in vacanza corrisponde a un rischio concreto. Che cosa fare, dunque?

All’estero

Se contrai il Covid-19 mentre sei in vacanza all’estero non puoi rientrare in Italia.

I casi positivi confermati all’estero devono sottoporsi all’obbligo di quarantena e solo al termine del periodo (che corrisponde, più o mano ovunque, a due settimane) possono uscire, oltrepassare i confini e tornare a casa.

Ogni Paese europeo, e non solo, ha previsto a proprie spese delle strutture molto simili ai nostri Covid-Hotel per permettere ai turisti di restare isolati in caso di positività.

Ricordati però che il trattamento per i turisti bloccati all’estero a causa del Covid è differente da Paese a Paese e che queste procedure interessano, con alcune differenze in base alle diverse normative locali, anche i cosiddetti “contatti” con il positivo sono sottoposti a quarantena o isolamento.

Se dovessi scoprire di essere positivo al Coronavirus in vacanza è importante che tu avvisi la Farnesina per rendere nota la tua situazione di salute e il tuo stato di italiano bloccato all’estero per il Covid-19.

In Italia 

Il discorso resta valido anche se decidessi di trascorrere le tue vacanze girovagando per l’Italia.

Se dovessi avere febbre superiore ai 37,5° e risultare poi positivo a un tampone in una Regione diversa dalla tua non potrai viaggiare. Niente aerei, navi, treni o auto.

È chiaro insomma che in queste circostanze la tua vacanza assumerebbe un'altra forma. Dovrai dunque comunicare la positività alle autorità sanitarie locali, che predisporranno il tuo isolamento in strutture appositamente organizzate oppure nell’alloggio in cui stai soggiornando.

Non potrai avere contatti con l’esterno e dovrai che stare il più lontano possibile dai tuoi familiari o compagni di viaggio per congiurare il rischio di creare un focolaio.

Solo alla fine della quarantena o dell'isolamento potrai ritornare a casa.

Assicurazione 

Piccolo grande consiglio, che ti porto direttamente dalla Farnesina.

Visti i vari casi di voli cancellati, case-vacanze sospese, rimborsi volatilizzati e turisti bloccati lontani da casa, sarebbe bene accostare alle prenotazioni anche una polizza assicurativa che copra eventuali spese impreviste.

Tante compagnie infatti stanno offrendo contratti di assicurazione creati su misura per chi vuole spostarsi e viaggiare e in grado di coprire le spese per le cure mediche, per le strutture ospedaliere ed eventuali spostamenti e rimpatri.

Fonti | Ministero degli Esteri; Governo

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