Varese, un trapianto di pelle che ha salvato una vita: uomo di 47 anni guarisce dalla fascite necrotizzante

Un trapianto durato quasi 100 giorni e suddiviso in ben 10 operazioni chirurgiche. Quello che è stato eseguito dal dottor Mario Cherubino è un intervento complicatissimo che si è reso necessario per salvare la vita al paziente, arrivato al pronto soccorso in condizioni disperate: i suoi organi stavano cedendo uno dopo l’altro.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Giulia Dallagiovanna 29 Giugno 2020
* ultima modifica il 23/09/2020

Sono servite 10 operazioni chirurgiche e ben 100 giorni di ricovero in ospedale, ma alla fine Christian, paziente di 47 anni affetto da fascite necrotizzante, ce l'ha fatta. Forse non hai mai sentito parlare di questa patologia, ma si tratta di un'infezione batterica davvero grave, tanto da poter provocare la morte nel 30% dei casi. L'uomo è stato preso in carico dal dottor Mario Cherubino, Professore Associato di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dell’Università dell’Insubria e responsabile della Microchirurgia e Chirurgia della Mano, che ha eseguito il trapianto di pelle e gli ha letteralmente salvato la vita.

Per capire da cosa era stato colpito il paziente, ti basti sapere che i batteri responsabili vengono chiamati comunemente "mangia carne". Forse nella tua mente l'avrai già visualizzata: un'infezione aggressiva che progredisce rapidamente. Tutto parte da una ferita, attraverso la quale può entrare l'agente patogeno e attaccare i tessuti sottocutanei. Si riconosce perché provoca vescicole e bolle, ma se non viene trattata in tempo, può arrivare a scatenare una setticemia. Il tessuto può andare in necrosi e a quel punto può insorgere lo shock settico e, in seguito, la morte. Pensa che anche quando si interviene con antibiotici e chirurgia, il rischio di perdere gli arti rimane comunque alto.

Ma cosa è accaduto al signor Christian? Si era sottoposto a un'operazione alla schiena, in seguito alla quale avvertiva una strana stanchezza. Per un po' di tempo non sembrava una situazione preoccupante fino a quando, il 7 marzo, non è svenuto. Portato d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale di Circolo di Varese, i medici si sono trovati davanti a una situazione disperata: i suoi organi stavano già cedendo.

Nel 30% dei casi, la fascite necrotizzante può arrivare a provocare la morte

A quel punto la decisione: tentare la strada di un intervento chirurgico molto complicato, ma l'unico che potesse evitare la morte del paziente. Così, il dottor Cherubino assistito dalla sua equipe è riuscito a rimuovere piano piano tutta la pelle infetta, un'area molto ampia che andava dalla coscia alla spalla. L'operazione è durata cinque ora, ma è stata solo la prima di una lunga serie. Nelle successive, bisognava ricostruire il tessuto rimosso a partire da un autotrapianto utilizzando proprio la pelle dell'uomo.

In tutto, sono stati necessari 97 giorni di ricovero, di cui 27 trascorsi in terapia intensiva. Ha perso 20 chili, ma ora può dirsi guarito. E di quei giorni in bilico tra la vita e la morte non ricorda nulla.

Fonte| Humanitas

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.