Varicella, come si manifesta e come si previene

Tra le malattie pediatriche più comuni e diffuse c’è la varicella, che si può prevenire con un vaccino, inserito dal 2017 tra quelli obbligatori per frequentare la scuola. Il sintomo caratteristico è un’eruzione cutanea con vesciche piene di liquido. Qual è la causa e quali sono le complicanze che possono rendere quest’infezione pericolosa?
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Valentina Rorato 5 Maggio 2020
* ultima modifica il 13/09/2020
Con la collaborazione del Dott. Albert Kasongo medico vaccinatore presso il Centro Medico Santagostino di Milano

Sono principalmente due i momenti della vita in cui la varicella diventa un pensiero prioritario: quando si hanno bambini alla scuola dell’infanzia e quando si resta incinta. In verità, quest’infezione virale può contagiare chiunque e, anche quando hai avuto la malattia, devi mantenere alto il livello di attenzione, perché il 10% di coloro che sviluppano l’immunità in realtà possono soffrire del famoso fuoco di Sant’Antonio, una dolorosa complicanza.

Che cos’è la varicella

Arriva la primavera e negli asili e nelle scuole elementari “fiorisce” la varicella, una malattia virale, tipica dell’età pediatrica e causata dal virus varicella-zoster. Ogni anno, i casi di varicella in Italia sono circa cinquecentomila e nel 90 percento dei casi i pazienti sono bambini con un'età inferiore ai 14 anni e con un’incidenza maggiore tra il primo e il quarto anno di vita.

Piccole vesciche piene di liquido sono il caratteristico sintomo di questa malattia tanto che, una volta comparsa l’eruzione cutanea, è davvero difficile non identificare la varicella, che nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente in circa 10 giorni. Questo non la rende un’infezione innocua. Può avere numerose complicanze, anche gravi, e il vaccino è il modo sicuro ed efficace per prevenire la malattia e i suoi eventuali rischi.

Sintomi

I sintomi della varicella sono diversi, anche se l’eruzione cutanea pruriginosa è il più comune. Prima di manifestare i segni della malattia potresti affrontare un periodo di incubazione che varia da 7 a 21 giorni e inizi a essere contagioso circa 48 ore prima che compaiano le vesciche. Potresti anche avere:

  • Febbre alta
  • Perdita dell’appetito
  • Mal di testa
  • Tosse
  • Sintomi di raffreddamento
  • Segni cutanei rosa e rossi su tutto il corpo, che in secondo momento diventano piene di liquido per poi formare delle croste.
  • Prurito

Fai molta attenzione perché mantieni un alto livello di contagiosità finché tutte le tue vesciche, o quelle del tuoi bambino, non sono completamente seccate. Per guarire, invece, hanno bisogno di un paio di settimane.

Causa

La causa della varicella è un virus, noto come varicella-zoster, che si diffonde attraverso il contatto con una persona infetta, soprattutto per via aerea, quindi attenzione a saliva, tosse e starnuti, ma anche la pipì. Questo virus è responsabile anche di un’altra malattia, il Fuoco di Sant’Antonio.

Fattori di rischio

Ci sono persone più predisposte ad ammalarsi. È importante quindi fare attenzione ad alcuni fattori di rischio, ovvero:

  • Hai avuto contatti recenti con una persona infetta.
  • Hai meno di 12 anni.
  • Sei un adulto che vive con bambini.
  • Hai trascorso del tempo in una scuola o in una struttura per l'infanzia.
  • Il tuo sistema immunitario è compromesso a causa di malattie o farmaci.

Il rischio di ammalarsi si riduce se hai già avuto la varicella o sei vaccinato. Inoltre, il neonato è protetto dagli anticorpi della sua mamma fino a tre mesi dopo la nascita.

Varicella e fuoco di Sant'Antonio

Se hai avuto la varicella, sei a rischio di una complicazione chiamata fuoco di Sant'Antonio. Il virus varicella-zoster rimane nelle cellule nervose dopo che l'infezione cutanea è guarita, è come se fosse dormiente nel tuo corpo. Cosa significa? È probabile che, dopo molti anni, si scateni, magari a causa di un deficit immunitario o semplicemente per l’età, provocando una dolorosissima e circoscritta eruzione cutanea, nota come fuoco di Sant'Antonio. Ciò accade nel 10-20 per cento dei casi di pregressa infezione.

Varicella e gravidanza

La varicella può essere pericolosa durante la gravidanza. Se si contrae l’infezione nei primi due trimestri di gestazione, il virus può trasmettersi al feto, causando una malattia embrionale chiamata sindrome della varicella congenita. Quali sono le conseguenze? Possono essere davvero gravi. Il bambino può nascere sottopeso, con danni cerebrali e anomalie agli arti. È molto pericoloso contrarre la varicella anche a ridosso del parto, perché il piccolo può ammalarsi con una forma estremamente letale (mortalità del 30%).  Se sei incinta e non sei immune alla varicella, parla con il tuo medico dei rischi per te e il tuo bambino non ancora nato.

Diagnosi

La diagnosi di varicella è abbastanza semplice: il sintomo che fa scattare l’allarme è l’eruzione cutanea, soprattutto se associata a un raffreddore o alla febbre. Al medico per capire di che cosa si tratti sarà sufficiente un esame fisico delle vesciche. Ci sono poi degli esami del sangue che possono confermare la diagnosi e si tratta della ricerca degli anticorpi IgM anti virus varicella-zoster.

Cura

La cura per la varicella consiste soprattutto nella gestione della sintomatologia. I bambini devono ovviamente stare a riposo e lontano da scuola e asilo, finché le pustole non sono secche. Ovviamente, il distanziamento sociale vale anche per gli adulti che contraggono il virus.

Il medico potrebbe prescrivere farmaci antistaminici o unguenti topici, per alleviare il prurito. È molto importante non grattarsi perché la varicella può lasciare delle brutte cicatrici. Aiutati o aiuta tuo figlio con dei bagni tiepidi e indossando abiti leggeri, di fibra naturale, molto ben tollerati da chi ha la cute infiammata.

Se la varicella si manifesta in una forma abbastanza aggressiva, il dottore potrebbe aggiungere anche un antivirale, che non cura la malattia ma rallenta l’attività virale dell’infezione attenuando i sintomi. Ciò consentirà al sistema immunitario di agire più velocemente.

Complicanze

La varicella, come abbiamo accennato all’inizio, si risolve quasi sempre senza complicanze, eppure la possibilità che la malattia possa trasformarsi in qualcosa di grave c’è e non è un evento solo circoscritto in gravidanza. Il rischio più comune è la polmonite, seguita da encefalite, epatite, atassia cerebellare, glomerulonefrite, miocardite e uveite.

Come si previene

La varicella si previene non entrando in contatto con persone malate e, soprattutto, con il vaccino. La vaccinazione è disponibile in Italia dal 1995, ma soltanto a partire dai nati del 2017 è stata inserita tra le obbligatorie per frequentare la scuola. Il vaccino, in questo momento, può essere somministrato da solo, consigliato per esempio se sei una donna che ha in programma una gravidanza, o in formulazione combinata al vaccino trivalente morbillo, parotite, rosolia (Mpr). Questa soluzione è quella proposta ai bambini.

Il parere dell'esperto

Abbiamo chiesto al dottor Albert Kasongo, medico vaccinatore presso il Centro Medico Santagostino di Milano, di spiegarci quanto sia importante il vaccino contro la varicella:

"Il vaccino contro la varicella ha un'importante incredibile. Il suo fine ultimo è quello di creare un'immunizzazione contro l'agente patogeno, quindi evitare che una persona si infetti. E questo può avvenire in due modi: o contraendo la malattia, con tutti i rischi che questo può comportare, oppure sottoponendosi alla vaccinazione. E diventa ancora più importante per una donna che sta pensando di avere un bambino. In questo modo infatti, qualora rimanesse incinta, potrebbe trasmettere gli anticorpi al feto e proteggerlo fino alla fine della gestazione".

Fonti| Epicentro; Fondazione Veronesi

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