Vermi capaci di fiutare il tumore del polmone: sono i nuovi alleati per le diagnosi precoci?

Un gruppo di ricercatori della Myongji University, in Corea del Sud, ha dimostrato le potenzialità di C. elegans: questa particolare specie di verme del suolo sarebbe capace di fiutare le molecole di odore prodotte dalle cellule del cancro.
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Kevin Ben Alì Zinati 22 Marzo 2022
* ultima modifica il 22/03/2022

La chiave per battere i tumori risiede in sistemi di diagnosi sempre più precisi e precoci. Nella capacità della medicina, cioè, di individuare una neoplasia quando ancora è nelle sue fasi iniziali, quelle più silenziose e dunque più subdole. Dobbiamo arrivare a diagnosi rapide con ogni mezzo. Anche gli animali.

Ti avevamo raccontato, per esempio, di come i cani fossero in grado di annusare il tumore della prostata o di come Blat, un incrocio tra un pittbull e un labrador, fosse riuscito a riconoscere in modo efficace la presenza di noduli maligni nei polmoni.

Oggi un gruppo di ricercatori della Myongji University in Corea del Sud ha dimostrato le potenzialità di un altro futuro alleato contro il cancro: si chiama C. elegans ed è un nematode, ovvero una particolare specie di verme del suolo.

Attraverso un dispositivo ribattezzato “worm-on-a-chip” hanno osservato che questo verme era in grado di rilevare le cellule tumorali del polmone riconoscendole grazie a una scia di odori molto specifica.

L’idea di fondo si poggia sulla caratteristica intrinseca del nematode C. elegans di essere attratto o respinto da determinati odori. Siccome poi anche le cellule del cancro del polmone producono un insieme diverso di molecole di odore rispetto alle cellule normali, i ricercatori hanno quindi pensato di utilizzarlo come “segugio”.

Posizionandoli su un chip di elastomero di polidimetilsilossano con gocce di terreno di coltura dalle cellule tumorali del polmone a un’estremità e normali fibroblasti polmonari dall’altra, hanno osservato che, dopo un'ora, più vermi erano strisciati dalla parte del cancro.

Un dispositivo "worm–on–a–chip" è in grado di tenere traccia dei movimenti dei vermi nematodi verso le molecole di odore prodotte dalle cellule tumorali del polmone. Photo credit: Nari Jang.

Sulla base dei risultati di questi test, i ricercatori hanno stimato che il dispositivo avesse una capacità del 70% di rilevare le cellule tumorali nei terreni di coltura cellulare diluiti.

Aumentandone l’accuratezza e la sensibilità con vermi ricchi precedentemente esposti alle cellule tumorali e quindi ricchi di una maggior “memoria”, sono però convinti di poter mettere a punto un nuovo sistema diagnostico più rapido e non invasivo per il tumore del polmone.

Un alleato da non sottovalutare se pensi che gli attuali test di imaging o biopsie spesso non rilevano i tumori nelle loro fasi iniziali.

Fonte | EurekAlert

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