L'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, ha approvato l'utilizzo in Italia del vaccino prodotto da Moderna. L'ok dell'autorità sanitaria arriva il giorno dopo il via libera di Ema, l'Agenzia europea che regola l'immissione dei medicinali sul mercato dell'Unione. Negli Stati Uniti invece è già in uso da dicembre, sotto il controllo dell'FDA. Dunque è ufficiale, dopo circa tre settimane dall'arrivo della soluzione Pfizer-BioNTech, abbiamo un'altra arma a disposizione contro il Covid-19. Il problema è che al momento le dosi opzionate dal nostro Paese non sono molte, "solo" 10,768 milioni. Ti ricordo infatti che i candidati sui quali tutte l'Ue avevano scommesso erano quelli prodotti da AstraZeneca e Sanofi-GSK ed entrambi stanno incontrando alcuni ritardi. Si tratta comunque di un'ottima notizia, visto che passiamo dal nulla a ben due farmaci immunizzanti. Proviamo allora a guardare un po' più da vicino il neo-approvato.
Il vaccino di Moderna è in realtà molto simile a quello ideato da Pfizer-BioNTech. Entrambi funzionano con una tecnologia a mRNA, e prevedono quindi l'inoculo di un RNA messaggero che trasporta le istruzioni per produrre la proteina Spike, presente sulla superficie del SARS-Cov-2. In questo modo il farmaco non contiene alcun virus attenuato, ma fa in modo che il tuo corpo ne sintetizzi un pezzetto contro il quale potrà iniziare subito a produrre gli anticorpi specifici. Così, quando incontrerà il Coronavirus reale, il tuo organismo saprà come difendersi.
Anche l'efficacia dimostrata durante la sperimentazione è pari a quella del primo vaccino approvato: 94,1%. Lo studio è stato eseguito su persone che avevano tra i 18 e i 94 anni, perciò di nuovo i bambini e i ragazzi più giovani sono al momento esclusi dalla campagna vaccinale. Moderna si è comunque impegnata ad approfondire la sicurezza e l'efficacia del suo prodotto anche su persone minorenni.
Per ora il nostro Paese ha opzionato i 10,768 milioni di dosi alle quali accennavo prima. In base a questo ordine, gli arrivi scanditi per trimestre dovrebbero procedere in questo modo:
Tieni presente però che sono necessarie due dosi, somministrate a distanza di 28 giorni l'una dall'altra, per ottenere l'immunità completa. Quindi, calcolatrice alla mano, saranno 5,384 milioni le persone coperte.
C'è un "ma". La task force europea che si è occupata di acquistare i flaconi per conto di tutti i Paesi membri, sta negoziando nuovi ordini soprattutto con Pfizer-BioNTech. Non è però escluso che venga stretto un nuovo accordo anche con Moderna, visto che il vaccino di AstraZeneca non sarà probabilmente approvato a breve.
Le prime dosi arriveranno in Italia a partire dalla prossima settimana e le somministrazioni potranno cominciare subito. Il vaccino di Moderna affiancherà quindi quello di Pfizer-BioNTech nella copertura del personale sanitario e degli ospiti delle RSA, prima, per poi cominciare con le persone over80.
I possibili effetti collaterali di questo vaccino sono gli stessi che avrai ormai imparato a conoscere: dolore nel punto in cui è stato iniettato, mal di testa, debolezza, febbre, dolori muscolari. Non è l'unico farmaco che provoca reazioni di questo tipo e, in ogni caso, spariscono nel giro di poche ore o pochi giorni dall'inoculo. Sono stati registrati in circa una persona ogni 10 vaccinati e la maggior parte delle volte non hanno destato alcuna preoccupazione. Rare sono state invece le reazioni avverse più serie, come anafilassi. Per questo motivo, la somministrazione avviene sempre in un ambiente medico sicuro e già predisposto per accogliere chi, eventualmente, dovesse sentirsi male.
È anche importante specificare al medico che ti visiterà prima della somministrazione tutte le allergie di cui soffri o hai sofferto in passato, soprattutto nei confronti dei farmaci.
L'Ema continuerà a raccogliere i dati rispetto al vaccino di Moderna, e di tutti quelli approvati. Ne è stato infatti consentito "l'uso condizionato", una sorta di procedura di emergenza alla quale si ricorre quando non vi sono altre possibilità per far fronte a una malattia che si diffonde così rapidamente e mette in pericolo la vita di milioni di persone. Le aziende farmaceutiche si sono quindi impegnate a fornire rapporti mensili sul numero delle dosi somministrate, evidenze della loro efficacia ed eventuali effetti collaterali.
Fonte|AIFA