Via libera alla “quarta dose”: dal 1 marzo richiamo per fragili e immunocompromessi

La circolare del Ministero della Salute non parla di quarta dose ma, tecnicamente, di un richiamo necessario per completare il ciclo di vaccinazione primario composto dalle tre dosi. Per ora è riservato ai pazienti oncologici e a chi non ha sviluppato un’adeguata risposta immunitaria e partirà il 1 marzo. Il Lazio però ha anticipato in tempi ed è già partito con le iniezioni.
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Kevin Ben Alì Zinati 24 Febbraio 2022
* ultima modifica il 24/02/2022

Via libera alla quarta iniezione di vaccino. Non a tutti, ma solo ai fragili e agli immunocompromessi.

Anche se tecnicamente non possiamo definirla una “quarta dose” perché nei fatti è un “richiamo” a completamento del ciclo vaccinale primario basato su tre dosi, il nuovo giro di immunizzazioni è pronto.

“La mia indicazione è quella che partiremo il primo marzo, ha spiegato il commissario straordinario per l'emergenza Covid, generale Francesco Paolo Figliuolo, a margine di una visita all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. In qualche Regione, però, ha già preso avvio: come nel Lazio, dove mercoledì 23 febbraio sono stati punti i primi pazienti fragili.

Un (altro) richiamo

Ci aspetta un’altra vaccinazione, insomma. Ma fai attenzione perché non potrai parlare tecnicamente di una quarta dose.

Come già aveva annunciato il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco Nicola Magrini, si tratterà in realtà di un richiamo: un booster rispetto al ciclo vaccinale primario oggi inteso con tre dosi e non due.

La nuova iniezione, inoltre, per il momento non sarà per tutti. La circolare firmata dal direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza indica la nuova iniezione per quei soggetti “con marcata compromissione della risposta immunitaria, per cause legate alla patologia di base o a trattamenti farmacologici e ai soggetti sottoposti a trapianto di organo solido”. 

Quindi tutte persone con un sistema immunitario debole e che hanno risposto alle tre dosi di vaccino.

Nel documento appena approvato è raccomandata poi la somministrazione di una dose di vaccino a mRNA a distanza di almeno 120 giorni (4 mesi) dalla terza dose addizionale. Sono stati specificati anche i dosaggi: 30 mcg in 0,3 mL per Comirnaty (Pfizer) nei soggetti sopra ai 12 anni; 50 mcg in 0,25 mL per Spikevax (Moderna) per gli over18.

E gli altri?

Mentre il premier Mario Draghi ha sciolto il dubbio sullo Stato di Emergenza, che non sarà prorogato dopo la sua naturale scadenza fissata per il 31 marzo 2022, restano aperti tutti gli altri quesiti di questa nuova – e più serena – fase della pandemia.

Accanto a quale destino toccherà al Green pass, ci si continua a chiedere se a un certo punto dovremo fare tutti una quarta somministrazione di vaccino anti-Covid e se resterà un’indicazione soltanto per per le persone fragili.

In una recente intervista, il direttore Magrini ha spiegato che per il momento la quarta dose non è contemplata, che la pandemia sta recedendo e le tre dosi stanno funzionando molto bene, offrendo una protezione importante a tutte le fasce di popolazione, compresi gli anziani.

I mesi invernali appena trascorsi però ci hanno dimostrato che il virus tende a circolare maggiormente, anche perché aumentano le occasioni di contagio dovute anche al freddo e agli ambienti chiusi.

In estate sarà dunque necessario sedersi a un tavolo e, ha continuato Magrini, valutare la possibilità “se fare un richiamo per tutti o solo sopra una certa età, che potrebbe essere 50 o 60 anni”. 

Dipenderà da molti fattori, come la circolazione del virus in autunno, l’eventuale arrivo di nuove e più pericolose varianti e, chiaramente, dalla protezione offerta dalla vaccinazione già eseguita.

Fonte | Ministero della Salute

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