Virus intestinale: scopri come avviene il contagio, quali sono i sintomi e come si cura la gastroenterite virale

L’influenza intestinale è una malattia molto comune, causata da un’infezione virale che colpisce stomaco e intestino. Nausea, vomito e diarrea sono i sintomi più frequenti, ma sono tante le domande di chi si ammala: quanto dura? Come avviene il contagio? Cosa mangiare per aiutare l’organismo? Vediamo insieme quali virus intestinali possono causare il problema e quando dovresti chiamare il medico.
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Alessandro Bai 30 Marzo 2021
* ultima modifica il 26/03/2024

Quando si utilizza il termine influenza intestinale ci si riferisce a quelle infezioni provocate da virus che colpiscono l'intestino e lo stomaco, provocando sintomi tipici come vomito e diarrea. Se vai dal tuo medico per un disturbo di questo tipo, probabilmente sentirai parlare di gastroenterite virale, che è il nome usato per racchiudere tutte queste malattie nonostante le possibili differenze legate all'agente patogeno responsabile, che può provenire da famiglie diverse, come quelle dei norovirus o dei rotavirus.

Rispetto alla classica influenza, che segue un andamento più stagionale, quella causata dal virus intestinale può colpire tutto l'anno, oltre a interessare ogni area geografica del mondo e tutte le fasce d'età, pur essendo particolarmente frequente nei bambini.

In ogni caso, se ti viene una gastroenterite virale potrai perdere qualche giornata di lavoro, o di scuola nel caso di tuo figlio, ma i sintomi dureranno al massimo 1-2 settimane, dopo le quali l'infezione passerà da sola con un po' di riposo e un'alimentazione corretta. Le complicazioni sono piuttosto rare e più frequenti nei Paesi del Terzo Mondo, dove problemi come la disidratazione possono anche mettere a rischio la vita dei bambini.

Virus e influenza intestinale

L'influenza intestinale è un'infezione piuttosto comune causata da virus che appartengono a famiglie diverse: quella dei norovirus è frequentemente coinvolta nei casi più lievi, ma anche i rotavirus, gli adenovirus e gli astrovirus possono mettere in difficoltà il tuo stomaco e il tuo intestino portando alla gastroenterite virale.

Dato che i virus intestinali in grado di infettare l'uomo sono diversi tra loro, anche le caratteristiche dell'influenza causata presenteranno alcune differenze: quello che non cambia è il fatto che nausea, vomito e diarrea siano in tutti i casi tra i sintomi principali che potresti manifestare, mentre non ti devi stupire se non ti viene la febbre, perché non sempre sarà presente.

Anche le modalità di trasmissione della gastroenterite, poi, rimangono le stesse: il contagio avviene con un contatto con persone già infette oppure con oggetti o alimenti contaminati. La durata dell'influenza intestinale, invece, dipenderà dal tipo di virus che ha scatenato l'infezione e da alcuni fattori che possono aumentare il rischio di sviluppare una forma acuta della malattia, come l'età o un sistema immunitario già indebolito.

Cause

Come abbiamo già visto in parte, l'influenza intestinale è causata da un'infezione virale che può essere scatenata da diversi agenti patogeni. Solitamente, le famiglie di virus responsabili della gastroenterite sono:

  • Rotavirus: molto frequente soprattutto tra neonati e bambini. Esiste il vaccino che può essere somministrato preventivamente nei primi tre mesi di vita del piccolo. È frequente nei mesi invernali.
  • Norovirus: frequente in bambini e adulti, si contrae mangiando cibo contaminato o stando a stretto contatto con persone infette. È frequente nei mesi tra novembre e aprile.
  • Adenovirus enterico: come il rotavirus, è tra i principali responsabili di diarrea infantile. È frequente tutto l’anno.
  • Astrovirus: è il virus intestinale più frequente. La trasmissione è spesso favorita da condizioni igieniche non ottimali, quindi è molto diffuso tra i bambini con meno di 10 anni che mettono tutto in bocca o si lavano poco le mani e nei Paesi in via di sviluppo.

Devi sapere che, in alcune condizioni, per questi virus intestinali è più facile entrare nel tuo corpo e dare via al processo infettivo. Tra i fattori di rischio che alzano le possibilità di gastroenterite virale c'è sicuramente l'età, dato che i bambini, specie se molto piccoli, e gli anziani tendono ad essere contagiati più facilmente. Esisterebbe poi anche una predisposizione famigliare a contrarre questo tipo di influenza, ma anche chi lavora a stretto contatto con i bambini oppure frequenta spazi ristretti insieme a molte altre persone ha più possibilità di ammalarsi. Inoltre, se il tuo sistema immunitario è indebolito (immunodeficienza), magari per via dell'HIV o se stai seguendo un ciclo di chemioterapia, faticherà di più a respingere l'attacco di un virus intestinale, oltre che di altre malattie.

Contagio e incubazione

Dopo che ti ho parlato degli agenti patogeni che causano la gastroenterite virale, probabilmente ti sarà venuta una domanda lecita: come si trasmette un virus intestinale? Come ti ho accennato fin da subito, il contatto diretto tra due persone, una delle quali infetta, è la modalità di contagio principale: basta infatti portare alla bocca o al naso le mani contaminate per fare sì che le particelle virali entrino in contatto con le mucose e abbiano così accesso al tuo organismo.

La stessa cosa può accadere anche con oggetti o superfici che sono stati toccati da persone già infette, diventando così veicoli di trasmissione del virus. Tuttavia, non è sempre necessario che le tue mani arrivino alla bocca: l'influenza intestinale può essere trasmessa anche parlando a distanze ravvicinate, visto che è sufficiente respirare le particelle virali nell'aria per essere contagiati. Infine non sottovalutare il cibo, perché potresti ammalarti di gastroenterite mangiando alimenti contaminati o anche bevendo acqua nella quale sono presenti i virus.

In generale, avrai più probabilità di contagiare o di essere contagiato da qualcuno quando la malattia attraversa la sua fase acuta, ma ricordati che potresti trasmettere l'influenza intestinale anche se sei asintomatico oppure prima che compaiano i sintomi della malattia.

Una volta avvenuto il contagio, comincerà il tempo di incubazione: questo periodo può variare da poche ore fino a 2-3 giorni dal contatto con il virus intestinale, a seconda dell'agente patogeno, dopodiché inizierai ad avvertire i primi segnali dell'infezione, come mal di pancia, diarrea o anche una sensazione di malessere. Questi e gli altri sintomi della gastroenterite virale possono durare per qualche giorno; poi, se ti sei riposato e hai seguito una dieta corretta, tenderanno a scomparire da soli.

Sintomi

A prescindere dal virus intestinale che ti ha contagiato, la gastroenterite virale si manifesta principalmente con nausea, vomito e diarrea. Questi sono i sintomi, sebbene non gli unici, che caratterizzano un'infezione di stomaco e intestino, sono spesso preceduti da crampi addominali e, a seconda dei casi, possono essere accompagnati da:

  • Malessere
  • Dolori muscolari o articolari
  • Febbre
  • Mal di testa
  • Brividi
  • Disidratazione
  • Calo dell'appetito

Facendo riferimento a questi segni clinici dovresti riuscire a riconoscere l'influenza intestinale, che però può esordire in modi diversi. Ad esempio, le infezioni da norovirus sono solitamente più lievi, passano più velocemente ma hanno un tempo di incubazione più breve, il che significa che potresti avvertirne i sintomi all'improvviso.

Al contrario, i rotavirus impiegano più tempo prima di manifestarsi con i sintomi che ti ho descritto, ma in questi casi la gastroenterite può durare anche fino a una settimana. Solitamente i bambini sono i più colpiti da questi particolari agenti patogeni, che in qualche occasione possono provocare anche la febbre alta.

Virus intestinale o Covid?

Fin dalle prime settimane successive allo scoppio della pandemia causata dal nuovo coronavirus, è stato notato come diversi pazienti affetti dal Covid-19 presentassero anche disturbi gastrointestinali: in particolare, in uno studio pubblicato a maggio 2020 sulla rivista Gastroenterology, gli autori invitavano a fare attenzione a sintomi come diarrea e nausea, che potrebbero manifestarsi precocemente come primi segni dell'infezione di Sars-CoV-2 e, di conseguenza, favorire la diagnosi e il trattamento della malattia. Nei bambini, invece, il primo sintomo segnalato più frequentemente sarebbe il vomito.

Ti sarai accorto che questi segni sono esattamente quelli che ti ho menzionato parlando dei sintomi del virus intestinale. In seguito ai primi casi, molti ricercatori hanno provato a capire come mai il Covid-19 potesse portare i pazienti affetti a sviluppare questi disturbi: è così emerso che, una volta entrato nell'organismo, il virus Sars-CoV-2 può attaccare non solo i polmoni e l'esofago ma anche l'intestino, come dimostrato dalla presenza dei recettori ACE2, mediatori dell'infezione, in più parti dell'apparato gastrointestinale, specialmente ileo e colon. Qui, il virus infetta quindi gli enterociti, le cellule epiteliali che rivestono i villi intestinali, che hanno il compito di assorbire i nutrienti che ingerisci con il cibo. Inoltre, a riconferma del possibile danno intestinale provocato dal Covid-19, i ricercatori hanno anche osservato la permanenza di frammenti virali nelle feci di persone infettate dal virus diverse settimane prima e risultate negative al tampone faringeo.

Viste le somiglianze, ti starai chiedendo quindi come fare a non confondere un'influenza intestinale con il Covid-19. Devi sapere che al momento non esiste un metodo sicuro per distinguere questi due disturbi: la cosa migliore è quindi fare attenzione alla diarrea, che come ti dicevo può essere uno dei primissimi sintomi di un'infezione da Sars-CoV-2, e alla presenza eventuale di altre manifestazioni più specifiche del Covid. A livello di prevenzione, invece, valgono delle regole simili: dato che il virus può indebolire il tuo microbiota intestinale, segui una dieta più leggera per non mettere in difficoltà l'intestino.

Quanto dura?

Ma quindi, quanto dura una gastroenterite virale? La risposta dipende dal virus che l'ha causata, ma in media dopo una settimana nella quale avvertirai i sintomi e ti sentirai debilitato dovresti riprenderti piuttosto rapidamente. Proprio a seconda della durata, si possono distinguere tre forme di influenza intestinale: è acuta se guarisci entro qualche giorno, persistente se i sintomi proseguono oltre due settimane e cronica se non viene debellata entro un mese.

Nella maggior parte dei casi, comunque, il problema principale è la contagiosità: il virus intestinale può essere contagioso fino a tre giorni dopo la completa guarigione, in casi particolari anche fino a due settimane. Puoi capire che negli ambienti affollati e nelle comunità, le piccole epidemie possono essere molto frequenti.

Complicanze

Raramente un virus intestinale potrà mettere a serio rischio la tua salute, ma d'altra parte non devi sottovalutare le potenziali gravi complicanze per i neonati e per le persone che non sono in grado di prendersi cura di sé, come disabili o anziani. Perché? Il rischio principale è la disidratazione, che potrebbe causare la comparsa di uno o più di questi sintomi:

  • Sete eccessiva
  • Scarsa minzione
  • Urine dense e scure
  • Pelle secca
  • Letargia
  • Capogiro o svenimento
  • Febbre alta
  • Occhi infossati
  • Sonnolenza
  • Comportamento irritabile

Normalmente, essere disidratato potrebbe sembrarti un problema da poco, risolvibile semplicemente reintegrando i liquidi persi. Tutto vero, in teoria, peccato che in pratica la cosa non sia così semplice per i soggetti di cui ti ho parlato, o per le persone che hanno un sistema immunitario già indebolito per qualche ragione. In questi casi può essere necessario persino il ricovero in ospedale, anche perché nei Paesi meno sviluppati la disidratazione causata dall'influenza intestinale può anche portare alla morte.

Quando chiamare il medico?

Niente panico però: ti ho parlato delle conseguenze più gravi, e oltretutto molto rare, alle quali può portare un contagio da virus intestinale, ma niente di tutto questo accadrà se saprai capire quando ti devi rivolgere al medico per quei casi in cui i sintomi della gastroenterite non sembrano regredire con il passare dei giorni.

Negli adulti, ci si può accorgere di un'influenza intestinale più grave del solito quando la diarrea non ti permette di trattenere liquidi per più di 24 ore, se il vomito persiste per oltre due giorni, se noti i segnali di una disidratazione o tracce di sangue nelle feci e nel vomito, oppure se ti viene la febbre a 40. Anche se i sintomi sono più moderati, ma proseguono oltre i 5-7 giorni, sarebbe bene fare una telefonata al tuo medico, che saprà farti le domande giuste per valutare la situazione e stabilire come procedere.

I bambini con la gastroenterite virale meritano ancora più attenzione, dato che come ti dicevo rientrano tra i soggetti più a rischio di complicazioni. Se la febbre di tuo figlio tocca i 39 gradi, se lo trovi particolarmente irritabile o con molta voglia di dormire, se nelle sue feci c'è la presenza di sangue o se credi che sia disidratato, non ci pensare due volte e chiama il medico o il pediatra.

Cura

Non esiste una vera e propria cura per la gastroenterite virale: come ti ho spiegato, infatti, guarirà spontaneamente, semplicemente aspettando che il tuo organismo combatta ed elimini il virus intestinale. Quello che puoi fare è gestire i disturbi ed evitare complicazioni come la disidratazione. Per quest'ultima, in genere, sarà sufficiente ricordarti di bere spesso per reintegrare i liquidi persi, per il resto puoi ricorrere ad alcuni farmaci per contrastare i sintomi: gli antipiretici ti possono aiutare a ridurre la febbre, mentre gli antiemetici sono utili per combattere nausea e vomito. Se poi la diarrea si presenta molto spesso, potresti assumere dei probiotici.

Cosa mangiare

È la domanda che si fanno tutti e che, se ci sei già passato, ti sarai fatto anche tu: cosa puoi mangiare se hai contratto il virus intestinale? L'alimentazione è infatti uno dei punti fondamentali della strategia per combattere la gastroenterite virale poiché il tuo organismo, già indebolito, avrà bisogno di aiuto, che potrai dargli seguendo questi consigli:

  • Evita di mangiare cibi difficili da digerire, ad esempio quelli fritti, grassi, molto conditi o troppo speziati
  • Scegli carboidrati complessi come riso, pasta, patate e pane
  • Via libera a carni bianche e pesce
  • Limita il consumo di frutta e verdura, che contengono acqua e potrebbero favorire i movimenti dell'intestino
  • Evita di mangiare latte e latticini, che possono peggiorare la diarrea
  • Evita caffè e bevande alcoliche, che possono mettere in difficoltà intestino e stomaco
  • Tè e tisane, bevute a piccoli sorsi, ti aiuteranno a idratarti e daranno sollievo allo stomaco

Fonti| HumanitasMayo Clinic; Cedars Sinai

(Pubblicato da Valentina Rorato il 9-12-2019
Modificato da Alessandro Bai il 6-10-2020)

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