Gli integratori di B12: quando dovresti assumerli come supporto alla tua dieta

La vitamina B12 è essenziale per il corretto funzionamento del nostro organismo. In caso di carenza o diete molto strette, come quella vegetariana o vegana, è importante integrarne l’apporto giornaliero medio indicato dalle linee guida SINU. Gli effetti di una forte carenza della vitamina possono essere anche gravi.
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Dott.ssa Chiara Speroni Dottoressa in Farmacia
16 Ottobre 2019 * ultima modifica il 15/09/2020

Gli integratori di B12 ti servono come supporto alla dieta. Integrano questa vitamina così importante per il tuo organismo durante quei periodi in cui, a causa di un forte stress o di una malattia particolare, non riesci ad assumerne a sufficienza attraverso gli alimenti che mangi. Devi infatti sapere che questo nutriente non viene prodotto direttamente dal tuo corpo ma lo dovrai integrare seguendo un regime alimentare vario ed equilibrato. Cerchiamo allora di capire insieme quali cibi dovresti mangiare e quando dovresti far riscorso anche a integratori.

Cosa sono le Vitamine?

Le vitamine sono un gruppo eterogeneo di composti organici essenziali e fondamentali per l’organismo sia umano che animale. Sai, in biochimica, si chiamano nutrienti essenziali perché le cellule del nostro corpo non sono in grado di produrle da sole ed è essenziale assumerle da fonti alternative, quali l’alimentazione. Devi sapere che queste rivestono un ruolo importante per la crescita cellulare e per mantenere tutte le funzioni dell’organismo in equilibrio tra di loro. Immagina il tuo corpo come un sistema fatto di tante reazioni, quando stai bene tutte le reazioni sono in equilibrio tra loro. Se però un componente di queste reazioni è presente o in eccesso o in difetto si verificano delle anomalie. Queste, spesso, possono essere causate da diete poco varie, drastiche o non ben bilanciate (ad esempio, escludendo interi gruppi di alimenti). Altre cause possono essere sindromi da malassorbimento che vedremo più avanti od aumento delle richieste nutrizionali fisiologiche. Eh sì, proprio in caso di gravidanza ed allattamento, cara mamma, avrai più bisogno di energia, di vitamine e nutrienti. Non solo stai mantenendo te stessa ma stai dando le basi per la vita del tuo piccolo.

Da un punto di vista chimico le vitamine si suddividono in due gruppi: vitamine liposolubili e vitamine idrosolubili. Le vitamine liposolubili sono in grado di accumularsi nei tessuti, principalmente nel fegato, di questo gruppo fanno parte la vitamina A, la vitamina D, vitamina E e vitamina K. Le vitamine idrosolubili, invece, non sono in grado di creare riserve nei tessuti e la quantità in eccesso viene eliminata con le urine. Le vitamine di questa classe sono il complesso vitaminico B, vitamina C, acido folico.

Vitamina B12 o Cobalamina

La vitamina B12, o cobalamina, appartiene al gruppo delle vitamine B. Di questo gruppo ricordiamo anche la vitamina B1 (che magari conosci come tiamina), la B2 (o riboflavina), la B3 (PP o niacina) e la B6 (o piridossina). La cobalamina è una vitamina particolare perché a differenza delle altre vitamine idrosolubili, è in grado di creare delle riserve a livello epatico. Inoltre è una delle vitamine a struttura più complessa. Come ti mostro dall’immagine, questa contiene un atomo di cobalto all’interno di un anello che in chimica si chiama anello porfirinico. Sai, è proprio il cobalto a dare importanza alla vitamina; è proprio lui l’elemento chiave nelle reazioni in cui la vitamina è coinvolta (si chiama sito di attacco).

A cosa serve la B12

Devi sapere che la B12 è essenziale per il corretto metabolismo dei lipidi e dei carboidrati, per la produzione di energia per le cellule del nostro corpo, è coinvolta nella sintesi delle proteine ed insieme all’acido folico partecipa alla sintesi degli acidi nucleici (che serviranno poi per la formazione del DNA, il materiale genetico delle nostre cellule).

Come dicevamo prima, le vitamine devono essere presenti nel tuo corpo nell’adeguato quantitativo per poter svolgere le reazioni. Abbiamo anche detto che il nostro corpo non è in grado di produrla, quindi dobbiamo assumerla con determinati alimenti (che vedremo tra poco).

Come ti faccio vedere dall’immagine, l’assorbimento della B12 è complicato poiché prevede il coinvolgimento di una proteina presente nello stomaco. Questa proteina si chiama Fattore Intrinseco. La B12 si lega al Fattore Intrinseco formando un complesso. In questa forma, viene trasportata nell’intestino e assorbita nell’ileo, porzione terminale dell’intestino tenue. Una volta assorbita dall’enterocita (cellula dell’intestino), la vitamina B12 ha bisogno di una proteina a cui legarsi, in grado di poterla trasportare. Questa volta la proteina coinvolta si chiama Transcobalamina di tipo II.

Il Deficit di Cobalamina

Ti starai magari chiedendo se la mancanza di B12 sia una condizione che si verifica facilmente. In realtà è una condizione rara, perché la corretta alimentazione ci fornisce l’adeguato quantitativo.

Ma cosa succede quando questa viene meno? Si possono manifestare questi sintomi:

  •  calo del peso corporeo con pallore della pelle
  •  stanchezza
  •  anemia (in particolare modo anemia perniciosa)
  •  ripercussione anche a livello endocrino (es. amenorrea, infertilità, ecc..)
  •  depressione
  •  demenza
  •  neuropatia periferica (da formicolio, intorpidimento, debolezza dei nervi fino a spasticità)
  •  malattie della colonna spinale posteriore fino ad arrivare ai gravi casi di coma e morte.

Sai, esistono diverse condizioni per cui il tuo organismo non è in grado di assorbire la vitamina. Tra le più comuni ricordiamo le sindromi da malassorbimento. Queste sono una condizione patologica cronica dell'intestino che si sviluppa quando c'è la mancanza di nutrienti essenziali, un'alterazione dei processi digestivi o ancora una modifica della superficie intestinale. Abbiamo detto prima che la B12 è assorbita nell'intestino grazie al fattore intrinseco, pertanto in condizioni in cui l'intestino non è in grado di lavorare in maniera ottimale può portare a carenze della vitamina.  Questo si può verificare in seguito a interventi chirurgici sia a livello gastrico dove andiamo a influenzare la presenza del fattore intrinseco, sia a livello intestinale in cui possiamo diminuire o azzerare la superficie di assorbimento dell’intestino. Devi sapere che esistono anche delle malattie rare che possono portare a una mancanza totale della vitamina, tra la più nota c’è la mancanza di transcobalamina, cioè quella proteina indispensabile al trasporto della B12 in circolo.

Anche alcuni farmaci possono portarne ad una diminuzione: ad esempio se soffri di crisi epilettiche e sei in trattamento con farmaci contenti fenitoina, dovresti controllare periodicamente i tuoi livelli di B12. Lo stesso discorso vale se utilizzi farmaci contenenti antimetaboliti come il metotrexate (utilizzato sia in campo oncologico, sia per il trattamento di artrite reumatoide, atrite psoriatica, psoriasi, ecc.).

Abuso di alcol e diete troppo restrittive come la dieta vegana e vegetariana portano ad un deficit della vitamina.

La carenza si manifesta anche in persone anziane perché come avrai magari notato da genitori anziani o nonni hanno meno voglia di mangiare o mettersi a preparare pasti completi, e di conseguenza mangiano poco e alimenti che non hanno un grande apporto nutrizionale.

In caso di gravidanza e allattamento ovviamente avrai bisogno di un quantitativo più elevato di vitamina. Questo perché serve sia a te futura mamma, sia al feto per svilupparsi nella maniera corretta. Durante la gravidanza giorno dopo giorno andrai a costruire una nuova vita e per il tuo organismo vuol dire dispendio di energia. Con l’allattamento poi, sarai tu mamma a passare tutti i nutrienti necessari attraverso il latte. In questo modo il tuo bambino riceverà le vitamine, i nutrienti e tutto il necessario per poter crescere sano.

Una condizione rara in cui si può manifestare una carenza è una parassitosi causata dalla tenia del pesce. Può capitare quando si mangia pesce crudo infetto o non trattato adeguatamente. Il pesce infetto contiene una tenia che arrivando nel nostro corpo è in grado di captare la B12 determinandone una carenza. Questa parassitosi si verifica maggiormente dove le acque fredde sono contaminate da acque fognarie (questa è una situazione in miglioramento a causa dei trattamenti fognari che si stanno facendo).

Abbiamo visto che un deficit di tale vitamina può portare a manifestazioni anche gravi. Per questo una diagnosi precoce di carenza è molto importante considerando soprattutto i danni neurologici irreversibili che questa può provocare.

Ti starai chiedendo come si faccia a controllare il quantitativo di B12 nell’organismo. Ecco, si fa un esame del sangue eseguendo un emocromo completo e se il tuo medico fa una diagnosi di anemia con globuli rossi di dimensioni più grandi rispetto allo standard, può suggerirti di fare il dosaggio ematico sia di B12 che di folati.

La vitamina B12 e l’acido folico

Avrai spesso sentito parlare della B12 correlata all’acido folico. Queste due vitamine lavorano insieme per la corretta formazione dei globuli rossi (per questo come ti ho detto prima il tuo medico capisce già dagli esami del sangue se c’è qualcosa che non va) e per la sintesi del DNA. Una carenza di folati può provocare anemia megaloblastica e se carente in gravidanza può portare a difetti del sistema nervoso del feto e/o la mancata chiusura del tubulo neurale (patologia nota come spina bifida). Per questo motivo se stai progettando una gravidanza è buona norma integrare questa vitamina.

La vitamina B12 nell’alimentazione

Sai, nei gli ultimi tempi avrai notato quanto si parli di alimentazione correlandola allo stato di salute o malattia di una persona e di come, proprio questa a volte sia la causa nell’insorgenza di alcune patologie o deficit.

Devi sapere che in Italia esiste una società che si occupa di tutti gli aspetti della nutrizione (es. chimici, genetici, biochimici, fisiologici, psicologici, cognitivo-comportamentali, clinici, ecc.) grazie all’intervento ed alla competenza di numerosi esperti nel settore. Questa società si chiama SINU-Società Italiana di Nutrizione Umana. Collaborando con enti nazionali ed internazionali è in grado di affrontare la tematica nutrizione nei suoi aspetti più ampi. La SINU ha tra i principali interessi lo studio del metabolismo e del fabbisogno di nutrienti aggiornando periodicamente le linee guida LARN cioè i Livelli di Assunzione giornalieri raccomandati di energia e nutrienti (hanno l’obiettivo di proteggere la popolazione dagli effetti avversi derivanti dalle carenze o dagli eccessi di micro o macronutrienti); lo studio dell’alimentazione nelle diverse età della vita, in gravidanza ed allattamento, ancora la correlazione fra attività fisica e nutrizione, promozione di sana alimentazione ed educazione alimentare, effettua campagne di divulgazione, e tante altre attività ancora.

Da quanto abbiamo detto sinora capisci che per ogni nutriente esiste una quantità giornaliera raccomandata che sia in grado di mantenere il nostro corpo in uno stato di salute.

Secondo le Linee guida LARN, revisionata nel 2012, i quantitativi medi giornalieri di vitamina B12 e folati sono quelli riportati nella tabella.

La nostra alimentazione si basa sulla dieta mediterranea garantendoci un corretto apporto di nutrienti, ma in regimi dietetici particolarmente rigidi c’è bisogno di un supplemento. Le vitamine insieme ad altri elementi giocano un ruolo fondamentale nello sviluppo del feto in gravidanza e nel mantenimento della salute della mamma, come abbiamo più volte ripetuto.

Normalmente la dieta contiene dai 5 ai 30 μg di B12, di cui ne viene assorbito solo 1-5 μg. In un adulto si può arrivare ad avere una concentrazione epatica di 3000-5000 μg.

Ma quali sono gli alimenti che contengono grandi quantitativi di B12? Questi sono la carne, il pesce, il formaggio e le uova. Capisci quindi che in diete che non prevedono alimenti provenienti da fonti animali ci sia bisogno di un supplemento di vitamine proprio per gli effetti collaterali di cui parlavamo prima. Le diete maggiormente coinvolte sono la dieta vegetariana e vegana.

I bambini allattati al seno sono in grado di assumere il corretto quantitativo di B12, fatta eccezione per quelle madri che seguono diete ristrette senza integrazione.

E dei folati di cui abbiamo accennato prima? Questi si trovano maggiormente nel fegato, negli ortaggi con verdure a foglie verde, asparagi, broccoli, cereali,  formaggio e frutta (specialmente gli agrumi).

Gli integratori di B12

Da quanto abbiamo detto fino ad ora, puoi ben capire come gli integratori in commercio non abbiano una funzione terapeutica bensì di supporto alla dieta in seguito a periodi debilitanti, di forte stress, dolore neuropatico (in supporto alla terapia farmacologica in atto), dopo interventi chirurgici, o gravidanza e allattamento o diete drastiche. Non vanno intesi quindi come sostitutivi di un pasto equilibrato o come unica fonte di approvvigionamento. Qualora ci fosse la necessità di un aumento della dose di B12, questa è presente sul mercato anche come farmaco a concentrazione terapeutica, ad esempio in caso di sindrome dell’intestino corto, sindromi da malassorbimento o deficit di transcobalamina.

In ogni caso la carenza o il fabbisogno di ogni persona lo valuterai insieme al tuo medico curante, il quale, se necessario, ti proporrà la soluzione più adeguata alla tua situazione.

Fonti| Farmacologia Generale e Clinica – Katzung; SINU; Manuale di Pediatria – Nelson; Anatomia Patologica e correlazioni anatomo-cliniche – Mariuzzi

Laureata in Farmacia presso la facoltà di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Milano. Tesi svolta presso il laboratorio di altro…
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