Vitiligine, una patologia che colpisce la pelle: scopri le sue cause, i sintomi e le cure

La vitiligine è una malattia della pelle provocata dal malfunzionamento dei melanociti, che non riescono più a produrre la melanina necessaria al tuo corpo. Per questo si formano delle aree più chiare sulla tua cute, quasi bianche. Non esiste una cura definitiva, ma diversi approcci che possono aiutare a tenere sotto controllo la patologia.
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Giulia Dallagiovanna 6 Marzo 2020
* ultima modifica il 07/02/2023

La vitiligine è una malattia cronica della tua pelle dovuta al malfunzionamento dei melanociti, ovvero le cellule che producono normalmente la melanina, il pigmento che dà alla cute il suo colore naturale.

Di conseguenza, se soffri di questa patologia noterai delle caratteristiche macchie bianche, o comunque molto chiare, che possono ricoprire specialmente il tuo viso, ma anche il resto del corpo. Se in queste aree la melanina è poco presente si può parlare di ipopigmentazione, quando invece è totalmente assente si verifica una depigmentazione.

Le cause della vitiligine sono tuttora sconosciute, ma si pensa che possa essere una malattia autoimmune, provocata da un attacco dei tuoi stessi anticorpi ai melanociti. Sembra inoltre che la familiarità possa giocare un ruolo importante, nonostante ci sono casi in cui la condizione si può sviluppare spontaneamente. Ad oggi non esiste una cura definitiva per la vitiligine, ma è possibile attenuarne i sintomi con alcuni trattamenti.

In ogni caso, al di là del colore, devi sapere che la pelle non è danneggiata in alcun modo e il problema riguarda soprattutto l'aspetto psicologico: una condizione di questo tipo può anche abbassare la tua autostima e indurti a isolarti dalle altre persone. Fortunatamente negli ultimi anni alcune celebrità, come le modelle Kasia Smutniak e Winnie Harlow, hanno parlato apertamente di questa malattia di cui loro stesse soffrono senza nascondersi o vergognarsi, fungendo da possibile ispirazione per altre persone con questa condizione.

Cos'è la vitiligine

Il termine vitiligine si riferisce a una malattia della pelle che che consiste in una scomparsa o una perdita di funzionalità dei melanociti, responsabili della produzione della melanina che non solo fornisce protezione contro i raggi solari, ma fa anche sì che la tua cute abbia quel tipico colore rosa che conosci.

Come ti ho anticipato, la vitiligine è una condizione cronica: significa che non è possibile curarla in modo definitivo o che si verifichi una guarigione spontanea.

Quando il funzionamento dei melanociti viene alterato, per ragioni che vedremo meglio in seguito, la quantità di melanina nel tuo corpo diminuisce di conseguenza e causa lo schiarimento di alcune aree della cute. Le macchie chiare tendenti al bianco che compaiono sul viso, sul collo, sulle mani o sul resto del corpo di chi soffre di vitiligine vengono anche chiamate, nel loro insieme, leucodermia.

Le zone in cui vedrai apparire queste chiazze sono infatti depigmentate (cioè prive del pigmento melanina) rispetto al resto dell'epidermide e di solito sono disposte in modo simmetrico su entrambi i lati del corpo. Possono essere ipocromiche, ovvero con poca concentrazione di pigmento, oppure acromiche, quando la melanina manca del tutto.

Ti ho già detto che la vitiligine non va via, ma c'è anche una buona notizia: non provoca alcun dolore o problema al tuo organismo e non è contagiosa per le altre persone, ma le sue conseguenze sono principalmente estetiche e, di riflesso, psicologiche.

I sintomi

La vitiligine si manifesta principalmente con macchie più chiare, in alcuni casi tendenti al bianco, che possono presentare un bordo liscio o irregolare. La distribuzione delle chiazze può cambiare da persona a persona e dipendere da che forma di questa malattia soffri, ma solitamente le zone più colpite sono il viso, in particolare il contorno della bocca e degli occhi, le dita e i polsi, l'inguine, le ascelle, i genitali, l'interno della bocca e il cuoio capelluto.

Tra gli altri sintomi che potresti avvertire ci sono:

  • capelli, ciglia, sopracciglia e barba che iniziano a sbiancarsi o diventare grigi prima dei 35 anni;
  • scolorimento delle mucose, ovvero i tessuti che ricoprono l'interno della bocca e del naso;
  • cambiamento o perdita di colore della retina.

Tipi di vitiligine

La più recente classificazione internazionale distingue tre forme di vitiligine, diverse tra loro sia per la disposizione delle macchie che per il decorso e le eventuali patologie che possono essere correlate. Si tratta di vitiligine non segmentale (o bilaterale), segmentale oppure mista.

Vitiligine non segmentale o bilaterale

La vitiligine non segmentale è la forma più diffusa e rappresenta il 90% di tutti i casi. Le macchine compaiono più tardi e progrediscono o si evolvono in modo imprevedibile. Viene chiamata anche bilaterale per la caratteristica disposizione simmetrica delle chiazze e, in base a dove si formano, vengono individuate 4 sottocategorie:

  • Acrofacciale, se si trovano solo sul viso, mani e piedi
  • Focale, se le macchie sono molto piccole e sparse per tutto il corpo
  • Mucosale, colpisce soprattutto le mucose di bocca e organi genitali
  • Generalizzata, se occupa circa due terzi del corpo

Vitiligine segmentale

La vitiligine segmentale non è molto diffusa, ma si manifesta con macchie distribuite solo su una metà del corpo, quindi asimmetriche. Si può presentare già durante l'infanzia e, dopo la comparsa, le macchie dovrebbero stabilizzarsi piuttosto rapidamente ed essere accompagnata in molti casi da peli completamente bianchi.

Vitiligine mista

Come forse avrai già capito, la vitiligine mista è un insieme delle due di cui ti ho appena parlato. Di solito si presenta in forma segmentale e poi via via si evolve estendendosi su entrambi i lati del corpo.

Quanto è comune la vitiligine?

Dopo aver scoperto che cos'è esattamente la vitiligine ti starai probabilmente domandando quanto sia comune. Questa malattia della pelle non è poi così rara, arrivando a colpire circa l'1% della popolazione mondiale. Non ci sono particolari differenze di sesso o etnia nell'incidenza della vitiligine, che compare più frequentemente dopo i 20 anni di età, nonostante possa presentarsi anche nei bambini. È invece certo che, se qualcuno nella tua famiglia soffre di questa condizione, avrai a tua volta maggiori probabilità di svilupparla.

Cause

La vitiligine è causata dalla mancanza di melanina, dovuta come ti ho spiegato a una funzionalità ridotta o assente dei melanociti. Tuttavia, non è ancora chiara l'origine di questo problema, nonostante esistano diverse ipotesi che provano a spiegare come si sviluppi la malattia.

Origine autoimmunitaria

Si pensa che la vitiligine possa essere una malattia autoimmune, ovvero scatenata dal nostro stesso sistema immunitario che, per sbaglio, aggredirebbe i leucociti determinando così un loro malfunzionamento e di conseguenza la scarsità di melanina da cui hanno origine le macchie chiare della malattia.

A dare maggiore forza a questa ipotesi, inoltre, è il fatto che in diversi pazienti la vitiligine è accompagnata da altre patologie autoimmuni, come ad esempio il diabete mellito di tipo 1, la malattia di Addison, l'anemia perniciosa, il lupus eritematoso sistemico, l'alopecia areata, la tiroidite di Hashimoto, l'artrite reumatoide e la sclerodermia.

Origine metabolica

Tra le possibili cause scatenanti della malattia c'è anche lo stress ossidativo, che attraverso un accumulo di radicali liberi e perossido di idrogeno, nei soggetti predisposti geneticamente, disturberebbe la produzione di melanina. Il problema potrebbe dipendere anche alla carenza di tirosinasi, un enzima che normalmente neutralizza proprio il perossido di idrogeno.

Spegnimento dei melanociti

Dietro la vitiligine potrebbe esserci anche una particolare proteina chiamata MIA, riscontrata in diversi pazienti affetti dalla malattia, che avrebbe l'effetto di "spegnere" i melanociti, provocando così la mancanza di melanina.

Eventi stressanti

Circostanze che sottopongono il tuo corpo a un certo tipo di stress, come ad esempio il parto, scottature gravi che danneggiano la pelle o l'esposizione a certe sostanze chimiche sono considerate eventi che potrebbero portare allo sviluppo della malattia.

Diagnosi

Al tuo medico potrebbe bastare una visita rapida per diagnosticare la vitiligine, ovviamente basandosi sulle macchie presenti sulla tua pelle. Oltre ad osservare la cute, potrebbe chiederti poi se altre persone nella tua famiglia soffrono di questa condizione o come la tua pelle reagisca quando viene esposta ai raggi del sole.

Se è disponibile, il medico potrebbe anche decidere di esaminare la pelle anche con la lampada di Wood, che grazie ai raggi ultravioletti gli permetterà di distinguere le chiazze causate da questa malattia da quelle provocate da altre malattie della pelle.

Trattamento

Purtroppo non esiste una cura definitiva per la vitiligine poiché solitamente le macchie sono permanenti. Ci sono però diversi trattamenti e approcci terapeutici che permettono di tenerla sotto controllo ed evitare che progredisca. Si può infatti ricorrere all'uso combinato di fototerapia e farmaci, anche se i risultati possono avere una durata limitata.

Fototerapia

Quando si parla di fototerapia ci si riferisce sia alla terapia PUVA (Psoraleni, che sono sostanze fotosensibilizzanti, e raggi UVA) e alla fototerapia con raggi UVB.

Durante la PUVA gli Psoraleni vengono applicati per primi, in forma di crema se la vitiligine è poco estesa o per via orale se ricopre buona parte del corpo, e successivamente si passa all'irradiazione di raggi UV in ambulatorio. In questo modo dovrebbe venire riattivata la corretta funzionalità dei melanociti, che tornerebbero a produrre la melanina necessaria. Naturalmente, questa terapia può avere effetti collaterali come nausea, diarrea, scottature solari e iperpigmentazione della zona colpita.

La seconda invece utilizza i raggi UVB che permettono di ottenere risultati in tempi brevi anche se di norma sono parziali. Anche in questo caso possono verificarsi conseguenze come un'eczema, eventuali riattivazioni dell'herpes se la persona ne soffriva già e prurito nelle zone interessate.

I farmaci

Se soffri di vitiligine, il tuo medico potrebbe pensare anche di prescriverti alcuni farmaci. I più probabili sono i corticosteroidi, che aiutano a ricostituire la pigmentazione della pelle. A volte, poi, si ricorre anche agli immunosoppressori, che aiutano a ricalibrare la risposta immunitaria visto che, come ti spiegavo prima, è probabile che si tratti di una malattia autoimmune. In entrambi i casi si parla di creme da applicare per via topica, ovvero spalmandole direttamente nelle aree colpite dalla vitiligine. È importante che qualsiasi farmaco tu utilizzi contro questa malattia sia stato concordato e prescritto dal medico, visto che anche in questo caso non mancano i possibili effetti collaterali associati ai medicinali.

Trapianto di pelle o di melanociti

Un tipo di trattamento più invasivo e che è adatto solo a pazienti adulti è il trapianto di pelle o, in alternativa, di melanociti. In poche parole si preleva una piccola porzione di cute sana e la si utilizza per coprire l'area danneggiata. Se invece si vogliono impiantare solo le cellule, queste vengono isolate dal campione estratto e riposizionate sulle zone colpite.

Questo approccio viene però scelto solo se non sono comparse macchie nuove e la malattia non è progredita negli ultimi 12 mesi o se all'origine non vi sono danni alla pelle come scottature gravi.

Depigmentazione

Anche in questo caso parliamo di una cura adatta a persone adulte, che abbiano più del 50% del corpo ricoperto da macchie bianche. Non è un'intervento chirurgico ma un trattamento a base di una semplice lozione con idrochinone, che fa in modo di decolorare la pelle sana in modo che assuma la stessa tinta di quella senza pigmenti. Deve poi essere utilizzata continuamente, per evitare che l'epidermide torni al suo colore naturale. Si può però andare incontro a effetti collaterali come bruciore, prurito e irritazione.

Vi sono poi altri percorsi possibili come il laser o medicinali simili a quelli che ti ho descritto. In ogni caso saranno il medico o il dermatologo a decidere assieme a te quale sia il miglior approccio da seguire. In alcuni casi potrebbe poi tornare utile anche un supporto psicologico, perché un viso diverso da quelli che consideriamo la norma potrebbe anche farti perdere la tua autostima e indurti a isolarti dalle altre persone, fino a sviluppare sintomi depressivi.

Vitiligine e sole: come comportarsi

Prendere il sole non è vietato, ma stai attento: sarai meno protetto contro le scottature

Prendere il sole con la vitiligine non è vietato, anche se naturalmente la tua pelle sarà già molto delicata a causa della mancanza di melanina e il rischio di scottature o di altri danni è elevato. Dovrai quindi assicurarti di avere a disposizione una crema solare con la protezione massima ed evitare assolutamente di esporti nelle ore più calde. In ogni caso, è sempre meglio se prima chiedi consiglio al tuo medico o dermatologo.

La vitamina D

Il fatto di doversi esporre con cautela alla luce del sole potrebbe causarti una carenza di vitamina D. Per questa ragione dovrai trovare il modo di sopperire alla mancanza. Puoi iniziare con la dieta, mangiando molto pesce azzurro e altri alimenti che contengono questo nutriente. Va detto, però, che sono davvero pochi ed è molto probabile che il medico ti prescriva degli integratori da assumere tutti i giorni.

Fonte| Istituto superiore di sanità

(Modificato da Alessandro Bai il 27-7-2020)

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