Vivere in città inquinate aumenta il rischio di tumore testa-collo

Non solo cancro ai polmoni. L’ inquinamento atmosferico è un grave fattore di rischio anche per lo sviluppo dei tumori testa-collo. Lo ha dimostrato un nuovo studio americano.
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Valentina Rorato 4 Novembre 2022
* ultima modifica il 04/11/2022

Quando si parla di smog e di salute, il primo pericolo grave che si segnala è il rischio di cancro ai polmoni. Purtroppo, non è l’unico. Un recente studio ha collegato l’esposizione ad alti livelli di inquinamento atmosferico con l’insorgere di alcuni tumori della testa e del collo.

La ricerca ha incrociato i dati del Dipartimento della salute pubblica dell'Illinois e del dipartimento per lo screening e la mappatura della giustizia ambientale 2018 dell'Agenzia per la protezione ambientale (EPA) ed è emerso un rischio significativamente maggiore per lo sviluppo del cancro della testa e del collo, in particolare del cancro orofaringeo, in luoghi con alti livelli di particolato diesel (OR 2,67, IC 95% 1,68-4,26, P <0,001). Inoltre, le persone con un’età superiore ai 65 anni corrono rischi maggiori.

"Lavoriamo con molti tumori H&N, tumori orali e della gola, quindi volevamo vedere se i risultati che collegano gli inquinanti atmosferici al cancro ai polmoni sono validi anche per i tumori della testa e del collo", ha spiegato Tirth Patel della Rush University Medical Center di Chicago. "Abbiamo scoperto che il particolato diesel era più alto nei codici postali [del servizio postale degli Stati Uniti] che avevano tassi di tumori orali e alla gola. Abbiamo riscontrato un rischio 2,5 volte maggiore di tumori testa-collo nelle persone che vivevano in queste aree".

Ha poi aggiunto: "Ipotizziamo che gli inquinanti causino cambiamenti nelle cellule che possono trasformarle da cellule normali in cellule cancerose. È probabilmente uno dei numerosi fattori coinvolti in questo cambiamento", ha aggiunto.

Patel ha riferito di non aver trovato associazioni statisticamente significative per il cancro testa-collo con i livelli di ozono ( P = 0, 15), la residenza della popolazione minoritaria ( P = 0, 46) o le aree a basso reddito rispetto a quelle ad alto reddito ( P = 0, 94). Tuttavia, gli autori hanno scoperto che in un'analisi di regressione logistica binaria che i livelli di particolato diesel ( P <0, 001) e la percentuale della popolazione di età > 65 anni ( P <0, 001) erano predittori significativi di un codice postale appartenente al gruppo ad alta e bassa incidenza. Patel ha osservato che il particolato diesel è solitamente associato agli autotrasporti ed è maggiore nelle aree vicino a porti, ferrovie e autostrade.

Gli autori hanno sottolineato che sono necessarie ulteriori ricerche per stabilire un nesso causale. "Non si tratta del primo studio sull'argomento – spiega Stefano Bondi, direttore dell'unità operativa di otorinolaringoiatria dell'Istituto Candiolo di Torino -. L'inquinamento atmosferico e le polveri sottili sono state già inserite tra le sostanze di classe I, ossia cancerogene, mentre uno studio tedesco del 2018 condotto in Sassonia su 2 milioni di persone esposte a livelli crescenti di inquinamento ha ipotizzato un incremento del rischio relativo del 53% per lo sviluppo di tumori di bocca e gola".

Fonte | Ansa; Relationship between ambient air pollution and incidence of head and neck cancers in Illinois pubblicato su AHNS 2022. 

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