Congestione: come riconoscerla e cosa fare in caso di blocco digestivo

Potresti avere una congestione quando sottoponi il tuo corpo a sbalzi termici, causati ad esempio da una bevanda ghiacciata dopo i pasti o un tuffo nell’acqua fredda fatto durante la digestione. È importante che tu riconosca i sintomi in modo da intervenire immediatamente: nei casi più seri, infatti, dovrai andare subito al pronto soccorso.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Polotti 9 Agosto 2023
* ultima modifica il 20/08/2023

Fin da quando siamo piccoli e piccole ci è sempre stato inculcata questa credenza: la congestione è uno dei rischi più temuti durante l’estate. Dietro le mille raccomandazioni dei tuoi genitori c’era però un motivo valido: l’improvviso sbalzo termico causato da quel tuffo in mare o in piscina fatto subito dopo un pasto causa un blocco della digestione che può portare anche a serie conseguenze.

Quello del bagno è l’esempio più classico, ma non è l’unico caso in cui puoi avere una congestione digestiva. Basta un brusco calo di temperatura, magari provocato anche dall’aria condizionata, per fare sì che nel bel mezzo della digestione il sangue abbandoni il tuo stomaco per passare al cervello, causando uno squilibrio che dà origine a sintomi che vanno dal malessere e la nausea fino allo svenimento o la perdita di coscienza nei casi più gravi.

Cos’è la congestione

Probabilmente ti sarà già capitato di usare il termine congestione per parlare delle macchine immobili nel traffico: non è una coincidenza, poiché in italiano questa parola indica un blocco causato da qualcosa che si concentra in quantità eccessive. Se parliamo del nostro corpo, è l’accumulo di sangue a provocare una congestione digestiva, polmonare, delle prime vie respiratorie o cerebrale, a seconda della zona in cui avviene.

Nel linguaggio comune, tuttavia, questo termine è quasi sempre utilizzato per riferirsi al blocco della digestione: come potrai intuire, l’organo colpito in questo caso è lo stomaco, che dopo ogni pasto, specialmente se abbondante, ha bisogno di grandi quantità di sangue per poter svolgere le funzioni che ti permettono di digerire.

Ma in che modo la congestione può modificare questo processo? Devi sapere che se per qualche ragione ti esponi a uno sbalzo termico che raffredda improvvisamente il tuo corpo, allora il tuo cervello cercherà di rimediare e deciderà di dirigere il sangue verso di sé per mantenere la cosiddetta temperatura basale, ovvero quella che hai abitualmente.

È proprio questo squilibrio nella circolazione del sangue che toglie all’apparato gastrointestinale le risorse necessarie e porta così a quel blocco digestivo di cui ti parlavo, dato che i vasi sanguigni dello stomaco e dell’intestino si restringono, un fenomeno che viene chiamato “vasocostrizione”.

Cause della congestione

Come ti ho spiegato, alla base di una congestione digestiva c’è un improvviso cambio di temperatura, che può dipendere da diversi fattori o comportamenti.

In generale, il blocco della digestione viene tipicamente associato all’estate e non ti sarà difficile capire perché: quando fa molto caldo, potresti causare uno sbalzo termico facendo un bagno in piscina o al mare subito dopo mangiato per via dell’acqua fredda, bevendo una bibita ghiacciata per rinfrescarti oppure entrando in un ambiente in cui l'aria condizionata è molto forte.

Tuttavia, la congestione può avvenire a prescindere dalla stagione. In inverno, ad esempio, potresti fare l'errore di prendere freddo dopo aver mangiato in un luogo ben riscaldato, dato che può bastare anche un colpo d'aria quando non sei coperto bene per rendere la digestione problematica. Ricorda poi che anche fare sforzi fisici esagerati dopo un pasto non è mai una buona idea.

Quali sono i sintomi della congestione da riconoscere

Il primo segnale della congestione è una sensazione di malessere generale, che i bambini potrebbero però faticare a riconoscere o a descriverti in modo preciso. Proprio per questo, dovresti stare particolarmente attento ai comportamenti di tuo figlio dopo un pasto, specialmente in estate e in vacanza, quando come abbiamo visto i rischi possono essere maggiori.

I sintomi principali sono crampi e spasmi gastro-intestinali, nausea e vomito: il tuo stomaco ti sta dicendo che è in difficoltà. Inoltre, può essere che il tuo viso inizi a impallidire, mentre tu inizierai a tremare, sentire i brividi e sudare freddo.

Più la congestione è seria, maggiore è la possibilità che si presentino altri sintomi come le vertigini e la perdita dei sensi: sto parlando dei casi più gravi, nei quali lo shock termico causato dall’ abbassamento della temperatura porta appunto allo svenimento. Il blocco digestivo può diventare fatale se la persona colpita si trova in acqua, poiché rischierebbe la morte per annegamento.

Cosa fare in caso di congestione

La prima regola che dovresti seguire in caso di congestione è intervenire subito. Nei casi in cui il blocco è lieve e si manifesta con quel mal di stomaco che avverti tipicamente quando “hai preso freddo”, ti basterà aiutare il tuo corpo a ritrovare la temperatura abituale, coprendoti e restando per un po’ a riposo in un ambiente né troppo caldo, né troppo freddo.

In caso di congestione, copriti bene per riportare il tuo corpo alla giusta temperatura. Puoi anche bere una bevanda calda, ma fallo a piccoli sorsi.

Se la congestione avviene dopo un bagno nell’acqua gelata, allora dovresti asciugarti il prima possibile e stenderti con le gambe rialzate, anche in questo caso facendo attenzione a coprirti. Se invece stai assistendo un’altra persona che ha perso i sensi, non esitare e chiama subito un’ambulanza o vai al Pronto Soccorso, anche se si è risvegliata.

Quanto dura una congestione digestiva

Nel giro di 2 o 3 ore i sintomi del blocco digestivo dovrebbero sparire, ma potresti comunque continuare a sentire un po’ di stanchezza o di dolori muscolari per qualche ora in più.

Una volta che la tua temperatura corporea è tornata alla normalità, puoi anche bere acqua a temperatura ambiente o una bevanda calda, ma ricordati di farlo a piccoli sorsi e di scegliere un tè o una camomilla e non preparati a base di latte, per evitare di chiedere ulteriori sforzi al tuo apparato digerente. Per lo stesso motivo, inoltre, è meglio non mangiare subito dopo la congestione: dai tempo al tuo stomaco di riprendersi.

Come si può prevenire una congestione

A questo punto, immaginerai già cosa devi fare per prevenire una congestione. I tuoi comportamenti saranno fondamentali e questa è una fortuna: significa che, in genere, ti basterà seguire alcuni semplici consigli per evitare il blocco digestivo. Ad esempio:

  • evita di bere bevande ghiacciate;
  • non mangiare cibi troppo freddi;
  • non fare un’attività fisica intensa subito dopo aver mangiato;
  • evita sbalzi di temperatura, specialmente dopo i pasti;
  • non pranzare sotto il sole;
  • copri bene la pancia mentre mangi e soprattutto dopo, durante la digestione.

Infine, concentriamoci sul famoso bagno dopo mangiato: i tuoi genitori da piccolo ti avranno detto di aspettare due o tre ore prima di entrare in acqua. In realtà, recenti studi hanno dimostrato che è un consiglio valido solo nei casi di pranzi particolarmente pesanti. Tieni presente che il nostro corpo impiega un’ora per digerire carboidrati, pesce, formaggi freschi e patate. Per la verdura cruda anche solo 30 minuti e per un succo di frutta 20. Il vero problema arriva con la carne e i formaggi stagionati: per alcuni di questi, servono anche 5 ore. Per cui, cerca di evitarli prima di un tuffo in mare o in piscina.

In generale, però, ricordati di usare sempre il buon senso. Specialmente se ti senti appesantito, aspetta a fare il bagno o a spostarti in luoghi particolarmente freddi, in modo da non mettere in difficoltà il tuo stomaco proprio durante la digestione.

Fonti: Istituto Superiore di SanitàHumanitas Centro Medico Santagostino.

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.
Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.