Sesta estinzione di massa: sai cosa significa e quali sono le cause?

Stiamo andando incontro alla sesta estinzione di massa. Ma facciamo un passo indietro: che significa estinzione di massa? Quando si sono verificate le altre cinque? Ma soprattutto, chi è la causa della sesta estinzione? Proviamo a fare un punto della situazione ripercorrendo le tappe del Pianeta.
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Francesco Castagna 8 Maggio 2022

La storia dell’uomo è infinitamente breve rispetto a quella della Terra. Se ci siamo evoluti in base al clima, ora siamo noi a modificarlo. Questa non è per niente una medaglia da appuntare al petto, infatti il clima è l’elemento principale per l’esistenza di tutte le specie del mondo, compreso l’essere umano. Dal clima dipende la maggior parte delle nostre attività, specialmente da quando siamo passati dall’essere dei popoli migranti a sedentari. Le nostre strutture sono fisse, non si adattano al clima anzi lo subiscono, eppure stiamo generando un circolo vizioso.

Intendiamoci, siamo noi che dobbiamo salvarci da eventuali rischi legati al cambiamento climatico. La Terra infatti ha già cambiato le sue condizioni climatiche svariate volte durante il suo ciclo vitale, alternando periodi glaciali a periodi con temperature abbastanza alte.

Ogni due anni l’Onu pubblica un report sul numero di persone presenti sul nostro Pianeta. Stando ai dati del 2019 ci sono circa 7 miliardi e 800 milioni di abitanti. Secondo neodemos, forum indipendente di analisi, attualmente al mondo siamo circa 8 miliardi e 23 milioni. Ma perché ti sto fornendo questi dati? Devi sapere che per l’ONU entro il 2050 potremmo raggiungere i 10 miliardi. Più la nostra popolazione cresce e più avremo un impatto su questo mondo, che stiamo sfruttando più delle sue capacità di rigenerazione. Se non lo sapevi, ogni Paese ha un OvershootDay, “la data in cui la domanda dell'umanità di risorse e servizi ecologici in un dato anno supera quella che la Terra può rigenerare in quell’anno”. Per l’Italia l’overshootDay nel 2022 è il 15 maggio.

Sesta estinzione di massa

Cosa sono

Tutto questo ha delle conseguenze devastanti sul clima, sulla biodiversità e soprattutto sulla nostra esistenza. In un mondo così sovrappopolato non ci sarebbero le condizioni adatte per resistere e adattarsi a fenomeni di continua siccità o innalzamento delle temperature e dei mari. Siamo a tutti gli effetti responsabili in parte di un’estinzione di massa. Quella a cui stiamo andando incontro viene chiamata dagli esperti “Sesta estinzione di massa”, ne hai mai sentito parlare?

Si tratta di condizioni irreversibili dovute soprattutto al fatto che abbiamo abbondantemente sfruttato i combustibili fossili. Così facendo abbiamo alterato la composizione chimica dell’atmosfera, cioè abbiamo aggiunto anidride carbonica e altri gas, andando a creare proprio delle mutazioni climatiche dell’arco di tempo di qualche anno. I risultati sono visibili anche all’occhio umano: dalle piogge acide allo smog. Ma se vuoi sapere perché si parla di estinzione, uno studio dell’Università di Stanford rivela come in 500 anni siamo stati la causa della scomparsa di 260mila specie, dal 1500 dopo cristo a oggi.

“Le big five”

Sicuramente avrai studiato quando eri a scuola la famosa estinzione dei dinosauri, avvenuta durante una transizione biotica. Con questo termine si indica un periodo in cui c’è un sovvertimento dell’ecosistema terrestre caratterizzato dalla scomparsa di un elevato numero di specie, mentre le altre che sopravvivono diventano le specie dominanti. La cosiddetta “selezione naturale”, la chiamerebbe Darwin.

Ordoviciano-Siluriano

Soprannominate le “big five”, la prima di queste è avvenuta in un tempo che probabilmente non riusciresti neanche a immaginare: 450 milioni di anni fa. È stata chiamata dagli scienziati “estinzione Ordoviciano-Siluriano” (per indicare l’inizio e la fine dei periodi del Paleozoico) e fu caratterizzata dall’abbassamento dei mari a causa di forti glaciazioni. In questa prima estinzione, secondo le stime, l’85% fra invertebrati e pesci primitivi sono scomparsi.

Devoniano Superiore o anche detta “evento Kellwaser”

375 milioni di anni fa, la seconda estinzione di massa ha sterminato l’82% delle specie presenti sul Pianeta Terra. Alcuni studiosi stanno ancora discutendo sulla definizione di questi eventi, si ritiene infatti che questo sia durato 50 milioni di anni ed è proprio per questo motivo infatti che parte della comunità scientifica lo ritiene più un periodo in cui si è verificata una bassa presenza di biodiversità. Sulle cause dell’estinzione, la comunità scientifica attualmente discute ancora sulla possibile relazione tra l’impatto di un corpo estraneo o dei cambiamenti nella circolazione oceanica (riscaldamento e raffreddamento climatico alternati).

Permiano-Triassico

Viene descritta dagli studiosi come la transizione biotica più disastrosa di tutti i tempi. Infatti, circa 250 milioni di anni fa, il 96% delle specie animali ha perso la vita a causa di questo evento. Le cause di questa estinzione ancora sono incerte, com’è incerta la sua durata. Si pensa all’impatto di un meteorite, ma studi recenti hanno sollevato l’ipotesi di una forte attività di vulcanismo, che ha liberato nell’atmosfera così tanta anidride carbonica da rendere il mare anossico, ovvero con bassissime quantità di ossigeno.

Triassico-Giurassico

Circa 200 milioni di anni fa la Terra ha subito un aumento della temperatura di 5 gradi, proprio lo scenario che l’ONU vorrebbe evitare per il nostro futuro, si è verificato in questo periodo. Il 76% delle specie fu sterminato, le cause attribuibili a questo fenomeno furono il cambiamento delle condizioni climatiche, che generò diversi fenomeni devastanti oltre all’impatto di corpi celesti.

Cretaceo-Paleocene

La più conosciuta, perché nel corso di questa estinzione sono scomparsi i dinosauri e il 75% delle specie viventi. Avvenuta 65 milioni di anni fa, devi sapere che molto probabilmente, secondo i resti trovati di materiali che difficilmente si troverebbero sul nostro Pianeta, la causa è l'impatto di un'asteroide.

Ma la cosa che salta più all’occhio dai numeri che riguardano i periodi in cui si sono verificate le estinzioni di massa è che le tempistiche con cui si sta andando incontro a una sesta estinzione di massa si sono ridotte di molto. L’IPBES, l’organismo globale di supporto scientifico nel settore della biodiversità, ha pubblicato un rapporto secondo cui un milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione. Come puoi leggere nel rapporto: “Circa 1 milione di specie sono già in via di estinzione, molte scompaiono in decenni, a meno che non si intervenga per ridurre le azioni determinanti della perdita di biodiversità. Senza tale intervento, ci sarà un'ulteriore accelerazione del tasso globale di estinzione delle specie, che è già almeno da decine a centinaia di volte superiore rispetto alla media degli ultimi 10 milioni di anni.”

Le cause

Ma quali sono le cause, o come vengono chiamati scientificamente “i driver” di questa sesta estinzione? Nel report IPBES si legge che sono:

  • cambiamenti nell'uso del suolo e del mare
  • sfruttamento di organismi
  • cambiamento climatico
  • inquinamento
  • invasione di specie aliene, ovvero specie che derivano da altre aree e che non sono originarie della zona in cui sono state individuate (anche le zanzare tigri, se non lo sapevi)

A confermare la rapidità di questo fenomeno è anche uno studio pubblicato su Biological Review, che afferma come negli ultimi 500 anni si sia verificata l’estinzione di circa il 10% di tutte le specie viventi. Tra queste, secondo uno studio pubblicato su PNAS, ci sono:

  1. Il rinoceronte di Sumatra
  2. Lo scricciolo dell’isola di Clarion
  3. La tartaruga gigante spagnola
  4. La rana arlecchino

Alcune azioni per contrastare la perdita di biodiversità sono state condotte con la Convenzione sulla Biodiversità, che ha come obiettivi la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità e la giusta ripartizione delle risorse. Ma si può fare ancora molto, e soprattutto dobbiamo essere consapevoli del pericolo a cui stiamo sottoponendo il Pianeta.

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