Come si cura il marimo, l’alga giapponese così minimal da diventare un oggetto di design

Perfetto nella sua forma sferica, il marimo è un’alga giapponese che può vivere quasi due secoli. Non necessita di troppe cure, se non quella di cambiarle l’acqua ogni 10 giorni circa. Prendersene cura appassiona i suoi estimatori e oltretutto, sembra che porti anche fortuna.
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Gaia Cortese 18 Aprile 2022

Piccolo, peloso, tondo e di un colore verde brillante. Non è una nuova creatura mostruosa inventata dalla Pixar: è il marimo, l’alga acquatica giapponese che sta spopolando un po’ ovunque, soprattutto su Instagram (su questo social si contano più di 220mila contenuti con hashtag #marimo).

Il marimo è un’alga particolare perché cresce pochi millimetri all’anno sviluppando un’originale forma sferica. Appartiene alla famiglia delle Cladophoraceae, ed è un’alga di acqua dolce formata da una superficie molto morbida e fusti sottili di colore verde. In natura si trova in solo tre paesi al mondo, ossia Giappone, Estonia e Islanda: di solito cresce sui fondali dei laghi, ma non ha radici, perché si nutre dai fusti di cui è composta.

Scoperta nel 1820 e poi classificata dal botanico Tatsuhiko Kawakami nel 1898, questa alga acquatica nel 1921 è stata dichiarata Tesoro Naturale giapponese, pertanto oggi è considerata una pianta protetta.

Come si cura il marimo, l'alga palla giapponese

Coltivazione e cura del marimo

Il marimo è una pianta acquatica che non necessita di troppe cure. Innanzitutto devi ricordarti di cambiare l’acqua del vaso in cui è tenuto il marimo, almeno una volta ogni 10 giorni; ogni volta che compi questa operazione, ricordarti di sciacquare bene il vaso. Non solo. Quando cambi l’acqua dovresti anche ricordarti di strizzare il tuo marimo delicatamente e aggiungere all’acqua del vaso anche dell’acqua frizzante che contribuirà a trasformare l’anidride carbonica in ossigeno.

Non esporre il marimo direttamente ai raggi del sole, ma tienilo in un ambiente poco luminoso, come per esempio il bagno di casa oppure tra le mensole di una libreria. La temperatura ideale per il marino non deve essere superiore ai 25°C; allo stesso tempo, ricordati che questa alga palla teme le temperature fredde.

Come mantenere la forma sferica

Se vuoi mantenere la forma sferica del marimo dovrai imparare a riprodurre le correnti dei fondali dei laghi in cui è solita crescere, perché sono proprio quelle a fare di questa  pianta una sfera quasi perfetta. Come fare? Ricordati solo di muovere regolarmente il vaso, riproducendo un movimento circolare che simuli proprio le correnti. Anche il vaso deve essere circolare e possibilmente di vetro. La crescita è talmente lenta che non ti servirà neppure cambiare vaso.

Significato del marimo

Se ben curato, il marimo può avere una vita eterna (fino a due secoli) tanto da essere tramandato di generazione in generazione. Forse anche per questo motivo, il marimo prende un po’ il significato dell’amore eterno, quello incondizionato. Donare questa pianta ha un forte significato e trasmette anche un certo senso di responsabilità verso una creatura acquatica che ha necessità di poche ma costanti cure per poter stare bene. Insomma, una sorta di Tamagotchi vegetale, e in questo i giapponesi vincono sempre.

Nel suo aspetto minimal il marimo diventa anche un oggetto di design, un complemento di arredo di cui prendersi cura come si farebbe normalmente per qualunque altro oggetto a cui si tiene particolarmente.

Leggende e fortuna

Non poteva che esserci anche una leggenda alle origini del marimo, naturalmente ambientata nel lago Akan in Giappone, dove per l'appunto cresce questa pianta acquatica. Si narra di un amore vissuto tra due giovani, contrastato dalle rispettive famiglie. Come Romeo e Giulietta, anche in questo caso i due innamorati, piuttosto che vivere separati, decisero di morire insieme nelle acque del lago.

I loro spiriti si trasformarono in particolari sfere verdi, simbolo di amore e perfezione. Oggi, in Giappone, il marimo non è solo simbolo di amore eterno e prosperità, ma anche un portafortuna che viene donato alle giovani coppie, e tramandato da generazione in generazione all’interno della stessa famiglia.