Dal rinvaso alla potatura: come coltivare il plumbago in 10 efficaci mosse

Tra le piante estive, il plumbago uno dei più consigliati per colorare aiuole e giardini. Predilige un’esposizione al sole e innaffiature abbondanti. Esegui una potatura ogni anno e avrai una fioritura abbondante.
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Gaia Cortese 20 Luglio 2022

Appartenente alla famiglia delle Plumbaginaceae, il plumbago è una bellissima pianta rampicante dai fiori color azzurro, non a caso viene chiamato anche gelsomino azzurro o geranio azzurro, o ancora, plumbaggine.

Al genere appartengono una decine di specie, molto apprezzate per la fioritura che si concentra nei mesi tra maggio e settembre.

Coltivare questa pianta è abbastanza semplice, basta supportare il suo sviluppo di anno in anno cambiandole il vaso e procurarle del terriccio che sia sempre ricco di sostanze nutritive e ben drenato. Senza mai dimenticarsi di garantire alla pianta un'efficace potatura prima della fase vegetativa.

Caratteristiche e origini

Le origini del plumbago si trovano nelle regioni a clima mite dell’Asia. Le varie specie sono piante annuali o perenni, dall’aspetto di un arbusto o di un rampicante, i cui fiori sono uniti in infiorescenze a spiga che possono raggiungere una lunghezza tra i 20 e i 30 cm.

Varietà

Tra quelle dieci specie menzionate del plumbago, meritano una menzione il plumbago auriculata (o plumbago capensis), originario del Sudamerica e forse il più diffuso e coltivato. Si tratta di un arbusto rampicante con foglie di un bel verde intenso e di forma ovale, e fiori azzurri. Di colore rosso scarlatto sono invece i fiori del plumbago indica, originario dell’Asia sud-orientale e con foglie meno lunghe rispetto all’auriculata.

il Plumbago zeylanica è una pianta erbacea con foglie dalla forma ovale e fiori corolle bianche. Questa varietà può fiorire tutto l’anno, tant’è che è molto usato per abbellire aiuole e giardini.

Esposizione

Dove mettere il plumbago? L’esposizione migliore per questa pianta è in pieno sole, sia che venga coltivata in piena terra sia che venga coltivata in vaso. L’esposizione ottimale è a sud, possibilmente al riparo dal vento.

Terreno e concime

Normalmente il plumbago va rinvasato all’inizio della primavera, usando un vaso di terracotta un po’ più grande rispetto a quello precedente. Il terreno deve essere fertile e ben drenato, per questo  è consigliabile anche mettere sul fondo del vaso della ghiaia o dei pezzi di coccio, così da evitare la formazione di ristagni di acqua.

In primavera e in estate il concime deve essere somministrato ogni 15 giorni circa, usando un prodotto liquido diluito nell’acqua di irrigazione. In autunno e in inverno si tende a non concimare mai.

Annaffiature

Quanta acqua vuole il plumbago? Dalla primavera all’estate questa pianta deve essere innaffiata regolarmente aspettando però che il terreno sia asciutto in superficie prima di bagnarla di nuovo. Il plumbago ama l’ambiente umido per cui nebulizzare di tanto in tanto la pianta non può che fare bene: attenzione però a non bagnare i fiori perché, se esposti al sole e bagnati, potrebbero macchiarsi.

Come proteggerlo in inverno

Se coltivato in piena terra, il plumbago non ha particolari esigenze in fatto di substrato. Nelle regioni più fredde, in inverno, il plumbago può essere protetto con una pacciamatura di paglia, con della torba o con teli di tessuto non tessuto, che si può trovare in vendita in vari formati in un negozio di giardinaggio. Il vantaggio del tessuto non tessuto è che è leggero come una garza, lascia passare la luce, ma non il freddo.

Fioritura

Il plumbago fiorisce in genere da aprile a ottobre, ma molto dipende dalle diverse varietà.

Potatura

Nel caso del plumbago la potatura è un’operazione molto importante e va fatta ogni anno, al termine della sua fioritura, quindi verso l’inizio dell’autunno. In alternativa, la potatura può essere fata anche prima della fase vegetativa della pianta, quindi a inizio primavera.

Moltiplicazione

La moltiplicazione del plumbago può essere fatta per semi o per talea. Nel primo caso, le operazioni di moltiplicazione vanno fatte in primavera, distribuendo i semi su terriccio soffice e poi coprendo il tutto con un foglio di plastica trasparente per non far asciugare il terreno troppo velocemente e per mantenere una temperatura costante. Nel secondo caso, tra maggio e agosto si possono prelevare le talee dai getti laterali della pianta e sistemarle poi in un vaso con terreno formato da un mix di terriccio e sabbia. Anche in questo caso va tutto coperto con un telo di plastica trasparente. Solo quando compariranno i primi germogli, significherà che la talea ha formato le sue radici.

Parassiti e malattie

Se il plumbago dovesse iniziare ad avere foglie avvizzite potrebbe significare che non stai bagnando la pianta nel modo corretto; se invece la pianta non dovesse fiorire, il problema potrebbe essere il terreno povero di elementi nutritivi; in questo caso dovrai fare una buona concimazione.

Spesso e volentieri il plumbago è attaccato dagli afidi, vale a dire dei pidocchi facilmente riconoscibili perché sono molto piccoli e di colore bianco verdastro. In questo caso l’unica soluzione è quella di intervenire con un prodotto contro gli afidi.