La Costa Rica non vuole perdere il pesce sega: arriva una legge per salvarlo dall’estinzione

Il governo del presidente Chaves ha stabilito il divieto di pesca e di cattura del pesce sega, specie molto rara e già scomparsa in alcune parti del Pianeta. La legge rafforza inoltre la protezione verso altri animali marini inclusi cetacei, pinnipedi (foche) e cheloni (tartarughe).
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Martina Alfieri 3 Ottobre 2022

Con il suo lungo rostro dentellato, il pesce sega rappresenta una specie inconfondibile. Negli ultimi anni, purtroppo, gli allarmi relativi al suo stato di conservazione si susseguono: la sua esistenza è sempre più in pericolo a causa dell’overfishing, dell’inquinamento e della perdita di habitat. Nei giorni scorsi, con l’obiettivo di tutelare questo particolare pesce, il governo della Costa Rica ha firmato un’apposita legge che ne vieta la caccia e la cattura in mare.

Il pesce sega comune (Pristis pristis) appartiene alla famiglia delle Pristidae. Nelle sembianze può assomigliare a uno squalo, può superare i 7 metri di lunghezza e raggiungere 350 kg di peso. Mentre in passato la specie era diffusa lungo le coste di almeno 90 Paesi, oggi si stima che sia scomparsa da oltre la metà di questi. La sua presenza si limita ormai alle zone tropicali dell'oceano Atlantico, in particolare al mar dei Caraibi e al golfo del Messico, e dell'Oceano Indiano. Anche secondo alcuni studi recenti, questo animale è ormai a un passo dall’estinzione.

La “Ley de Protección del Pez Sierra” vieta in generale la caccia e la cattura in mare di cetacei, pinnipedi (come le foche), cheloni (come le tartarughe) e pristidi (come appunto il pesce sega) e impedisce inoltre lo sfruttamento dei siti di riproduzione.

La legge, firmata dal presidente del Paese, Rodrigo Chaves, dal ministro dell'Ambiente e dell'Energia, Franz Tattenbach, e dal ministro dell'Agricoltura e dell'Allevamento, Víctor Julio Carvajal, stabilisce anche delle sanzioni economiche e amministrative per chi cattura il pesce sega.

"Poiché molte popolazioni di pesce sega del mondo sono state dichiarate estinte, è fondamentale identificare i siti in Costa Rica in cui questa specie è ancora presente. È inoltre importante determinare le principali minacce che incidono sulla loro sopravvivenza, nonché individuare le possibili modalità di recupero delle popolazioni", scrive il Ministero dell’Ambiente e dell’Energia (MINAE) in un comunicato.

La scelta della Costa Rica alimenta la speranza per la sopravvivenza del pesce sega, in particolare per le due specie che vivono nel Paese: il pesce sega comune o dai denti grandi (Pristis pristis) e il pesce sega dai denti piccoli (Pristis pectinata). Per la lista rossa della Iucn il pesce sega comune rientra oggi tra le specie “in pericolo critico”, il gradino che precede l’estinzione in natura.