Significato del gelsomino: il leggendario fiore dall’intenso profumo che esprime positività

Un fiore bello, amato anticamente e riconoscibile grazie all’intenso profumo che sprigiona. Il gelsomino non porta con sé significati negativi e alla sua nascita e diffusione sono legate diverse leggende.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 15 Maggio 2020

Un fiore delicato, dai colori chiari e rassicuranti, celebre per il suo profumo intenso che evoca sensazioni positive. Il gelsomino è una pianta originaria del Medio Oriente e del Sudamerica, appartenente dalla famiglia delle Apocynaceae. Dalla fioritura prevista verso la fine di maggio e l’inizio di giugno, può presentare vari colori, tutti tenui come il bianco, la variante più conosciuta, il rosa chiaro o anche il giallo.

Si tratta di un fiore molto apprezzato anche nell’antichità, e a testimonianza di questo c’è il fatto che ne sono stati ritrovati alcuni frammenti sulla mummia di un faraone egiziano. L’olio di gelsomino era molto utilizzato dai persiani, che credevano fermamente nelle sue proprietà terapeutiche, oltre al fatto che in alcuni paesi arabi si crede che il paradiso abbia il suo profumo.

Il significato di questo fiore è sempre positivo e dipende anche dal colore dei suoi petali. Infatti, gelsomino bianco rappresenta amore e candore d’animo, oltre a una buona fortuna nel matrimonio, non a caso è spesso inserito nei bouquet da sposa. La sua versione gialla invece riconduce alla felicità.

Al gelsomino sono legate diverse leggende che ne narrano l’arrivo nel mondo e la sua diffusione nei territori.

Kitza, la madre delle stelle

La leggenda più famosa che riguarda questo fiore così delicato vede come protagonista Kitza, la madre di tutte le stelle. Kitza era impegnata a realizzare degli abiti per tutte le stelle sue figlie per non farle ammalare ma mentre era all’opera tre stelline capricciose andarono da lei lamentandosi del fatto che le vesti che lei aveva cucito per loro erano troppo povere. Kitza cercò di calmarle, continuando a cucire abiti per tutte le altre stelle, ma loro proseguirono il piagnucolio. In quel momento sopraggiunse Micar, il Re degli Spazi, e sentendo le tre stelline rimase talmente sdegnato dal motivo delle loro lamentele che le cacciò dal cielo strappando le loro vesti e gettandole nel fango sulla Terra. Kitza soffriva terribilmente per l’accaduto, e temeva che gli uomini avrebbero calpestato le sue figlie facendo loro del male. Della sua angoscia venne a conoscenza Bersto, la signora dei giardini. Colpita dal suo dolore, Bersto decise di trasformare quelle tre stelline in stelle di terra. Così nacquero i gelsomini.

La leggenda di Cosimo de’ Medici

Un’altra leggenda sulla diffusione del gelsomino riguarda Cosimo de’ Medici, il quale, si dice, fu il primo italiano ad averne degli esemplari nel suo grande giardino. Era talmente affezionato e innamorato di quella pianta da vietare a chiunque di portare via dalla corte anche solo il minimo ramoscello. Un giorno però, un giovane giardiniere decise di regalarne un rametto alla fidanzata, la quale lo piantò nel proprio orto consentendo alla pianta di fiorire rigogliosa. Le persone, colpite dalla bellezza del fiore e dal suo profumo, iniziarono a chiederne alla giovane coppia, che fece fortuna. E si dice che proprio a quella giovane sia dovuta la diffusione del fiore nel nostro Paese.