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3 leggende che hanno dato origine alle costellazioni che conosciamo oggi

Dalle antiche leggende e miti nascono le costellazioni che oggi conosciamo: l’Orsa Maggiore, Cassiopea Orione e tante altre, hanno tutte o quasi, una storia da raccontare.
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Vincenzo Borriello 31 Ottobre 2024

In tempi antichi le costellazioni erano strettamente connesse a miti e leggende. Leggende che, a dire il vero, ancora oggi si tramandano presso alcune tribù. Per l'astronomia una costellazione si compone delle 88 parti in cui la sfera celeste è convenzionalmente suddivisa al fine di mappare le stelle. L'astronomia non riconosce a raggruppamenti alcun significato. Questo perché nello spazio tridimensionale le stelle che compongono una costellazione e che sembrano vicine, possono trovarsi a distanze enormi oltre a differenziarsi per luminosità e dimensioni. Al contrario, stelle che sembrano molto lontane tra loro possono essere separate da una minor distanza.

L’uomo ha l’abilità di trovare schemi regolari, si parla di “pareidolia”, e nel corso del tempo ha raggruppato in costellazioni le stelle che sembrano vicine. L’IAU, ossia, L’Unione Astronomica Internazionale riconosce ufficialmente 88 costellazioni. Tra le costellazioni più note ci sono quelle dell’Orsa Maggiore, l’Orsa Minore, Cassiopea e Orione.

Orsa Maggiore

Per gli antichi Greci l’Orsa Maggiore era la ninfa Callisto, amante di Zeus dal quale aspettava un figlio. Artemide, moglie di Zeus, gelosa della ninfa Callisto e invidiosa della sua bellezza, la trasformò in un’orsa per poi aizzarle contro i cani. Zeus, impietosito, per evitare all’amante un così terribile destino la mandò in cielo dove è ammirabile in tutta la sua bellezza.

Cassiopea

Cassiopea, moglie di Cefeo, regina d’Etiopia era certa di essere più bella delle Nereidi, le ninfe del mare. Queste, sentitesi offese, chiesero a Poseidone di punirla per l’affronto subito. Il Dio del Mare mandò un mostro marino con la testa di rettile, le zampe con grossi artigli e una coda di pesce, a distruggere le coste del regno. Pur di placare l’ira di Poseidone e convincerlo a richiamare a sé il mostro, offrirono in sacrificio la figlia, Artemide.

Questa fu incatenata ad uno scoglio in attesa che il terribile mostro marino la divorasse. Perseo, figlio di Zeus, vide la scena e dal cielo, in sella al suo cavallo Pegaso, andò in soccorso di Andromeda, liberò la figlia di Cassiopea e uccise il mostro marino.

Orione

Su Orione circolano tante leggende, una di queste narra che il gigante cacciatore cortegiasse le Pleiadi, le sette sorelle figlie di Atlante e Pleione. Ciò fece arrabbiare Artemide con la quale aveva condiviso molte battute di caccia. Sebbene Artemide fosse nota per la sua castità, non esitò a corteggiare il gigante cacciatore che tuttavia, respinse sempre le avance asserendo che non avrebbe mai potuto tradire la sua sposa.

Artemide rispettò la decisione di Orione fin quando non s’invaghì delle Pleiadi. A quel punto la dea della caccia si vendicò mandando uno scorpione ad uccidere Orione. Secondo altre versioni si dice che fu Apollo, fratello di Artemide, a mandare lo scorpione per uccidere Orione. Altre versioni, ancora, indicano Diana come responsabile della morte del gigante. Fatto sta che Zeus, arrabbiato per quanto accaduto, uccise lo scorpione con un fulmine e fece ascendere al cielo Orione dove forma la costellazione, la più luminosa dell’emisfero Boreale.