
Le credenze religiose sono cariche di simbolismi. Ci sono le icone ma anche gli animali e le piante sacre. Non di rado tutti questi elementi si sono combinati, si sono fusi: in questo caso si parla di sincretismo religioso.
Ma a parte ciò, in tante dottrine religiose sono presenti piante che per una ragione o per l’altra, sono considerate sacre. Per i cattolici, ad esempio, la pianta sacra è l’ulivo che, per questioni pratiche, in molti paesi dove si pratica il culto cattolico, è il sostituto della palma. Ma di questi ed altri dettagli ne parliamo nei paragrafi seguenti.
Conosciamo tutti la ricorrenza della domenica delle palme. Questa pianta rappresenta un forte elemento simbolico. La particolarità della palma è che le foglie si rinnovano ogni anno, nella tradizione cristiana rimanda all’immagine messianica della creazione. L’origine di questa ricorrenza si spiega nell’ingresso di Gesù Cristo a Gerusalemme in sella ad un asino. Questo evento è presente nei quattro vangeli ma solo Giovanni parla di palme. Queste foglie, secondo la tradizione, venivano sventolate dalle persone presenti al passaggio di Cristo.
Nella religione cristiana e in particolare per il cattolicesimo, l’ulivo sostituisce la palma quando non è semplice da reperire. Tuttavia nella credenza cristiana l’ulivo è un simbolo carico di significato e se ne fa chiara menzione nella Bibbia alla fine del racconto del diluvio. Placata la pioggia, una colomba, altro simbolo cristiano, porta a Noè, in segno di pace, un ramoscello di ulivo. Nei libri profetici, l’ulivo è il simbolo dell’identità di Israele. Nel periodo postesilico l’olivo rappresenta un segno di speranza. Inoltre, secondo la credenza, prima di morire Gesù andò al monte degli ulivi per pregare. L’olivo rappresenta un simbolo di pace, fecondità e benedizione.
Per gli induisti il loto rappresenta la vita, la fertilità e la purezza perché se ne sta in disparte dal fango dove pur le sue radici crescono. Il fiore, tuttavia, si trova sul pelo dell’acqua, bianco e pulito. Secondo la credenza, il loto sarebbe sorto dall’ombelico del Dio Vishnu. Questo fiore è sacro anche per i buddisti, simboleggia la fertilità.
Secondo la credenza degli induisti, la dea Vrinda è la guardiana della terra sacra di Vrindavan, una località meta di pellegrinaggio e luogo di culto. Questa dea ha le sembianze umane tuttavia in testi antichi si racconta che Krishna fece in modo che la dea assumesse la forma di basilico sacro all’interno del regno terreno. Dovunque questa pianta sarebbe cresciuta, sarebbe il luogo sarebbe diventato simile al terreno sacro di Vrindavan. La pianta è nota come tulsi ed è venerata da milioni di indù.
Gli indiani Huichol del Messico e i membri di molte tribù di nativi americani del Nord America credono che il peyote sia una pianta sacra. In particolare i nativi ritengono che il peyote aiuti loro a parlare con Dio. Questo piccolo cactus viene utilizzato durante alcune cerimonie religiose ed è in grado di scatenare forti allucinazioni.