9 milioni di metri cubi di biometano all’anno: a Reggio Emilia ha aperto un nuovo impianto per i rifiuti organici

Appena inaugurato a Gavassa, in provincia di Reggio Emilia, il nuovo impianto dedicato al trattamento della Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu). Sarà in grado di trattare 100.000 tonnellate di residui organici differenziati e di produrre ogni anno fino a 9 milioni di metri cubi di biometano.
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Maria Teresa Gasbarrone 16 Giugno 2023

Una superficie di 17 ettari per 27.500 metri quadrati. Sono solo alcuni dei numeri che descrivono il nuovo impianto dedicato al trattamento della Frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu) di Iren, inaugurato il 14 giugno a Gavassa, in provincia di Reggio Emilia.

Il nuovo stabilimento per il trattamento dei rifiuti organici, voluto dal gruppo leader nel settore energetico, sarà in grado di trattare 100.000 tonnellate di residui organici differenziati e 67.000 tonnellate di sfalci e potature, ovvero quei rifiuti che in gergo tecnico sono definiti "frazione verde".

Dai rifiuti al biometano

Lo stabilimento – ha spiegato l'holding – potrà produrre ogni anno 9 milioni di metri cubi di biometano, 53mila tonnellate di compost, 10mila tonnellate di CO2 food grade per usi industriali e alimentari.

Per realizzarlo è stato necessario un investimento di 75 milioni di euro, mentre i lavori sono partiti a fine estate del 2021 e hanno coinvolto circa 100 lavoratori delle diverse ditte appaltatrice.

Come funziona l'impianto

All’interno dello stabilimento viene replicato il ciclo naturale di trasformazione dei rifiuti organici ottenendo tre prodotti principali, il biometano, il compost, e l’anidride carbonica che vengono recuperati. Il biometano viene immesso in rete, l’anidride carbonica food grade viene commercializzata ed il compost viene reso disponibile per le coltivazioni.

L'impianto produce una quantità di biometano sufficiente a riscaldare, in un anno, 4600 famiglie o, in alternativa, alimentare 7.600 autovetture (con percorrenza media di 15mila chilometri l’anno) oppure 190 autobus (con una percorrenza media di 50mila chilometri l'anno).

Per "anidride carbonica food grade" si intende una forma di anidride con un elevato grado di purezza, destinata a essere impiegata nella filiera alimentare e farmaceutica per diversi usi: carbonatazione delle bevande, confezionamento degli alimenti in atmosfera modificata, food processing, ma anche refrigerazione a bassissime temperature di medicinali e vaccini, tra cui quelli Covid, altri usi industriali.

"L'impianto Forsu di Reggio Emilia è la coerente prosecuzione di una strategia che, sui rifiuti, ha deciso di puntare sul recupero e sui più avanzati modelli di economia circolare", ha commentato il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi.

Sui benefici ambientali che l'impianto dovrebbe produrre insiste anche la stessa società che ha evidenziato come il biometano prodotto sia una fonte energetica completamente rinnovabile, capace quindi di sostituire combustibili fossili ed evita così l’emissione di circa 14mila tonnellate all’anno di anidride carbonica nell’atmosfera.