
Stai pianificando un viaggio in India e pensi di passare anche dalla capitale New Delhi? Questo non è proprio il momento più indicato per andarci. In questi giorni infatti a New Delhi, metropoli da 21,7 milioni di abitanti, l'aria è irrespirabile. L'inquinamento atmosferico ha raggiunto livelli così allarmanti da spingere un comitato di esperti nominati dalla Corte Suprema indiana a dichiarare l'emergenza sanitaria lo scorso 1 novembre. Negli ultimi giorni a New Delhi il valore medio dell'Aqi (Air Quality Index), l'indice della qualità dell'aria che tiene conto della concentrazione delle polvere sottili e delle altre sostanze inquinanti, era pari a con punte sopra a 900 in alcuni quartieri della città. Per darti un'idea, la soglia di rischio è fissata a 200 e a 500 costituisce una seria minaccia alla salute di bambini, anziani e cardiopatici.
I motivi? Sicuramente fanno la loro parte i gas di scarico delle automobili e le emissioni industriali; ma la ragione principale dei livelli elevatissimi di smog va ricercata anche nel fumo dei numerosi incendi appiccati dai contadini degli stati vicini per sbarazzarsi delle stoppie e pulire i campi. Questo ha provocato la dispersione di molte sostanze tossiche, tra cui anidride carbonica, biossido di azoto e anidride solforosa, creando un mix micidiale per la salute dei cittadini di New Delhi.
L'amministrazione della capitale indiana è subito corsa ai ripari: i cantieri sparsi per la città rimarranno fermi fino alla giornata di oggi, le scuole sono state chiuse venerdì e lunedì, e oltre 5 milioni di mascherine antismog sono state distribuite alla popolazione. La situazione è talmente grave che la scorsa domenica più di 30 voli diretti o in partenza dall'aeroporto internazionale Indira Gandhi sono stati deviati o cancellati a causa della scarsa visibilità. Tra le altre misure, è stata imposta la circolazione delle auto private con un sistema a targhe alterne dal 4 al 15 novembre. Il provvedimento non riguarda taxi e ambulanze; chi viola il divieto rischia una multa di 4 mila rupie (circa 50 euro).
Il Ministro federale per l'ambiente, Prakash Javadekar, e il sindaco di Delhi, Arvind Kejriwal (che negli scorsi giorni ha definito la città che amministra "una camera a gas") si accusano reciprocamente di non affrontare in maniera adeguata l'allarme smog. E mentre i politici continuano a discutere, i cittadini pagano le conseguenze di una situazione diventata ormai insostenibile.