Agrigento sarà la Capitale italiana della Cultura 2025, subito dopo Pesaro

Agrigento sarà la Capitale della Cultura del 2025, ma quali sono i requisiti affinché una città riceva questo riconoscimento? Tra questi, uno è il rispetto degli obiettivi previsti nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU.
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Francesco Castagna 31 Marzo 2023

Finalmente è arrivato il verdetto del Ministero della Cultura, la città siciliana di Agrigento sarà la Capitale italiana della Cultura 2025. Succederà a Pesaro, che il 16 marzo 2022 ha ottenuto lo stesso riconoscimento per il 2024. Lo hanno deciso i membri della Giuria presieduta da Davide Maria Desario, presidente della giuria per la selezione della città, durante la cerimonia di proclamazione nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura. Oltre a Desario, a decidere della proclamazione sono stati Salvatore Adduce, Paolo Asti, Luca Brunese, Maria Luisa Catoni, Luisa Piacentini, Isabella Valente.

Capitale della Cultura 2025

Agrigento ha dovuto competere con una rosa di nomi, le altre città finaliste infatti erano: Aosta, Assisi, Asti, Bagnoreggio, Monte Sant'Angelo, Orvieto, Pescina, Roccasecca e Spoleto. Alla fine la scelta è ricaduta sulla città siciliana. Ma concretamente cosa significa questo per una città che riceve un riconoscimento del genere? Agrigento avrà a disposizione un contributo di un milione di euro per mettere in mostra, per il periodo di un anno, la propria cultura e il proprio paesaggio, partendo dai caratteri originali che ne determinano lo sviluppo culturale come motore di crescita per tutta la comunità locale.

“Chi ha avuto l’idea di creare la Capitale della cultura ha avuto una buona idea perché essere la capitale italiana per un anno consente di accendere i riflettori sulle realtà territoriali. Una grande ricchezza dell’Italia è infatti la sua pluralità dei luoghi. In ogni luogo si ritrova una ricchezza", ha detto il Ministro Sangiuliano durante la conferenza, ricordando che ognuno di noi dovrebbe essere orgoglioso dei nostri territori. Alle congratulazioni si è unita anche Lucia Borgonzoni, Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, che ha detto: "Le mie congratulazioni ad Agrigento, che con il progetto di valorizzazione del suo strepitoso patrimonio di bellezze si è aggiudicata il titolo di Capitale italiana della Cultura 2025. Un riconoscimento prestigioso, volano per lo sviluppo del tessuto economico e sociale del territorio".

Obiettivi

Quali sono gli obiettivi dell'iniziativa delle Capitali della Cultura? In linea con la cerimonia di nomina per le Capitali europee della cultura, sono i seguenti:

  • il miglioramento dell’offerta culturale, la crescita dell’inclusione sociale e il superamento del cultural divide
  • il rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociali, nonché dello sviluppo della partecipazione pubblica
  • il rafforzamento degli attrattori culturali per lo sviluppo di flussi turistici, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze
  • l’utilizzo delle nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni e del miglioramento dell’accessibilità
  • la promozione dell’innovazione e dell’imprenditorialità nei settori culturali e creativi
  • il conseguimento di risultati sostenibili nell’ambito dell’innovazione culturale
  • il perseguimento degli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU

Requisiti

Per ottenere la nomina a Capitale della Cultura l'importante è non aver preso parte alle selezioni dei due anni precedenti l’anno di riferimento. Ma quali sono i requisiti in base ai quali la giuria emette il proprio verdetto?

Come è indicato sul sito del Ministero della Cultura, i requisiti sono:

  • coerenza del progetto rispetto alle finalità di legge e alle altre iniziative di valorizzazione del territorio, nonché coordinamento e sinergia degli interventi proposti
  • efficacia del progetto come azione culturale diretta al rafforzamento della coesione e dell’inclusione sociale, in termini di crescita della domanda e dell’offerta culturale
  • previsione di forme di cofinanziamento pubblico e privato, condivisione progettuale con altri enti territoriali e con soggetti pubblici e privati portatori di interesse presenti sul territorio, da attuarsi nel rispetto della vigente normativa in materia di appalti e terzo settore
  • efficacia della struttura incaricata per lo sviluppo e l’attuazione sostenibili del progetto contenuto nel dossier di candidatura e per il monitoraggio dei risultati;
  • innovatività e capacità delle soluzioni proposte di fare uso di nuove tecnologie, anche al fine del maggiore coinvolgimento dei giovani e del potenziamento dell’accessibilità
  • capacità del progetto di incrementare l’attrattività turistica del territorio, anche in termini di destagionalizzazione delle presenze
  • realizzazione di opere e infrastrutture di pubblica utilità destinate a permanere sul territorio a servizio della collettività
  • coerenza del cronoprogramma;effetto di “completamento”, inteso quale capacità di favorire la piena realizzazione di progetti già avviati ma non ancora conclusi
  • coerenza degli obiettivi del progetto con quelli stabiliti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU