Albero di Natale: vero o finto? Scegli di vivere una vigilia sostenibile

C’è quello che profuma di bosco, messo a disposizione appena qualche giorno prima ma che necessita di determinate cure per sopravvivere. E poi c’è quello di plastica, magari con le luci incorporate, che può resistere per anni ma la cui produzione comporta utilizzo di materia prima ed emissioni di CO2. In sostanza: meglio un albero di Natale vero o finto? Cerchiamo di capirlo.
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Sara Del Dot 26 Novembre 2020

Ci siamo. Il Natale si avvicina e siamo già pronti a estrarre da garage e cantine enormi scatole cariche di palline colorate, lustrini, lucine e stelle comete. Un insieme incredibile di decorazioni che renderanno bellissimo il nostro albero di Natale, compagno irrinunciabile delle giornate del periodo natalizio che ricopre un ruolo da protagonista nelle case dell’81% delle famiglie italiane.

Ma si tratta di un abete vero oppure di un albero finto, magari in plastica? Nel 2018, un’indagine Coldiretti svelava che sette italiani su dieci preferivano l’albero di Natale finto, confermando i dati già raccolti dal Codacons nel 2017, quando il 65% delle famiglie aveva scelto la plastica. Forse per il costo, forse perché non saprebbero quale scegliere, perché non hanno tempo e voglia di addobbarlo o perché è molto più comodo tirare fuori dalla cantina un albero piccolo, magari già con luci incorporate e con un effetto che lo fa sembrare innevato, rispetto a un abete da liberare dalla rete dopo averlo trasportato dal vivaio sul tetto della propria aiuto.

Eppure, non è detto che l’albero finto rappresenti per forza la scelta migliore. Almeno in termini ambientali. Anzi, secondo uno studio indipendente citato dal New York Times nel 2010, un albero di plastica dovrebbe essere usato per almeno 20 anni per risultare più conveniente a livello ambientale di un abete naturale.

Cosa scegliere quindi? Un albero in grado di durare fino a 20 anni ma alla cui produzione e trasporto conseguono emissioni di CO2, utilizzo di petrolio e nuova materia prima oppure addobbare un abete reciso, che durerà appena qualche settimana ma che deriva dai boschi vicini ed è stato coltivato appositamente senza danneggiare le foreste, anzi spesso aiutandole a rigenerarsi? Per aiutarti a prendere una decisione, abbiamo provato a valutare gli aspetti positivi e negativi per ciascuna delle due tipologie.

Albero di Natale vero o finto?

Albero di Natale vero

Perché sì

  • Se lo acquisti a km0 non ci sono trasporti lunghi quindi poche emissioni di CO2, inoltre aiuti le vicine comunità montane.
  • La sua produzione non comporta costi economici o ambientali.
  • Si trova in natura dove fino a quel momento ha assorbito CO2 (e potrà continuare a farlo in futuro).
  • È assolutamente biodegradabile.
  • Quasi sempre vengono cresciuti nei vivai soltanto per essere utilizzati a questo scopo e ogni volta che se ne taglia uno se ne piantano altri, oppure provengono da operazioni di disboscamento necessarie per mantenere il bosco in salute.
  • Le emissioni provenienti da produzione e smaltimento sono quattro volte inferiori rispetto a quelle derivanti da un albero finto.
  • Se dotato di radici, può essere ripiantato oppure restituito al vivaio per essere destinato a una nuova coltivazione.

Perché no

  • Se si acquista un albero senza radici, ovvero reciso, si taglia un albero per utilizzarlo molto poco, destinandolo a seccare presto.
  • Si rovina facilmente a causa delle temperature presenti in ambiente domestico, diverse da quelle a cui è abituato.
  • Spesso la sua crescita viene utilizzata tramite l’uso di sostanze chimiche (ma per ovviare al problema è sufficiente acquistarne uno di provenienza certificata).
  • Per gestire correttamente il suo smaltimento, non basta portarlo in discarica, dove si degraderebbe lentamente producendo metano, ma deve essere conferito negli appositi centri di raccolta oppure riportato al vivaio per essere trasformato in compost.
  • Può essere poco adatto alla presenza di animali domestici, che potrebbero prendere di mira specialmente palline e altre decorazioni natalizie appese ai rami.

Dove acquistarlo

Come ti ho anticipato, la scelta migliore sarebbe quella di acquistare il tuo albero di Natale vero nel vivaio più vicino a casa tua, per ridurre l'inquinamento legato al trasporto. Ormai puoi trovare un abete reale anche nei grandi supermercati, l'importante è evitare di farselo consegnare a casa, magari da un rivenditore molto distante, per lo stesso motivo che abbiamo appena visto.

Vorrei segnalarti inoltre l’iniziativa di Ikea, che anche quest'anno ha messo in vendita degli alberi veri che, una volta concluso il periodo natalizio, possono essere restituiti all’azienda ricevendo in cambio un buono pari al prezzo d’acquisto dell’albero. Per ogni albero restituito, inoltre, IKEA darà 2 euro per contribuire alla riqualificazione di un’area boschiva certificata FSC del Comune di Corvara.

Per quanto riguarda il costo, dipenderà dalle dimensioni che stai cercando: per un albero piccolo, per intenderci non più alto di mezzo metro, il prezzo si aggira intorno a poche decine di euro, ma se ne preferisci uno più alto e imponente si può arrivare anche a 150-200 euro.

Come farlo sopravvivere

Uno dei più grandi dilemmi di chi sceglie di acquistare un albero vero è capire come fare sì che l'abete continui a vivere anche nei mesi successivi al Natale, un'impresa non da poco, specialmente per chi non ha il pollice così verde. Le indicazioni, in ogni caso, sono poche ma fondamentali da seguire:

  • Appena terminate le festività, ricordatevi che l'abete predilige temperature basse, non certo il caldo emanato da termosifoni o caminetti, quindi spostatelo in giardino, in balcone o nelle zone di casa al riparo da fonti di calore dirette.
  • Il vaso deve essere ampio, più di quello con il quale di solito vi viene consegnato, quindi se non potete lasciarlo in giardino ricordatevi di effettuare un rinvaso al più presto.
  • Annaffiatelo ogni qualvolta notate che il terriccio si è asciugato, magari utilizzando anche dell'argilla espansa che aiuterà a evitare i ristagni; in estate, poi, ricordatevi di vaporizzare spesso anche gli aghi dell'albero.

Albero di Natale finto

Perché sì

  • È riutilizzabile potenzialmente all’infinito (se lo tieni bene).
  • Non genera rifiuti, dal momento che non lo butti via.
  • È molto comodo da tenere e conservare, perché basta posizionarlo in un luogo asciutto e al riparo dalle intemperie.
  • Hai un’ampia scelta tra vari modelli e poi decidere di acquistare quello che più ti piace, magari optando per un albero che sembra innevato e con le luci incorporate, perfetto se non hai tempo di decorarlo

Perché no

  • La sua produzione comporta utilizzo di materia prima, petrolio ed emissioni di CO2.
  • Non è biodegradabile e anzi per smaltirlo ci vogliono almeno 200 anni.
  • Spesso vengono trasportati da paesi esteri come la Cina dove vengono prodotti a basso costo, causando ulteriori emissioni.
  • I cinque milioni di alberi finti acquistati in media ogni anno emettono gli stessi gas di sei milioni di chilometri percorsi in macchina.
  • In fase di smaltimento possono emanare sostanze potenzialmente cancerogene come polivinilcloruro, che a sua volta può contenere piombo.

Fonti| Coldiretti, PEFC Italia (Pan European Forest Certification), Codacons, Ikea

(Modificato da Alessandro Bai il 26-11-20)