Alga spirulina, grazie al recupero dell’acqua la produzione si fa ecosostenibile

Un nuovo metodo di coltivazione che sfrutta il recupero dell’acqua di produzione: due aziende pugliesi diventano l’esempio di come l’economia circolare possa fare bene al pianeta partendo dalla semplicità e dalla vicinanza.
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Sara Polotti 12 Ottobre 2021

Produrre alimenti a impatto zero, soprattutto plant-based, è l'obiettivo che le aziende alimentari di tutto il mondo dovrebbero perseguire. Essendo l'industria del cibo una tra le più inquinanti, infatti, è bene partire da lì per ridurre i danni alla Terra. Soprattutto nel caso degli alimenti vegetali: come sappiamo, un futuro green non può prescindere dal cambiamento delle abitudini. L'umanità, insomma, dovrebbe consumare più vegetali che carne, essendo quest'ultima motivo di forte inquinamento.

Le iniziative virtuose cominciano finalmente a vedersi: è il caso di due aziende pugliesi che recentemente hanno messo insieme le forze per cercare di coltivare in maniera più sostenibile una delle materie prime più innovative dal mercato, l'alga spirulina, consentendo allo stesso tempo di produrre una linea di pasta biologica e gluten free a minore impatto ambientale. Tutto questo grazie ad un circolo virtuoso che permette di sfruttare le materie prime in maniera più efficiente, puntando all‘economia circolare delle risorse.

Il nuovo metodo di coltivazione

Ad aver ideato il nuovo metodo per la coltivazione di alga spirulina è ApuliaKundi, azienda pugliese che ha scoperto un processo che permette di recuperare l'acqua utilizzata per la produzione della pasta depurandola e riutilizzandola per fare crescere la micro alga spirulina.

Il punto di partenza è proprio l'alga spirulina, la cui coltivazione è già di per sé ecosostenibile dal momento che cresce naturalmente senza grossi costi per l'ambiente, e dato che non richiede pesticidi o erbicidi per sopravvivere. Allo stesso tempo, l'alga spirulina contribuisce all'abbattimento dei gas serra e ha bisogno di meno acqua ed energia per crescere.

L'acqua impiegata nella produzione della pasta viene dunque recuperata grazie alla depurazione tramite ossidazione e osmosi inversa, per poter essere poi utilizzata in maniera efficiente nella coltivazione della micro alga.

Il circolo virtuoso

L'azienda produttrice di pasta è Andriani, anch'essa pugliese. Un dato importante, perché permette di capire al meglio come funziona la produzione circolare: la filiera è corta, ed è proprio la vicinanza di coltivazione e produzione a permettere questo nuovo processo circolare.

Andriani, infatti, ha installato nel suo stabilimento a Gravina l'impianto di coltivazione dell'alga Spirulina, in modo da recuperare in loco l'acqua dai macchinari che producono la pasta per reimpiegarla, una volta depurata, nella coltivazione dell'alga, che a sua volta viene poi utilizzata come materia prima per la produzione di una linea di pasta a base di spirulina, una spirulina italiana e biologica, che viene pressata, estrusa ed essiccata a freddo per preservarne le caratteristiche nutrizionali.

La pasta a base di alga spirulina, il super food definito da Fao uno dei cibi del futuro, potrà quindi vedere la luce grazie ad un processo che sfrutta appieno i benefici della circolarità, rendendo questo alimento dai riflessi blu e dalle proprietà nutrizionali molto importanti ancor più prezioso.