
Il deserto del Sahara potrebbe essere meno arido di quello che si crede. Le immagini satellitari fornite da uno studio condotto dall'Università di Copenaghen e dai ricercatori della Nasa hanno evidenziato la presenza di oltre 1,8 miliardi di alberi e grandi arbusti nella parte più occidentale del deserto del Sahara, il Sahel.
In un’area cinque volte più estesa dell’Italia, di circa 1,3 milioni di chilometri quadrati, attraverso le immagini satellitari della Nasa, gli algoritmi e oltre 11mila immagini satellitari hanno individuato quello che all’occhio umano di norma sfugge.
"Siamo rimasti sorpresi dal dato di tutti quegli alberi che crescono effettivamente nel deserto del Sahara, perché fino ad ora si pensava che praticamente non ne esistessero – ha dichiarato il professor Martin Brandt del Dipartimento di Geoscienze dell'Università di Copenaghen, autore principale dell'articolo pubblicato sulla rivista Nature – Abbiamo contato centinaia di milioni di alberi in pieno deserto".
La sorpresa deve essere stata grande perché normalmente le immagini satellitari non permettono di identificare i singoli alberi. Lo studio dell'Università di Copenaghen e della Nasa, invece, ci è riuscito, avvalendosi degli algoritmi di riconoscimento delle immagini, in grado di individuare le piante presenti si un territorio, anche attraverso una leggerissima ombra in foto, oltre agli alberi e agli arbusti con chiome superiori ai tre metri quadrati.
Questa scoperta è importante per diversi fattori. Da una parte, la rilevazione di alberi al di fuori delle aree boschive è significativa per calcolare la presenza di carbonio nell’ambito dei modelli climatici. Dall’altra, lo studio può contribuire a approfondire l'importanza degli alberi per la biodiversità, per gli ecosistemi e per le popolazioni di queste aree. Attraverso la conoscenza degli alberi presenti in un’area è anche possibile promuovere specifici programmi di agroforestazione, indispensabili in regioni che si contraddistinguono per aridità e siccità.
Il prossimo passo? Espandere il conteggio ad un'area molto più ampia, sempre in Africa, così da creare un database globale di tutti gli alberi che crescono al di fuori delle aree forestali.