Al confine tra Argentina e Brasile, le Cascate dell’Iguazù, o Cataras del Iguazù, sono considerate una delle sette meraviglie naturali del mondo. Sono anche le cascate più estese che si possano trovare sul pianeta perché formate da un insieme di 275 cascate che raggiungono altezze anche di 80 metri. Insomma, senza nulla togliere alle Niagara Falls di cui tanto di parla, le Cascate dell’Iguazù sono uno dei più grandi spettacoli d’acqua che l’uomo possa osservare in natura.
Le cascate nascono dall’incontro del fiumi Iguazù, in Argentina e Paranà, in Brasile. Ma se ti stai chiedendo quale sia il punto di osservazione migliore, sceglierne uno dei due è impossibile perché entrambi assicurano un panorama mozzafiato. Il consiglio è quindi quello dedicare una giornata al lato argentino e passare il giorno seguente alla riva brasiliana per avere un diverso punto di vista, ma sicuramente altrettanto coinvolgente.
Come si sono formate queste cascate? Lo spiega su Focus Eduardo Salamuni, geologo dell’Universidade Federal do Paraná di Curitiba, in Brasile: “La regione in cui si trovano le cascate è formata da una successione di colate di lava basaltica avvenute nel Cretaceo, con fuoriuscite soprattutto tra 134 e 132 milioni di anni fa. La lava ha coperto un'area di 1.200.000 kmq, in una zona che si estende tra Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay. Nel basalto si sono formate grandi fratture; una di queste è il canyon dell'Iguazú, in cui il fiume si incanala dopo il salto delle cascate e che prosegue fino al punto in cui il fiume si getta nel Paraná. Il fiume Iguazú si è formato dopo che, circa 20mila anni fa, il clima è cambiato da secco e freddo a umido e caldo: si instaurò un regime regolare di piogge e le abbondanti acque che confluivano dal bacino idrografico formarono l'Iguazú. Questo, con un volume di acqua crescente, spostò progressivamente il suo corso fino ad arrivare a una imponente frattura geologica nella roccia basaltica: così si sono formate le cascate e il fiume si è incanalato in quello stretto canyon”.
Esiste tuttavia anche una leggenda sull'origine di queste cascate, anche se ovviamente conviene dare retta al geologo brasiliano. Si racconta che a dare origine alle cascate sia stata la furia di un dio. La figlia del capo di una comunità doveva essere consacrata alla divinità M’Boy e dedicarsi al suo culto per il resto della sua vita. Naipi, questo il nome della ragazza, poco prima della consacrazione, decide di fuggire su una canoa con l’amato guerriero Tarobà. Adirato per questo smacco, il dio si vendica aprendo nella roccia un’enorme frattura e dando così origine alla maestosa cascata. I due amanti ci precipitano dentro e non fanno una buona fine.
A ridosso delle cascate sono numerosi gli itinerari che si possono percorrere per ammirare questo spettacolo della natura. Il punto più panoramico per osservare le cascate è sicuramente la Garganta del Diablo, tra tutte la cascata più profonda e grande. La Gargante del Diablo è raggiungibile sia dal sentiero superiore, da cui si ammirano le cascate dall’alto, sia dal sentiero inferiore, che consente di emozionarsi nel trovarsi completamente sovrastati da questa immensa cascata.
Il periodo migliore dell'anno per visitare le cascate va da novembre a gennaio, quando le condizioni meteorologiche sono buone. Il consiglio è poi quello di programmare la propria visita al mattino presto, all'apertura, o a fine giornata, prima della chiusura del sito turistico.
Le Cascate dell’Iguazù si trovano a 1400 chilometri da Buenos Aires, capitale dell’Argentina. Il mezzo più indicato per raggiungere la destinazione è quindi prendere un volo interno fino a Puerto Iguazù, la cittadina più vicino al Parco delle Cascate, posta a circa 23 km. In alternativa si può viaggiare anche in autobus o in auto, consapevoli che per coprire una tale distanza possono volerci anche una ventina di ore.
Altra alternativa è il treno. È infatti possibile percorrere una parte del tragitto a bordo di un treno speciale che porta direttamente alla Garganta del Diablo, attraversando prima la foresta. Il treno viaggia anche di notte: potrebbe essere l'occasione per vivere un'esperienza unica osservando le cascate alla luce della luna piena.