Allarme LAV: cani e gatti potrebbero non essere più curati con i farmaci validi anche per gli esseri umani

Il nuovo Decreto legislativo sul medicinale veterinario potrebbe modificare l’attuale disposizione in vigore, secondo cui era stata permessa una deroga nell’uso dei medicinali a uso umano negli animali non destinati alla produzione di alimenti.
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Francesco Castagna 16 Ottobre 2023

A volte il rapporto tra animali domestici ed esseri umani viene peggiorato non per cause interne, ma per delle macro-scelte che coinvolgono tutti coloro che possiedono un cane e un gatto. A causa di un nuovo regolamento europeo il Governo italiano potrebbe modificare il regolamento che permette l’uso in deroga dei medicinali a uso umano negli animali non destinati alla produzione di alimenti.

Questo risultato molto importante era stato raggiunto nel 2021 con fatica dalla LAV, l'associazione Antivivisezione Animali, che aveva chiesto al Governo di adottare misure il più possibile a tutela delle famiglie meno abbienti.  Il decreto infatti ha stabilito i casi in cui il Medico Veterinario può prescrivere un medicinale di cui fanno uso anche gli esseri umani, sicuramente meno costoso di quelli che pagheresti nel caso di uno specifico per gli animali.

bambini cani benefici

Come segnala la LAV, "La questione del prezzo del medicinale veterinario il quale, a parità di principio attivo, è superiore anche dieci volte a quello del farmaco umano è largamente sentita da coloro che vivono con un animale. A causa della crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, il potere di acquisto di molte famiglie è diminuito e a farne le spese sono anche gli animali che hanno accolto nelle loro case, animali che spesso, soprattutto per le persone anziane, rappresentano un fondamentale legame affettivo".

Per fare un esempio: un diuretico per animali nella confezione da 30 compresse da 20 mg costa sui 12 euro, contro i quasi due euro del corrispondente ad uso umano. Dai dati Eurispes del 2023 emerge che il numero di italiani che rinunciano a cure o interventi chirurgi per i loro animali è il 28,5%, con un animale su tre che rischia di non essere curato. Una percentuale troppo alta che porterà a un solo risultato: una ricaduta negativa sul diritto alle cure e sulla salute degli animali se nei prossimi tre anni non verrà concesso l’uso in deroga del medicinale a uso umano.

La LAV ha quindi chiesto al Ministero della Salute, al Governo e alle Commissioni competenti di "ripristinare questa possibilità e di prevedere nel nuovo Decreto legislativo misure che assicurino il contenimento del prezzo dei medicinali veterinari, anche generici, e una migliore visibilità e diffusione di questi ultimi".

Per spiegare meglio il lavoro che sta portando avanti la LAV ci ha risposto Ilaria Innocenti, area rapporti istituzionali LAV: "Se il decreto venisse approvato, sarebbe un vero e proprio passo indietro per tutti noi, andrebbe a discapito non solo degli animali, ma anche degli esseri umani, soprattutto delle fasce più fragili della popolazione e anche degli anziani, per i quali molto spesso il cane o il gatto sono gli unici compagni di vita e fonti d'affetto. Chiediamo quindi al Ministro della Salute, Orazio Schillaci e al Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che inseriscano nel Decreto legislativo che andrà in Consiglio dei Ministri l'uso in deroga del medicinale umano, meno costoso, che ha lo stesso principio attivo del medicinale veterinario".