Buone notizie dagli allevamenti intensivi: uno dei principali produttori italiani di carne di maiale ha deciso di abbandonare le gabbie

La segnalazione arriva da Essere Animali, l’Ong che ha lanciato la campagna SOS Pig. Il gruppo Bompieri aderisce all’iniziativa, liberandoli dalle gabbie.
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Francesco Castagna 12 Marzo 2024

Madri in gabbia, sono tante le testimonianze di suini maltrattati e costretti a vivere un vero e proprio inferno all'interno degli allevamenti intensivi. Ma tra tante immagini negative, forse si riesce a vedere uno spiraglio di luce: uno dei più importanti gruppi che operano nella produzione del settore della suinicoltura ha deciso di abbandonare le gabbie. È il gruppo Bompieri Allevamenti, che ha deciso di aderire alla campagna lanciata e promossa da Esseri Animali SOS Pig, per sensibilizzare le persone sui trattamenti che riguardano oltre 500mila scrofe durante la gestazione e il parto, rinchiuse in gabbie talmente piccole da impedire loro qualsiasi movimento.

Il tema delle gabbie negli allevamenti intensivi è giunto all'attenzione dell'Unione europea anche nel 2021, quando la Commissione UE si è impegnata a garantire la graduale eliminazione per legge sull'uso delle gabbie per gli animali allevati a fini alimentari in tutta l'UE. Per chi non crede che il parere dei consumatori non sia utile, dopo l'ultimo sondaggio condotto da YouGov e commissionato da Essere Animali nel 2023, le cittadine e i cittadini italiani si sono detti "nettamente contrari all’uso di gabbie per le scrofe e sono disposti a spendere di più per prodotti che rispettino standard più elevati".

La scelta di Bompieri potrebbe essere derivata anche da queste evidenze, dal momento che sempre più persone si stanno dimostrando sensibili a rivedere la propria alimentazione e a ridurre il consumo della carne. I dati inoltre sono in linea con l'ultimo Eurobarometro, che conferma la tendenza con il 91% degli intervistati favorevoli "al divieto di allevamento in gabbia e all'utilizzo da parte dei consumatori delle etichette come strumento di informazione per individuare i prodotti con più alti parametri di benessere".

Come saranno le nuove strutture

Le gabbie saranno rimosse entro il 31 dicembre 2026. Al loro posto, secondo quanto si apprende dal comunicato di Essere Animali, vi saranno "box parto realizzati per ospitare le scrofe durante l’allattamento avranno una superficie di almeno 7 metri quadrati con una porzione di pavimento pieno — e non interamente fessurato come nella maggior parte dei casi — adibito ad area di riposo al cui interno la scrofa può muoversi e girare su stessa".

Questi box saranno provvisti anche da strutture che favoriscono la tutela del benessere dei piccoli suini, ovvero zone "nido" coperte e ben riscaldate dedicate a loro, con dispositivi anti-schiacciamento. È inoltre disponibile materiale manipolabile, come paglia e carta, oggetti utili allo sviluppo di comportamenti positivi, come la preparazione del nido, il gioco e l'esplorazione.