Altro che pesci: gran parte dei fiumi del mondo è zeppa di farmaci e sostanze potenzialmente tossiche

Secondo un nuovo studio dell’Università di York l’inquinamento da farmaci sta raggiungendo livelli preoccupanti: in ben 258 fiumi sparsi per il Pianeta sono state ritrovate tracce di 61 composti di medicinali come carbamazepina, metformina e caffeina.
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Kevin Ben Alì Zinati 16 Febbraio 2022

Fiumi di farmaci. Dal Tamigi al Rio delle Amazzoni, la maggior parte dei corsi d’acqua del nostro Pianeta è gravemente contaminata da sostanze ed elementi tossici dovuti all'inquinamento da farmaci.

I numeri lasciano poco spazio ai dubbi: in ben 258 fiumi sparsi per il mondo sono state ritrovate tracce di 61 composti di medicinali come carbamazepina, metformina e caffeina.

L’allarme arriva da un gruppo di ricercatori dell’Università di York. In uno studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences e inserito nell'ambito del Global Monitoring of Pharmaceuticals Project, hanno confermato che l’inquinamento farmaceutico sta mettendo in grave pericolo un numero preoccupante di fiumi della Terra e chi ci vive accanto.

Le indagini hanno riguardato a 360° i grandi fiumi come quello amazzonico, il Mississippi o il Mekong e anche corsi d’acqua più modesti, passando poi da zone dove non si utilizzano farmaci moderni come i piccoli villaggi venezuelani all’analisi di alcune delle città più popolate del pianeta come Delhi, Londra, New York, Lagos, Las Vegas e Guangzhou.

Nella ricerca sono state incluse anche aree di instabilità politica come Baghdad, la Cisgiordania palestinese e Yaoundé in Camerun e di grande variazione climatica: dalla tundra alpina d'alta quota in Colorado o nelle regioni polari dell’Antartide ai deserti della Tunisia.

Lo studio, nello specifico, ha monitorato 1.052 siti di campionamento lungo 258 fiumi in 104 paesi di tutti i continenti, analizzando così l'impronta farmaceutica di 471,4 milioni di persone.

Oltre un quarto dei corsi d’acqua analizzato conteneva poi livelli preoccupanti di agenti contaminanti come sulfametossazolo, propranololo, ciprofloxacina e loratadina in concentrazioni potenzialmente dannose.

Le cause dell’inquinamento farmaceutico? Purtroppo sono variegate. Si passa dal semplice scarico di rifiuti lungo sulle sponde dei fiumi fino alle contaminazioni dovute alle acque reflue fuoriuscite da infrastrutture inadeguate.

Non deve sorprendenti dunque la forte correlazione riscontrata dai ricercatori tra lo stato socioeconomico di un paese e il tasso di contaminazione dei suoi fiumi. Più la nazione è caratterizzata da un reddito medio-basso, un’età media elevata e tassi di povertà e disoccupazione locali elevati, più è alto il livello di inquinamento farmaceutico dei suoi corsi d’acqua.

Le conclusioni dello studio inglese sono chiare: abbiamo un’altra urgente sfida da vincere, e in fretta.