Amazzonia: la deforestazione se ne frega della crisi climatica. In sei mesi sparisce un’area grande tre volte Roma

In Brasile la deforestazione è continua e non incontra ostacoli. In sei mesi secondo l’INPE, l’Istituto nazionale di ricerche spaziali, è stata disboscata una superficie pari a tre volte la grandezza di Roma.
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Francesco Castagna 19 Luglio 2022

C'è un dato che salta agli occhi di qualsiasi report sulla deforestazione nel mondo. Nei primi sei mesi del 2022 la foresta amazzonica ha perso una superficie pari a 3.988 km2, tre volte tanto rispetto ai dati del 2017. Un'area che, se paragonata alla nostra realtà, corrisponde a più di tre volte la città di Roma (1.285 km2) .

Le informazioni arrivato dal Deter dell'INPE (National Institute for Space Research). Si tratta del valore più alto registrato per questo periodo dell'anno dall'inizio della serie storica (2016).

Secondo Mariana Napolitano, responsabile scientifico del WWF Brasile"L’Amazzonia è la chiave per regolare le precipitazioni dalle quali dipendono la nostra agricoltura, la nostra fornitura di acqua potabile e la disponibilità di energia idroelettrica. E’ anche un importante serbatoio di carbonio: rimuovendo anidride carbonica dall’atmosfera, l’Amazzonia rallenta il riscaldamento globale".

A segnalarlo è anche Tasso Azevedo, Coordinatore delle iniziative MapBiomas ed ex capo del Servizio Forestale Brasiliano. Secondo Azevedo si tratta di un tragico record, che è quasi la superficie della città di Rio de Janeiro (1200 km2) nel solo mese di Giugno. E ora non si arresta la protesta. Gli enti Mapbiomas e SEEG hanno calcolato il danno climatico di 14 mila ettari deforestati in Amazzonia, con un'emissione di 10 milioni di tonnellate di CO2.

Intanto in Brasile è già aria di elezioni. Il 2 ottobre si andrà al voto per le presidenziali ed è ormai un testa a testa tra l'attuale presidente e Lula nei diversi Stati della Repubblica federale del Brasile. L'ex ministra dell'Ambiente Marina Silva ha criticato fortemente l'operato del Presidente Bolsonaro che ha causato l'aumento della deforestazione in Brasile. Secondo lei, un'eventuale rielezione dell'attuale presidente porterebbe esclusivamente allo sterminio dell'Amazzonia.

Che l'affermazione sia vera o meno, i cittadini del Brasile il prossimo ottobre dovranno decidere se cambiare rotta ed eleggere il rivale Lula, oppure ridare fiducia a Jair Bolsonaro. L'augurio però è che, comunque vadano le elezioni, la deforestazione finisca.