Ameba mangia-cervello dopo un lavaggio nasale: il caso drammatico che riaccende l’allarme

Scoperta tragica in Texas: una donna è morta per un’infezione da ameba mangia-cervello dopo un lavaggio nasale con acqua non sterile. Ecco i rischi e come prevenirli.
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Redazione Video Ohga 6 Giugno 2025

Una donna di 71 anni, in precedenza in buone condizioni di salute, è deceduta in Texas in seguito a un’infezione causata dalla Naegleria fowleri, nota anche come “ameba mangia-cervello”. Il contagio sarebbe avvenuto a causa dell’uso di acqua del rubinetto non sterile per un lavaggio nasale, una pratica che la donna aveva eseguito più volte utilizzando l’impianto di un camper.

I sintomi dell’infezione e il rapido peggioramento

Dopo circa quattro giorni dall’ultimo lavaggio nasale, la donna ha cominciato a manifestare sintomi sospetti: febbre alta, mal di testa intenso e stato confusionale, seguiti rapidamente da convulsioni. Nonostante l’intervento medico e la diagnosi confermata tramite esami di laboratorio, la paziente è morta otto giorni dopo l’esordio dei sintomi.

Cos’è la Naegleria fowleri e perché è pericolosa

La Naegleria fowleri è un microrganismo ameboide presente in natura, soprattutto nelle acque dolci calde come fiumi, laghi, sorgenti termali e piscine non adeguatamente disinfettate. In casi rari, può trovarsi anche nell’acqua del rubinetto quando i livelli di clorazione non sono sufficienti.

Questa ameba entra nell’organismo attraverso le cavità nasali, raggiungendo il cervello e distruggendo rapidamente il tessuto cerebrale. L’infezione, chiamata meningoencefalite amebica primaria, ha un decorso molto rapido e spesso letale.

L’importanza di usare solo acqua sterile per i lavaggi nasali

Il caso ha evidenziato l’importanza di evitare l’uso di acqua del rubinetto per lavaggi nasali. Gli esperti consigliano di utilizzare esclusivamente acqua sterile, precedentemente bollita e raffreddata, o soluzioni saline acquistate in farmacia. L’acqua non sterile rappresenta ancora oggi la principale via di infezione in casi come questo, soprattutto negli Stati Uniti.

Le indagini e i dubbi sull’origine del contagio

Le autorità sanitarie locali hanno indagato sull’origine dell’infezione, esaminando l’acqua utilizzata nel camper e quella proveniente dal sistema idrico del campeggio. Sebbene non sia stato trovato il microrganismo nei campioni analizzati, i livelli di cloro e monocloramina erano sotto la soglia raccomandata, un possibile indizio della scarsa disinfezione.

Secondo il rapporto ufficiale, è probabile che al momento del prelievo le condizioni ambientali fossero cambiate rispetto a quelle presenti durante l’infezione, oppure che il patogeno fosse presente in quantità troppo basse per essere rilevato.

Questo tragico episodio sottolinea l’importanza di prestare attenzione alle pratiche quotidiane legate all’igiene. Per prevenire infezioni rare ma gravi come quella da ameba mangia-cervello, è fondamentale:

  • Non utilizzare mai acqua del rubinetto non sterile per lavaggi nasali
  • Preferire sempre soluzioni saline sterili o acqua bollita
  • Controllare la qualità dell’acqua in camper, piscine e impianti non domestici