Amianto per costruire strade: due aziende baresi sono accusate di inquinamento ambientale

L’indagine “Retta via” ha sgominato due aziende pugliesi responsabili di aver inquinato l’ambiente lastricando le strade con rifiuti speciali non correttamente smaltiti.
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Sara Polotti 17 Giugno 2023

Due aziende di Bari sono state interdette per inquinamento ambientale, frode nelle pubbliche forniture, smaltimento e discarica abusiva tra Bari, Modugno e Andria. Si tratta di due imprese occupate nella costruzione di un collegamento stradale pugliese e una delle due risulta addirittura recidiva.

Cosa facevano? Lastricavano il suddetto collegamento stradale con rifiuti speciali tra cui amianto, estremamente pericoloso per il pianeta ma soprattutto per la salute umana.

L'indagine "Retta Via"

L'indagine che ha portato il gip del Tribunale di Bari su richiesta della Procura a ordinare una misura cautelare contro due aziende baresi, denominata "Retta Via", è stata condotta dai carabinieri del Noe di Bari, che dopo aver verificato la responsabilità di inquinamento ambientale hanno sequestrato un'area di 800 metri facente parte dell'opera stradale di cui le due aziende erano responsabili (in totale lunga tre chilometri e mezzo).

Le due aziende, infatti, a quanto pare hanno utilizzato per la copertura della strada alcuni materiali gravemente inquinanti, "come riempimento del manto stradale, attribuendo al materiale utilizzato la falsa qualificazione di riciclato stabilizzato". A essere utilizzate sono state 7mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi, tra cui anche amianto.

L'opera

La strada in questione costa alla città metropolitana di Bari circa 22 milioni di euro e una volta completata collegherà la strada provinciale 92 Bitritto-Modugno e la provinciale 224 delle Puglie.

Agendo in questa maniera, le aziende avrebbero risparmiato circa 4,5 milioni di euro sui costi di corretto smaltimento dei rifiuti e delle lavorazioni. Lavorazioni che, per di più, avrebbero reso i materiali riutilizzabili.

Questo riciclo, al contrario, è causa di un grave inquinamento ambientale, con rischi relativamente alla salute pubblica (essendo l'amianto un materiale cancerogeno provato e vietato).

Che succede ora

La città metropolitana di Bari, essendo committente dell'opera stradale, dopo l'accesso degli investigatori e dall'Arpa Puglia ha deciso di tutelarsi ordinando cautelativamente la sospensione dei lavori e la messa in sicurezza del cantiere, come spiegano da Ansa.