
Chi trova un fenicottero trova un amico. E magari può fare parte della sua cerchia di amicizie. No, non sto dicendo che il nuovo migliore amico dell’uomo sarà rosa con le zampe a spillo. Anzi. Secondo alcuni studi, i fenicotteri sono selettivi e fedeli come amici, creando delle piccole cerchie durature nel tempo da cui poi nascono gli stormi in cui li vediamo volare o trascorrere tempo sugli specchi d’acqua. Sicuramente se pensi a questi animali ti vengono in mente enormi nuvole rosa, gruppi che possono raggiungere fino ai due milioni di esemplari.
Tuttavia, questi enormi assembramenti funzionano come delle vere e proprie comunità, con annesse simpatie e antipatie. Ciò significa che non tutti i singoli esemplari sono legati l’uno all’altro allo stesso modo, anzi, all’interno di un macro gruppi si sviluppano diverse cerchie di amicizie. Gruppi ristretti che si incontrano regolarmente, “coppie fisse” ma anche individui più sociali che passano da un gruppo all’altro.
È quanto emerge dai risultati, pubblicati su Behavioural Processes, di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Exeter che per cinque anni hanno osservato le abitudini dei 350 fenicotteri dell’oasi Slimbridge Wetland Centre, nel Glouchestershire.
Secondo le analisi degli studiosi, quindi, la “vita sociale” dei fenicotteri comprende rapporti solidi e stabili in cui vengono facilmente inclusi anche esemplari non proprio in forma dal punto di vista della salute. Una specie molto solidale, quindi, ma la ragione è probabilmente anche funzionale. Infatti, questa composizione in piccoli gruppi può essere utile per prestare attenzione all’arrivo di predatori, trovare del cibo e anche avvisarsi a vicenda quando lo stormo sta per spostarsi.