Anche il Mar Mediterraneo è un hotspot climatico. Ma cosa significa?

Non tutto il mondo si sta surriscaldando con la stessa velocità. Alcune zone sono più a rischio di altre: ecco perché è essenziale monitorarle.
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Sara Polotti 9 Marzo 2023

È ormai assodato che il cambiamento climatico sia una realtà. A confermarlo non sono solo le ricerche e gli studi, ma anche gli stessi territori che lo subiscono maggiormente e che mostrano concretamente, in maniera visibile e innegabile, quanto l'innalzamento delle temperature stia avendo un impatto sul pianeta. Territori che, scientificamente, si chiamano "hotspot climatici".

Anche il bacino del Mediterraneo è un cosiddetto hotspot climatico. E per noi non è una bella notizia.

Cosa sono gli hotspot climatici

Gli hotspot climatici sono aree del pianeta che subiscono un aumento delle temperature più rapido rispetto alla media globale, con conseguente impatto sui sistemi naturali e umani. L'innalzamento delle temperature in questi hotspot non ha una causa univoca, e può essere determinato da una combinazione di fattori climatici, geografici e umani.

Nel corso degli ultimi decenni, l'identificazione e la comprensione degli hotspot climatici sono diventate sempre più importanti per la valutazione dei rischi climatici e per lo sviluppo di strategie di adattamento.

L'impatto dell'aumento delle temperature

L'aumento delle temperature globali sta avendo un impatto significativo sulla salute dei sistemi naturali e sull'ecosistema del pianeta. In particolare, le regioni che si trovano ad alta latitudine o ad alta quota sono particolarmente vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, ma non sono le uniche. Sono infatti numerosissimi i luoghi considerati hotspot climatici all'interno dei quali il clima sta portando a conseguenze devastanti non solo dal punto di vista naturalistico, ma anche alimentare.

Secondo la FAO, a questo proposito, sono milioni le persone a rischio malnutrizione proprio a causa delle conseguenze degli avvenimenti climatici estremi che mettono a repentaglio l'agricoltura. Tra gli altri, a essere colpiti dalla crisi alimentare causata dal clima ci sono l'Africa orientale e occidentale, l'Asia Centrale, i Caraibi e, su tutti, il Corno d'Africa, colpito da pesanti siccità.

Il Mediterraneo è un hotspot

"Il Mar Mediterraneo è stato identificato da diversi studi come un hotspot del cambiamento climatico": così ha riferito Marco Reale, coautore di uno studio condotto dall'Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) con la Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC). Secondo lui e gli altri ricercatori, il bacino mediterraneo è infatti interessato da un innalzamento delle temperature che potrebbe avere conseguenze devastanti.

Tra queste conseguenze troviamo l'acidificazione, l'impoverimento di ossigeno, la diminuzione di sostanze nutrienti e la scomparsa di microrganismi planctonici che stanno alla base della catena alimentare marina. Conseguenze che non si limiterebbero allo stato di salute del bacino marino, ma che andrebbero a impattare la vita di tutti.

Perché sono importanti

Stabilito quali siano gli hotspot e quanto siano a noi vicini, perché sono importanti? L'identificazione degli hotspot climatici è essenziale non solo per la valutazione dei rischi climatici, ma anche per lo sviluppo di strategie di adattamento. Per esempio, è possibile pianificare le edificazioni delle città nelle zone più a rischio puntando sul verde urbano in modo da mitigare l'effetto delle isole di calore, attraverso la creazione di parchi e spazi verdi. In molte regioni polari, invece, la gestione delle risorse marine può essere calibrata per limitare l'effetto del riscaldamento dell'acqua.

Identificando, insomma, le regioni terrestri più vulnerabili ai cambiamenti climatici è possibile sviluppare strategie di adattamento efficaci, limitando i danni già – purtroppo – in corso e monitorando la progressione dei cambiamenti.