Anche in Italia ci sono i mulini a vento: ecco i più belli

Anche l’Italia ha i suoi mulini a vento, ecco una lista di quelli che puoi visitare durante l’estate!
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Francesco Castagna 25 Giugno 2024

Ci sono i mulini a vento, ma non è l'Olanda. Ci troviamo in Italia, il nostro Paese infatti vanta comunque alcuni esemplari davvero suggestivi, disseminati lungo tutto il territorio nazionale. L'utilizzo dei mulini a vento in Italia ha avuto una storia affascinante ma non sempre proficua, se confrontata con altri paesi europei come l'Olanda.

In Italia si diffusero principalmente mulini a vento a torre, con pale disposte verticalmente, mentre erano meno comuni i mulini a palo, tipici dell'Europa settentrionale. Oltre alla macinazione del grano, i mulini a vento italiani venivano impiegati per pompare l'acqua, segare il legname e svolgere altre attività.

I principali esempi italiani di mulini a vento si trovano in Sicilia e in Sardegna. Questo perché, in queste isole, grazie ai venti più forti e regolari, i mulini a vento ebbero una diffusione maggiore, venendo utilizzati soprattutto per la macinazione del grano e la produzione del sale. Ecco alcuni esempi dei mulini più belli.

Il mulino Val di Forno Canavese

È stato costruito a Forno Canavese nel 1966 da un imprenditore, che voleva ricordare così il figlio a causa della sua scomparsa prematura in un incidente. La sua storia è ben descritta sul sito del Comune di Forno Canavese, qui ne riportiamo uno dei passaggi più importanti: "Al proprio figlio, amante del moto eolico dei mulini olandesi, il padre volle dedicare tale meraviglioso manufatto. Nato alla fine degli anni '60, ha assistito all'evoluzione sociale del territorio, riuscendo a rimanere ben saldo sulle sue fondamenta nonostante quegli scossoni che in più di 40 anni hanno stravolto e cambiato la nostra Nazione ed il nostro modus vivendi. Per anni il Mulino, che trova allocazione nel punto più alto delle colline fornesi, ha osservato silenziosamente i suoi concittadini e non solo".

I mulini a sei pale della Laguna di Trapani

Lungo la via del sale, nella Laguna di Trapani (Sicilia), si trovano antichi mulini nel cuore della riserva naturale dello Stagnone. Sono stati costruiti nel 1500 circa e il loro scopo era  pompare l’acqua di mare da una vasca all’altra oppure macinare il sale. Grazie al vento, che alimentava le loro pale, l'acqua veniva poi evaporata, lasciando cristalli di sale puro.

Oggi, i mulini a vento di Trapani conservano intatto il loro fascino senza tempo. Le loro imponenti strutture, alte fino a 10 metri, si stagliano contro il cielo azzurro e il mare cristallino, creando un panorama mozzafiato. Passeggiando lungo la Via del Sale, è possibile ammirare da vicino questi giganti silenziosi, immaginando il loro antico splendore e il lavoro frenetico dei salinari.

I mulini a vento di Trapani sono un patrimonio da tutelare e valorizzare. Negli anni, sono stati oggetto di accurati restauri che hanno permesso di preservarne la bellezza e la funzionalità. Oggi, alcuni di questi mulini sono aperti al pubblico,offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare gli interni e scoprire i segreti del loro funzionamento.

Il Mulino a vento di Monterifrassine

Sulle colline toscane, a circa 18 km da Firenze, si trova il Mulino a vento di Monterifrassine, un gioiello di archeologia industriale perfettamente conservato. Risalente al XVI secolo, questo mulino rappresenta un esempio emblematico dell'architettura rurale toscana e della sua ingegnosa tecnologia sfruttata per la macinazione del grano. Le origini del Mulino a vento di Monterifrassine risalgono al XVI secolo, quando la nobile famiglia fiorentina dei Peruzzi ne commissionò la costruzione. In quell'epoca, la Toscana era costellata di mulini a vento, che sfruttavano la forza del vento per macinare il grano e produrre la farina necessaria al sostentamento delle comunità locali.

Nel XVIII secolo, il mulino passò di proprietà ai Marchesi Strozzi Sacrati di Mantova. Sotto la loro gestione, il mulino continuò ad essere utilizzato per la macinazione del grano, diventando un punto di riferimento importante per l'economia locale. Nel 1978, il mulino fu acquistato dagli attuali proprietari, di origine genovese ma da sempre amanti della Toscana. Fin da subito, i nuovi proprietari si impegnarono a preservare e valorizzare questo gioiello di archeologia industriale.