La pelliccia non è più di moda. Ormai, sono sempre di più i grandi marchi del fashion che rinunciano a un capo di abbigliamento iconico in nome del rispetto degli animali. L'ultimo in ordine di tempo ad annunciare questo cambio di rotta è stato lo stilista Oscar de la Renta che dal prossimo ottobre non farà più uso e non venderà più prodotti o sottoprodotti animali.
La novità in questo caso sta nel fatto che il brand del defunto stilista dominicano naturalizzato statunitense in passato era famoso anche per questo capo di abbigliamento. È stato infatti un vero trendsetter nel settore della pelliccia.
Esulta PETA, che celebra la vittoria dopo decenni di lotta e attivismo animalista. "Anche se nulla può riportare indietro i tanti animali che sono stati fulminati, gasati o uccisi in altri modi per il profitto di questa casa di moda, non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta", è il commento alla notizia.
Proprio da una delle sfilate di moda di de la Renta era iniziata la campagna dell'organizzazione contro le pellicce. Trent'anni fa tre attivisti avevano protestato, comparendo nudi, inneggiando allo slogan: "Preferiamo andare in giro nudi che coperti da una pelliccia!".
Un passo avanti, dunque, che stanno compiendo in diversi brand. Prima di lui sono stati, tra gli altri, Armani, Gucci, Calvin Klein, Versace, Micheal Kors. Diversi grandi nomi della moda vanno quindi nella direzione di un maggior rispetto degli animali e di una maggiore sostenibilità. Anche se, lo sappiamo, l'industria della moda non può risolvere il suo problema di sostenibilità semplicemente eliminando le pellicce. Questo, semmai, può essere un'azione simbolica che deve però essere seguita da gesti più concreti e su larga scala per ridurre in modo serio le emissioni inquinanti.