Anche tu puoi vivere il mare responsabilmente: ecco SEAstema Liguria, il progetto di Worldrise

Un nuovo progetto firmato Worldrise per creare una rete di cittadini, turisti ed esercenti sempre più consapevoli e rispettosi del mare e delle sue risorse.
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Sara Del Dot 20 Gennaio 2021

Al mare solitamente ci andiamo in vacanza, per rilassarci e prendere il sole, per giocare sulla spiaggia e fare il bagno. Ma il mare, così come ogni altro ecosistema, non è soltanto un luogo turistico. E saper non soltanto conoscerne i segreti e le risorse ma essere anche consapevoli di come interagire con esse e al tempo stesso proteggerle, è sempre più importante per migliorare il nostro rapporto con il mare e i suoi abitanti. Così da non considerarlo soltanto un luogo di divertimento ma soprattutto la casa di una biodiversità da tutelare a ogni costo.

Per questo è oggi più importante che mai capire, mostrare, insegnare a quante più persone possibili il modo giusto in cui approcciarsi all’oceano e alle sue meraviglie. Ed è proprio ciò che cerca di fare l’associazione Worldrise Onlus, in particolare oggi con il progetto SEAstema Liguria.

Realizzata in collaborazione con The Nando and Elsa Peretti Foundation, SEAstema Liguria è un’iniziativa che ha lo scopo di creare una rete di cittadini e amanti del mare (stakeholders, turisti e abitanti della zona) che sappiano come gestire le sue risorse in modo appropriato e non soltanto come meri fruitori. Questo attraverso la promozione di pratiche sostenibili che coinvolgano anche attività economiche e ricettive, operatori turistici, pescatori, lavoratori del mare in generale, bar e ristoranti.

Un progetto che vuole insegnare, attraverso pratiche di sensibilizzazione e materiali informativi, ad avere a che fare con il mare e i suoi abitanti nel modo migliore possibile. Che tu sia lì per nuotare, per fare attività subacquea, per un giro in barca, per vedere i delfini oppure semplicemente per prendere il sole.

A questo si aggiunge il tentativo di Worldrise di aumentare la conoscenza dei prodotti ittici che possiamo trovarci sulla tavola. Dalla conoscenza delle specie più a rischio fino alla riscoperta dei “pesci poveri” che potrebbero aiutare ad alleggerire la pressione sugli stock più sfruttati.

Il progetto ha interessato inizialmente la Liguria ma l’obiettivo finale è quello di espandersi a quante più realtà possibili per amplificare il messaggio che un’interazione con il mare sostenibile è possibile e quantomai necessaria.