
Un altro corteo storico con animali al seguito, un'altra occasione in cui i cavalli sono trattati come oggetti al servizio dell'uomo. Questa volta è successo alla Festa della Vendemmia di Vittoria, in provincia di Ragusa, manifestazione dello scorso 14 ottobre patrocinata, tra gli altri, dalla Regione Sicilia e dal Comune di Vittoria. Una cavalla è stramazzata a terra e dopo circa mezz’ora è riuscita a rimettersi in piedi, seppur molto provata e spaventata.
La denuncia del'accaduto è stata trasmessa alla sede nazionale dell'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) dal delegato dell’Oipa di Ragusa e provincia, Riccardo Zingaro. “I cavalli sono stati costretti a sfilare addirittura a ridosso dei tavolini dei bar in condizioni di evidente stress – racconta Zingaro — Durante il corteo, già un primo cavallo che aveva perso l’equilibrio è stato prontamente ripreso dal suo cavaliere. La cavalla che lo seguiva invece è stramazzata al suolo dopo che i suoi zoccoli hanno perso la presa sull’asfalto. Il corteo ha proseguito il suo corso con mutazioni di percorso per salvaguardare l’incolumità di cavalli e cavalieri”.
Oipa presenterà nelle prossime ore una richiesta di accesso agli atti per conoscere i dettagli dell’organizzazione e delle relative autorizzazioni, nonché lo stato di salute dell’animale. "Desideriamo capire meglio il contesto e come è stata condotta questa sfilata di cavalli in pieno centro cittadino per valutare una successiva istanza di sospensione delle prossime edizioni – spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. – Manifestazioni di questo tipo possono mettere a repentaglio la vita degli animali, contro le previsioni legislative che ne garantiscono l’incolumità e il benessere”.
Episodi simili non sono nuovi nella provincia. Nel 2005 un cavallo, scivolando, morì a Scicli durante la Cavalcata di San Giuseppe. La trazione animale durante gli eventi pubblici dovrebbe essere vietata anche in considerazione del rinnovato articolo 9 della Costituzione che cita espressamente che la Repubblica "tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali". Non si vede il motivo di perpetrare queste tradizioni che vedono gli animali solo come meri strumenti ludici.