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Arnold Schwarzenegger operato al cuore per la quarta volta, ora sta bene: ma come si vive con un pacemaker?

L’attore Arnold Schwarzenegger è stato operato al cuore per consentire l’impianto di un pacemaker. In assenza di anomalie o complicazioni, chi ha questo dispositivo può riprendere quasi subito una vita pressoché normale e può controllare il suo corretto funzionamento anche autonomamente.
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Evelyn Novello 2 Aprile 2024
* ultima modifica il 02/04/2024

Arnold Schwarzenegger è stato operato al cuore per la quarta volta per problemi cardiaci ereditari, ovvero la presenza di una valvola aortica bicuspide. Nel 1997 e nel 2018 è andato sotto ai ferri per sostituire una valvola polmonare, che serve a far fluire il sangue dal cuore ai polmoni, e nel 2020 per sostituire una valvola aortica che muove il sangue dal cuore al resto del corpo. Quest'ultima volta, invece, l'intervento si è concluso con l'applicazione di un pacemaker perché le operazioni precedenti avevano reso il suo battito irregolare.

A parlarne è stato lui stesso nel suo podcast. "Lunedì scorso sono stato operato per un pacemaker e sono diventato un po’ più una macchina. Il solo fatto di dire questo a tutti voi va contro la mia educazione in Austria dove nessuno ha mai parlato di questioni mediche. Tutto ciò che riguardava l'assistenza sanitaria veniva tenuto per sé. – E ha ironizzato – ora sono come Terminator.

La ripresa di Schwarzenegger sembra essere stata molto veloce – a sua detta, è stato operato lunedì e venerdì era già impegnato in un evento – e, in effetti, in assenza di problematiche, il paziente può essere dimesso già il giorno dopo l'impianto del pacemaker.

Dopo la guarigione della ferita, l'unico segno visibile sarà, nella maggior parte dei casi, solo una piccola cicatrice e un piccolo rigonfiamento sotto la clavicola, sinistra o destra a seconda della sede di impianto. Per qualsiasi evenienza, al momento della dimissione, viene consegnata una tessera di portatore di pacemaker in cui sono contenuti i dati del medico, il tipo di pacemaker e di cateteri che sono stati impiantati da portare sempre con sé.

Ma come si vive con questo tipo di impianto nel cuore? Fatta eccezione per i primi giorni in cui si consiglia di limitare i movimenti del braccio del lato dell'impianto, il paziente può condurre una vita normale, fare attività fisica e assumere qualunque posizione del corpo. Si dovrà prestare attenzione, però, alla presenza di campi elettromagnetici, per questo bisognerà comunicare la presenza del dispositivo in caso di accesso in banca, di passaggio attraverso un metal detector e di esecuzione di una risonanza magnetica.

Per quanto riguarda il follow up, il medico che ha eseguito l’impianto dovrà stabilire il calendario e le modalità dei controlli successivi per verificare il corretto funzionamento del sistema, il consumo progressivo della batteria e l’eventuale presenza di aritmie cardiache. Oggi, comunque, è possibile anche monitorare le attività del pacemaker autonomamente da casa perché il paziente può utilizzare un’apparecchiatura che permette il controllo a distanza. La durata media del dispositivo, di solito, è di 8-10 anni.

Fonte | Humanitas 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.