Arriva in Italia l’esoscheletro “da supereroe”: permetterà ai bambini con malattie neurodegenerative di camminare

Atlas 2030 è il primo esoscheletro per la neuroriabilitazione motoria dei bambini tra i 4 e i 10 anni. L’Italia per ora ne possiede uno, che è stato presentato all’Irccs San Raffaele di Roma di fronte al ministro della Salute Schillaci. La struttura aiuterà i più piccoli a camminare e giocare con le proprie gambe.
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Kevin Ben Alì Zinati 9 Novembre 2022
* ultima modifica il 26/01/2024

Camminare. Ma anche prendere a calci un pallone, disegnare o semplicemente restare in piedi sulle proprie gambe. Sono azioni normali per ogni bambino, quasi scontate: ma chi soffre di una malattia cerebrale o è stato colpito da lesioni del midollo spinale vede anche un piccolo passo come una sfida quotidiana da vincere, un sogno da inseguire.

Oggi la strada per arrivarci è decisamente più corta, o comunque meno impervia grazie all’aiuto di Atlas 2030. Il nome potrebbe ricordarti un robot, e in effetti non ci saresti andato tanto lontano.

Atlas 2030 è un esoscheletro, ovvero una struttura robotica indossabile fatta di cavi, circuiti e motori in grado di aiutare la riabilitazione motoria dei bambini 4 e i 10 anni colpiti da paralisi cerebrale infantile, lesioni del midollo spinale fino alla vertebra C4, atrofia muscolare, distrofia muscolare, miopatie e diverse altre malattie neuromuscolari.

Primo al mondo e unico in Italia, Atlas 2030 è come l’armatura di un supereroe: una volta indossata conferisce ai bambini il super potere più grande di tutti: camminare.

La struttura è stata presentata all'Irccs San Raffaele di Roma di fronte, tra gli altri, al neo ministro della Salute Orazio Schillaci e dare dimostrazione del suo enorme potenziale è stato Daniele, un piccolo grande eroe di 5 anni affetto da un’ischemia midollare perinatale: indossato l’esoscheletro, Daniele è riuscito a muovere i suoi primi passi sotto gli occhi stupiti di medici politici.

Ribattezzato così in onore della prima vertebra cervicale della colonna vertebrale che, un po’ come il mitologico Atlante faceva con il mondo, sorregge su di sé l’intero peso della testa, Atlas 2030 ha un ruolo decisivo nella neuroriabilitazione dei bambini con patologie neurologiche.

Molti di loro, infatti, non hanno mai avuto la possibilità di camminare per davvero e nel percorso terapeutico devono quindi apprendere questa «semplice» azione da zero.

L’esoscheletro, grazie ad articolazioni attive a rigidità variabile che per biomimesi imitano i processi della funzione muscolare naturale, è però capace di di riprogrammare le funzioni cerebrali attraverso il meccanismo della plasticità sinaptica garantendo ai bambini il controllo in sicurezza dei movimenti.

“La sua unicità risiede nella tecnologia elastica che si adatta al corpo dell'utente, è dotato di 8 motori (due sull’anca, uno al ginocchio e uno alla caviglia su ciascuna gamba) per assicurare la libertà di movimento in tutte le direzioni ed è utilizzato in associazione con un sistema di supporto che garantisce la sicurezza del bambino al quale dà la possibilità di camminare in modo attivo, ripetibile e controllato, consentendo, al contempo, di interagire con l’ambiente in modo libero e sicuro ha spiegato Francesco Infarinato, Responsabile del Laboratorio di Bioingegneria della Riabilitazione del San Raffaele di Roma.

L'esoscheletro sarà poi al centro di un nuovo studio, chiamato RoboKId, che valuterà la fattibilità, l'intervento e l'impatto di questo approccio riabilitativo sulla qualità di vita e lo stato clinico funzionale dei piccoli partecipanti, che saranno in totale una ventina. Con Atlas 2030 appicciato alle gambe, insomma, i bambini affetti da patologie neurologiche potrebbero davvero tornare, o cominciare a camminare.

Fonte | Irccs San Raffaele di Roma

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