Aumentano le adozioni, diminuiscono gli ingressi in canile: i dati sul randagismo forniti dal Ministero della Salute

Sono stati diffusi dal Ministero della Salute i dati trasmessi dalle Regioni e dalle Province autonome relativi al randagismo 2020: sono aumentate le adozioni e sembrano essere diminuiti gli ingressi in canili e rifugi (ma potrebbe essere una conseguenza dell’inattività di volontari durante il lockdown).
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Gaia Cortese 8 Giugno 2021

Un giorno sarebbe bello poter dire che in Italia non esistono più randagi. Non è un progetto irrealizzabile (in Olanda il randagismo è stato risolto), ma perseguibile sì, attraverso un piano di sterilizzazione strutturato ed efficace.

Nel frattempo i recenti dati sul randagismo 2020 trasmessi dalle Regioni e dalle Province autonome e forniti dal Ministero della Salute lasciano ben sperare in termini di miglioramento delle precarie condizioni in cui vivono tanti animali per strada.

In Italia, rispetto al 2019, lo scorso anno sono diminuiti gli ingressi nei canili e nei rifugi, mentre sono aumentati i cani adottati e i gatti sterilizzati. Nel 2020, infatti, risultano 76.192 gli animali entrati nei canili sanitari e 42.665 nei rifugi (nel 2019 erano, rispettivamente, 86.982 e 45.695). Complessivamente i cani adottati sono 42.360 e i gatti sterilizzati 61.749 (nel 2019 erano, rispettivamente, 29.512 e 61.588).

“Si tratta di un dato molto positivo, reso possibile tanto dall’aumento del numero dei volontari quanto da una maggiore sensibilità dimostrata dalle persone nei confronti di cani e gatti senza casa – ha dichiarato Massimo Comparotto, Presidente dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali (Oipa) -. Resta da vedere se anche l’anno in corso farà registrare lo stesso trend positivo e se davvero si assisterà a una diversa concezione degli animali domestici e del loro ruolo nelle famiglie”.

I dati raccolti accendono un barlume di speranza, ma bisogna tenere conto del lungo periodo di lockdown che ha reso più difficile il monitoraggio regionale e forse anche il salvataggio di molti randagi (questo potrebbe aver definito la diminuzione degli ingressi nei canili), nonostante gli sforzi dei volontari e delle associazioni.

Resta comunque essenziale strutturare e regolamentare un piano a livello nazionale che contrasti il randagismo, perché se nel Nord Italia, la sterilizzazione è diventata pratica comune per la maggior parte delle famiglie che posseggono un cane, nel Sud Italia ancora non è così, difatti, l'80% dei cani ospitati nei canili provengono dal Sud. Il problema, insomma, deve essere risolto alla radice, altrimenti l'immenso lavoro di associazioni e volontari verrà sempre vanificato.

In Olanda, l'introduzione dell’obbligo di sterilizzazione e di castrazione (offerte gratuitamente nelle cliniche veterinarie) ha permesso in brevissimo tempo di sterilizzare il 70% della popolazione canina femminile e quindi di ridurre anche il numero di cuccioli abbandonati. Solo così si può arrivare a eliminare il randagismo sul territorio.