Aurora Ramazzotti spiega perché non pubblica il volto del figlio Cesare: “Non è per moda, ma per sicurezza. Informatevi su cosa fanno i pedofili con le foto dei bambini”.
Aurora risponde alle critiche: “Non è solo privacy, è protezione”
Aurora Ramazzotti, sempre molto attiva sui social e trasparente con la sua community, ha scelto una linea netta quando si tratta del figlio Cesare. Da quando è nato, non ha mai mostrato il suo volto, preferendo condividere solo foto di spalle, dettagli o momenti quotidiani sfumati.
A chi la accusa di eccessiva riservatezza o di "fare la misteriosa", Aurora ha risposto con chiarezza:
“Non mostro il viso di mio figlio per proteggerlo, non per moda. Informatevi su cosa fanno i pedofili con le foto dei bambini”.
Il rischio reale della sovraesposizione dei minori online
La dichiarazione di Aurora porta l’attenzione su un tema molto serio: l’utilizzo improprio delle immagini dei minori sul web. Numerose ricerche, anche da parte di autorità e associazioni per l'infanzia, dimostrano che molte foto pubbliche di bambini vengono salvate, manipolate o diffuse in circuiti illegali da parte di soggetti pericolosi.
Da qui nasce il fenomeno dello "sharenting responsabile", ovvero la condivisione consapevole della vita dei figli online, limitando visibilità e dettagli che possano esporli a rischi concreti.
Una madre consapevole in un mondo digitale senza regole
Aurora Ramazzotti, diventata mamma nel 2023, ha più volte sottolineato quanto la maternità l’abbia resa più consapevole e attenta. La sua scelta di non mostrare Cesare è il risultato di una riflessione informata, non di una moda del momento.
“Anche se viviamo sui social – ha aggiunto – questo non significa che tutto debba essere pubblico. Proteggere i nostri figli è una responsabilità, anche digitale”.
La decisione di Aurora Ramazzotti di non mostrare il volto del figlio Cesare è un atto di tutela e consapevolezza, non una provocazione. In un’epoca in cui ogni gesto può diventare contenuto, saper dire “no” alla sovraesposizione è una scelta coraggiosa. E il suo messaggio è chiaro: la sicurezza dei bambini viene prima di tutto, anche dei like.