
Quando scegli dove andare in vacanza, soprattutto al mare, scommetto che cerchi di scegliere tra le località più belle, organizzate, valorizzate e anche, soprattutto negli ultimi tempi, sostenibili. Perché ciò che rende un posto speciale e assolutamente imperdibile non è soltanto la sua bellezza naturale, ma anche la corretta gestione del suo patrimonio e la possibilità di offrire servizi di qualità. Non a caso, questi sono alcuni dei criteri fondamentali attraverso cui ogni anno vengono assegnate le Bandiere Blu, il riconoscimento assegnato dalla Ong danese FEE, Foundation for Environmental Education alle località che rispettino determinati criteri, in continua evoluzione. L’organizzazione ha infatti annunciato questa mattina al Cnr di Roma l’assegnazione delle Bandiere Blu 2019, giunta ormai alla sua 33esima edizione. Quest’anno le spiagge italiane premiate sono ben 385, più 72 approdi turistici, appartenenti a 183 Comuni, 8 in più rispetto all’anno scorso. Si tratta del 10% delle località premiate a livello mondiale.
La regione italiana con il maggior numero di Bandiere Blu è la Liguria, seguita da Toscana e Campania. Ma vediamole nel dettaglio:
Non basta la bellezza. I criteri in base ai quali le spiagge italiane sono state premiate sono ben 32, continuamente aggiornati, che verificano tutta una serie di fattori che rendono le località uniche nel loro genere. Pulizia della zona, bellezza, qualità dei servizi, sostenibilità… Tutto controllato accuratamente attraverso anche campionamenti delle acque effettuati da parte dell’Arpa. In più, vengono analizzate la gestione del territorio, il rispetto della raccolta differenziata, la valorizzazione delle aree naturalistiche, l’arredo urbano, l’accessibilità a tutti. Tutta una serie di piccoli fattori utili anche ad aiutare le amministrazioni dei luoghi turistici a migliorare, a fare di più, a offrire di più per un’esperienza turistica che sia la migliore possibile.