Basta una foto con lo smartphone: così tutti noi possiamo aiutare la scienza a censire e proteggere le farfalle del mondo

La naturalista Clarissa Puccioni ci ha raccontato il progetto di citizen science che raccoglie fotografie di farfalle (datate e geolocalizzate) da tutto il mondo. Puntando sul coinvolgimento di tutti nella tutela del Pianeta, l’obiettivo dell’iniziativa è raccogliere dati per capire l’evoluzione demografica e la distribuzione delle varie specie e agire per la conservazione loro e degli habitat.
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Gianluca Cedolin 6 Gennaio 2022

Non sempre scienziati e ricercatori hanno a disposizione budget illimitati per le loro osservazioni e analisi. Per questo, grazie agli strumenti tecnologici diffusi oggi (principalmente, gli smartphone), negli ultimi anni stanno nascendo diversi progetti di citizen science, in cui tutti i cittadini possono contribuire alla raccolta dei dati.

Con un intento del genere, a inizio 2021 la World Sustainability Organisation e Friend of the Earth hanno lanciato il Censimento globale delle farfalle, un programma che unisce immagini di farfalle scattate da persone di tutto il mondo e le cataloga. «In questo modo possiamo capire quali specie sono presenti in una regione, la loro evoluzione demografica e i cambiamenti subiti nel tempo», ci ha raccontato Clarissa Puccioni, naturalista di 27 anni che lavora come consulente scientifico al progetto.

Il censimento è ancora all'inizio: «Ora come ora siamo solamente in fase di divulgazione e sensibilizzazione – ha detto la naturalista, che si occupa principalmente di primatologia e fauna africana, ma che cinque anni fa ha iniziato per passione a identificare le farfalle -. Tra qualche anno, quando avremo abbastanza dati, potremo inviarli a dei database scientifici per permettere agli esperti di compilare bollettini e studi statistici».

Capire l'evoluzione demografica e la distribuzione delle varie specie di farfalle e falene è cruciale per la conservazione loro e degli habitat. Oltre a essere bellissime, le farfalle sono insetti fondamentali per almeno tre motivi: «Sono importanti nella catena alimentare, perché sono prede di diversi animali. Sono grandi impollinatori, favoriscono la nascita di nuove generazioni di fiori sia selvatiche sia in agricoltura. Sono dei bioindicatori ambientali: studiandone l'evoluzione demografica, si capisce il motivo del cambiamento di un ambiente», ci ha spiegato la dottoressa Puccioni, mentre si trova in Madagascar.

Oggi le popolazioni delle farfalle sono in declino a causa della crisi climatica, per ragioni quindi esclusivamente riconducibili alle nostre attività.

In un anno, il Censimento globale delle farfalle ha già raggiunto dei risultati abbastanza importanti, raccogliendo in totale 1.256 foto: «Abbiamo riscontrato 555 specie totali tra farfalle e falene, da 27 paesi».

Sei di queste sono inserite nella direttiva habitat europea per la loro conservazione, e una, fotografata in Malesia, è inserita nell'appendice 2 del Cites (Convention on international trade in endangered species) e non è consentito commerciarla, perché molto ambita dai collezionisti e quindi molto trafficata illegalmente. Sul sito del censimento c'è una mappa di tutte le farfalle trovate dalle persone, con il luogo, la data e la fotografia, proprio come le catalogherebbe uno scienziato durante una raccolta dati.

Le farfalle sono sono grandi impollinatori e dalla loro evoluzione demografica si capisce il motivo del cambiamento di un ambiente

I benefici di un progetto di citizen science sono molti: «È stato anche riconosciuto da molti esperti nel mondo come strumento valido, perché aiuta gli scienziati che non hanno fondi per fare ricerca». I limiti, invece, di un programma come il Censimento globale delle farfalle, riguardano per il momento la scientificità, difficile da raggiungere in poco tempo: «Per arrivare ad avere valenza scientifica dobbiamo continuare a tener vivo l'interesse in un arco di tempo lungo e raccogliere più dati».

Il bello è che tutti noi possiamo contribuire al censimento, fotografando le farfalle (facendo attenzione a non disturbarle) e inviando i dati. In questo modo, aiuteremo in un secondo momento la comunità scientifica a sviluppare programmi di conservazione e ripopolamento delle farfalle.