Beehave: l’app ideata da due giovani trentini per salvare le api e che ha già fatto il giro del mondo

Due ragazzi giovanissimi, una piattaforma ambientale e un’applicazione per aiutare gli apicoltori alpini. Quello di Daniele e Andrea è un percorso lineare e avventuroso, che li ha portati sul podio dell’iniziativa Pitch your Project to Eu a Innsbruck, e presto forse nella Silicon Valley.
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Sara Del Dot 25 Dicembre 2018

Le api sono fondamentali per il nostro ecosistema, e forniscono un continuo feedback sulla salute dell’ambiente in cui viviamo. Tuttavia, il loro numero non fa che diminuire vertiginosamente, le loro colonie sono costantemente minacciate da pesticidi e cambiamenti climatici e spesso tendiamo a dimenticarcelo. Non gli apicoltori, però, che hanno fatto della cura delle api la loro passione e spesso anche il loro lavoro. Proprio per far fronte a questi cambiamenti e alla minaccia cui l’ecosistema alpino è sottoposto, due ragazzi trentini hanno creato Beehave, un’applicazione per tenere monitorato in tempo reale lo stato di salute di api e alveari, per proteggerli e curarli al meglio e in modo tempestivo.

La start-up nata dall’alternanza scuola-lavoro

L’idea è nata da due diciannovenni originari di Arco, Daniele Dassatti e Andrea Zain, ora matricole di informatica e matematica all’Università di Trento. I due giovanissimi, classe ’99, hanno iniziato a lavorarci ancora in superiore nella stube di casa, per poi arrivare a svilupparlo durante il periodo di alternanza scuola-lavoro nel laboratorio e incubatore Witlab di Rovereto, aiutati anche da persone esperte del settore come Emanuele Rocco, PhD ad Harvard. Qui, sono riusciti a dare vita a una vera e propria start up, chiamata Igloo. Da Igloo, ha visto la luce Beehave, l’applicazione delle api. Grazie al loro progetto, i due giovanissimi studenti si sono aggiudicati il secondo premio, di 3000 euro, dell’iniziativa Pitch your Project to Eu, dedicata ai giovani dai 16 ai 25 anni della macroregione alpina europea Eusalp, tenutasi di recente a Innsbruck.

Beehave

Già il nome è tutto un programma: l’intelligente fusione tra le parole beehive, "alveare", e behave, "comportarsi", lascia già presupporre la funzione per cui questa applicazione è stata creata. Ma come funziona esattamente Beehave? Come abbiamo già detto, si tratta di un’applicazione grazie alla quale gli apicoltori potranno controllare in tempo reale i loro alveari e le api che ci vivono, intervenendo tempestivamente nel caso subentri qualsiasi tipo di problema. Il progetto prevede l’installazione all’interno degli alveari di sensori che possano rilevare grado di umidità, temperatura e tutta un’altra serie di dati, che vengono inviati a una piattaforma dedicata ad apicoltori e ad altre personalità interessate a conoscere lo stato ambientale di quelle zone. Infatti, Beehave sarà utile non soltanto per quanto riguarda il monitoraggio delle api, ma dell’intera salute dell’ecosistema alpino, di cui le api appunto rappresentano un ottimo termometro. Ora è arrivato il momento di trovare apicoltori interessati a partecipare al progetto e coinvolgerli attivamente per collaudarlo.

Da Arco alla Microsoft

L’idea dei due arcensi ha fatto subito il giro del mondo, tant’è che Microsoft ha già invitato Daniele due volte a Seattle per presentare le piattaforme da lui già sviluppate, come Fluently, l’applicazione per gestire il diario di scuola direttamente dal pc o da tablet.