pitbull bambina uccisa

Bimbo ucciso da due pitbull a Eboli, il patentino per i proprietari di “razze speciali” è la soluzione?

Due pitbull hanno azzannato e ucciso un bimbo di 15 mesi ma episodi come questi vanno analizzati capendo ciò che non funziona nelle adozioni e nell’educazione di cani ritenuti più pericolosi di altri. Una soluzione può ricalcare la proposta del Comune di Milano che, dal 2020, ha reso obbligatorio un corso per chiunque decida di possedere un cane di una razza tra le 27 giudicate più a rischio.
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Evelyn Novello 23 Aprile 2024
In collaborazione con Elena Grandi, Assessora all'Ambiente e al Verde del Comune di Milano, e Claudia Taccani, avvocata e responsabile sportello legale di OIPA Italia

È successo di nuovo. A Eboli, nel salernitano, un bambino di poco più di un anno è stato azzannato dai due cani, due pitbull, che si trovavano in casa e ha perso la vita. La mamma è rimasta ferita nel tentativo di salvarlo. La prima reazione, comprensibile, è quella di associare tragici incidenti come questi alla razza dei cani coinvolti, ma occorre fare molte valutazioni.

Sappiamo, ad esempio, che i cani non erano mai entrati in contatto con il piccolo perché venivano sempre chiusi quando lui usciva in giardino e potrebbero, quindi, averlo identificato come uno sconosciuto o una potenziale minaccia. Sappiamo, d'altro canto, che i casi di aggressione che fanno più scalpore sono quelli in cui sono coinvolti cani molossi, come sono i pitbull, ma non ci sono dati che provino che alcune razze siano geneticamente più aggressive di altre.

Come spiega l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI), guardando al numero di aggressioni compiute da razze considerate "pericolose", si può constatare che "risultano molto meno importanti rispetto a soggetti di razze che neanche figurano nelle varie ordinanze ministeriali" e questi incidenti deriverebbero da "protocolli di allevamento che non sono attenti ad uno sviluppo comportamentale di un soggetto che porta alla socializzazione intra e interspecifica, all’autocontrollo, alla esplorazione e conoscenza degli stimoli dell’ambiente di vita futura".

Insomma, ciò che conta è l'educazione a cui i cani sono stati sottoposti, tant'è che già nel 2009 è stata abolita la cosiddetta "lista nera delle razze canine pericolose", emanata nel 2007 dal Ministero della salute, che elencava le diciassette razze di cani considerati più temibili. Un elenco simile, però, è ricomparso in alcune norme cittadine come il "Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune di Milano" del 2020, che dispone regole per la tutela degli animali, sia selvatici che domestici.

Dall'entrata in vigore di questo Regolamento, tutti i possessori di cani di "razze speciali", le 27 indicate sul sito del Comune, sono tenuti a frequentare un corso per imparare i corretti comportamenti da adottare per educare un cane che, in virtù della sua conformazione fisica e della sua forza, può risultare più pericoloso di altri. Al termine, il proprietario acquisisce un "patentino".

Fino allo scorso gennaio, "abbiamo dato 1040 patentini – ci spiega Elena Grandi, Assessora all'Ambiente e al Verde del Comune di Milano – attestati obbligatori per i possessori di "cani speciali". Chi sarà trovato in possesso di uno di questi cani e sprovvisto di patentino potrà ricevere una multa che va dai 150 ai 500 euro".

La decisione è stata presa di fronte al fatto che gli abbandoni di cani molossi, come pitbull e amstaff, sono decisamente più numerosi di quelli di cani non molossoidi, probabilmente per mancanza di consapevolezza di chi li adotta o compra. "Su 150 cani che risiedono nel Canile municipale di Milano, 110 sono molossi – aggiunge Grandi. – Questo perché se ci sono incidenti in cui coinvolti questi cani, è facile che poi siano abbandonati e che non trovino un'altra famiglia. Tanto più rendiamo i proprietari consapevoli e informati, tanto più potremo diminuire gli abbandoni".

La frequentazione del corso per il patentino è facoltativa per chiunque altro abbia un cane in famiglia e, finora, l'iniziativa ha riscosso un numero di adesioni in crescita. Al momento non ci sono dati del Comune di Milano che attestino una riduzione degli incidenti causati da cani di razza "speciale", ma dare ai proprietari strumenti per educare correttamente il proprio animale può certamente contribuire ad adozioni più consapevoli. Proprio per questo, l'Organizzazione Internazionale Protezione Animali (OIPA) ha chiesto l'obbligatorietà del patentino anche a Roma.

"Sappiamo che rendere obbligatoria la frequentazione di un corso per il possesso di razze "speciali" ha avuto un effetto positivo a livello di prevenzione – ci ha spiegato Claudia Taccani, avvocata e responsabile sportello legale di OIPA Italia. – Vorremmo che a Roma ci fosse un regolamento su modello di quello di Milano, anche se con qualche modifica. Il bacino di utenti di Roma è diverso e, per questo, volevamo iniziare a proporlo in base a zone o casistiche, ma comunque rimettendoci alla valutazione di ASL Roma 3 che ha manifestato, in occasione di un incontro con la nostra sezione OIPA di Roma, un parere favorevole all’iniziativa".

bambino ucciso pitbull

Prima di affrettarci a facili giudizi, ricordiamoci, inoltre, che alcune razze sono state appositamente e geneticamente selezionate dall'uomo per scopi che vanno ben oltre la semplice compagnia. Considerato questo, è più semplice capire come un morso di un pitbull possa dare esiti più tragici di quello di un cane non molosso.

Fonti | Associazione Italiana Medici Veterinari; ANMVI Oggi; Regolamento per il benessere e la tutela degli animali del Comune di Milano; Comune di Milano