Birra e riscaldamento globale: come il cambiamento climatico influisce su prezzo e sapore

Neanche la birra si salverà dagli effetti del cambiamento climatico. Secondo un nuovo studio, se le aziende che lavorano il luppolo non si adatteranno alle nuove temperature, il gusto e il costo della birra cambieranno notevolmente.
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Francesco Castagna 11 Ottobre 2023

Immagina, fra un po' di anni, di arrivare al bancone di un locale e ordinare una birra, la tua preferita. A un tratto ti arriva, fai un sorso, ma non è lei. È diversa, anzi, è proprio cattiva. La colpa però non è stata del barista, ora ti spiego perché.

Davanti agli effetti della crisi climatica non sarà nemmeno più il caso di dirsi "beviamoci su", magari davanti a un bel bicchiere di birra. No, perché un nuovo studio,  pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, ha confermato ciò che le associazioni di settore denunciavano già da tempo: il sapore del luppolo (come di altri prodotti, l'uva nel caso del vino) dipende dalla temperatura, e con il riscaldamento globale è quasi sicuro che le birre che oggi conosciamo non saranno più le stesse.

La quantità e la qualità del luppolo, come ti dicevo, stanno già subendo alterazioni a causa del cambiamento globale. Il risultato? Il costo della birra potrebbe aumentare notevolmente. Non solo, i produttori dovranno sbrigarsi ad adattare i loro metodi di lavorazione di questa bevanda.

La più antica e diffusa bevanda alcolica nel mondo deve essere dunque portata in salvo. Chissà come saranno agitati in Germania, popolo dell'Oktoberfest e patria del birrificio più antico al mondo.

In alcune zone del Pianeta, il clima sarà più caldo e secco, per questo gli agricoltori dovranno adeguarsi a questo scenario, dove è previsto che i raccolti di luppolo nelle regioni europee di coltivazione diminuiranno del 4-18% entro il 2050. A dare sapore alle birre poi è la quantità di "alfa acidi", ovvero dei composti organici presenti nelle ghiandole resinose dei fiori di luppolo e che forniscono quel sapore amaro alla birra.

In questo studio, spiegano i ricercatori"mostriamo come la temperatura e le precipitazioni controllino la resa, il contenuto di alfa e lo sviluppo del cono del luppolo da aroma in Germania, Repubblica Ceca e Slovenia tra il 1970 e il 2050″. Gli studiosi hanno fatto un confronto della resa media annua del luppolo aromatico europeo in due periodi indipendenti, 1971-1994 e 1995-2018. Da questa analisi hanno scoperto che la resa media annuale del luppolo è diminuita dopo il 1995 in tutte le città dove sono stati studiati i campioni tranne a Zatec, in Repubblica Ceca.

"Le rese più basse di luppolo sono state influenzate negativamente dalla mancanza di precipitazioni, mentre i valori più basi del contenuto di alfa sono stati causati da temperature estremamente elevate", scrivono gli autori della ricerca.

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