Cose, cose, cose, sempre di più, sempre più raggiungibili e in sempre meno tempo. E la natura ne paga le conseguenze, messa sempre più in secondo piano e relegata a semplice contorno dei nostri consumi compulsivi, siano essi energetici o materiali.
Per questo, in vista della giornata, anzi della settimana del Black Friday, il WWF ha voluto sottolineare che, nel mondo, alcune cose “scontate” non lo saranno mai. Ad esempio la natura.
Non ci sono agevolazioni né sconti, infatti, per le specie in estinzione e per la biodiversità, che ogni anno diminuisce a causa del sovra-sfruttamento da parte delle attività dell’uomo in favore del profitto.
A supporto di questa tesi giunge il Living Planet Index 2020, che sottolinea come tra il 1970 e il 2016 si sia registrato un decremento medio del 68% delle popolazioni monitorate, mentre il 75% delle aree naturali è stato impattato dall’uomo. Le zone umide, infine, patrimonio fondamentale di biodiversità, sono diminuite dell’85%.
La mano dell’uomo, i cambiamenti climatici e il consumo dei suoli hanno ridotto progressivamente gli habitat degli animali, trascinando al limitare dell’estinzione animali come l’elefante africano, la tigre e l’orso polare. Animali che, mentre siamo occupati a comprare cose, spariscono uno dopo l’altro nel silenzio generale.