Bologna: la Torre della Garisenda è in pericolo? Che sta succedendo

Costituita una task force per monitorare la “torre pendente” del capoluogo emiliano. Isolata la zona attorno per consentire il monitoraggio tramite sensori acustici.
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Andrea Di Piazza Geologo specializzato in Green Management
24 Ottobre 2023 * ultima modifica il 24/10/2023

Da diversi giorni si discute il destino di uno dei simboli della città di Bologna, la Torre della Garisenda, un colosso di circa 50 metri che svetta sulla città da quasi mille anni con un caratteristico fuori piombo di circa 32 metri. La Torre infatti pende vistosamente a causa di un cedimento del terreno avvenuto all’epoca della sua costruzione e legato alle caratteristiche meccaniche del sottosuolo. Monitorata costantemente, sembra che negli ultimi tempi l’edificio si sia inclinato maggiormente facendo scattare l’allarme.

Eppur si muove…

Già definita dai media locali “la grande malata”, la Garisenda è soggetta ad un monitoraggio continuo con sensoristica avanzata già da diverso tempo. A metà del 2022 i primi segnali di una variazione dei parametri monitorati aveva suscitato preoccupazione e lo stanziamento di risorse straordinarie per la messa in sicurezza del bene. Il 13 ottobre poi la Soprintendenza dei beni culturali ha allertato l’amministrazione comunale su un’ulteriore allarmante evoluzione dei parametri che ha richiesto l’individuazione di una ditta altamente specializzata per affrontare la situazione e la costituzione di una task force dedicata. Il tavolo tecnico vede anche la partecipazione di un Comitato tecnico-scientifico, insediatosi nel 2018 e incaricato di seguire le analisi per comprendere la gravità della situazione.

Stiamo lavorando perché tutto quello che si deve fare venga fatto, e che come sindaco della città intendo nei prossimi giorni, quando sarò messo nelle condizioni di avere tutti i dati e le informazioni necessarie, ad assumere tutte le iniziative che sarà opportuno assumere. Nessuna esclusa”, ha fatto sapere il Sindaco di Bologna Matteo Lepore all’Ansa. Per evitare speculazioni su scenari apocalittici, il Primo Cittadino ha precisato inoltre che “l’area è stata isolata perché si stanno facendo dei rilievi tramite sensori acustici che hanno bisogno di silenzio e dunque dell’assenza di traffico veicolare per operare”.

L'area attorno alle torri, infatti, resterà interdetta al traffico e ai pedoni almeno fino a venerdì, in maniera tale da permettere ai sensori di "ascoltare" meglio gli eventuali movimenti della Garisenda. Non è chiaro al momento quale saranno le azioni da mettere in campo per salvare il bene architettonico; prima di prendere qualsiasi decisione, è di fondamentale importanza interpretare i dati ottenuti dal monitoraggio.

La torre storica di Bologna

Insieme a quella degli Asinelli, la Torre della Garisenda è il simbolo di Bologna. Costruita probabilmente intorno al 1109, la torre svetta per 47 metri sullo skyline cittadino e già poco dopo la sua costruzione iniziò ad inclinarsi, tanto che viene paragonata da Dante al gigante Anteo che si piegò verso Dante e Virgilio per permettere loro di salire sulle sue palme e procedere il loro viaggio nei meandri dell’Inferno. Il cedimento della fondazione sarebbe dovuto alla povertà delle caratteristiche meccaniche dei terreni in cui si immerge l’edificio; un fattore che ha accomunato altre torri bolognesi. Proprio per la sua inclinazione la Garisenda fu ridotta all’altezza attuale e dagli originari 60 metri: fu il despota Giovanni Visconti da Oleggio che, nel 1353, riuscì a ridurne lo sviluppo. Ci aveva già provato la città di Bologna a contenere l’altezza della torre, prevedendone la demolizione ma, per fortuna, non si trovarono le risorse necessarie.

Le torri medioevali avevano in origine altezze superiori ai 30 m, muri alla base spessi almeno 1,5 m e basi all’incirca quadrate di minimo 8 m per lato. Non avevano ingressi alla base, finestre, balconi, solai e scale fisse in muratura, e non erano abitate. Il panorama della città di Bologna nel passato doveva essere eccezionale: tra il XII e il XIII secolo il numero di torri realizzate in doveva superare le 100 unità (si ritiene siano state 109). Oggi ne sono sopravvivono 24, le due torri più famose sono proprio la Garisenda e la Torre degli Asinelli. Si tratta di un patrimonio di immenso valore che va tutelato con tutte le risorse a disposizione.

Dopo una laurea in Geologia ed un dottorato di ricerca presso l'Università degli Studi Roma Tre, ha lavorato come ricercatore presso altro…