
Dopo mesi di attesa, il Bonus Anziani 2025 entra finalmente in vigore. A partire dal 1° giugno 2025, inizieranno i pagamenti del contributo mensile da 850 euro, pensato per sostenere economicamente le persone anziane non autosufficienti. L’iniziativa, prevista dalla riforma della non autosufficienza e resa operativa da un decreto attuativo pubblicato in Gazzetta Ufficiale, si rivolge a chi ha almeno 80 anni e vive in condizioni di grave bisogno assistenziale.
Il bonus non è destinato a tutti, ma a una platea ristretta di beneficiari in condizioni critiche. Per accedere al contributo mensile di 850 euro, è necessario rispettare quattro criteri fondamentali:
Età minima: almeno 80 anni compiuti.
Condizione sanitaria: stato di bisogno assistenziale gravissimo, certificato secondo il decreto ministeriale del 26 settembre 2016 (inclusi casi di demenza grave, coma, disabilità motoria grave, ventilazione meccanica continua).
ISEE sociosanitario: inferiore a 6.000 euro annui, calcolato considerando solo il coniuge e i figli fiscalmente a carico.
Condizione previdenziale: titolari di indennità di accompagnamento o con diritto a percepirla (attualmente pari a 531,76 euro al mese).
💡 Attenzione: il Bonus da 850 euro sostituisce altri contributi regionali o comunali, senza cumulo. Il massimo erogabile resta quindi attorno a 1.381 euro mensili, suddivisi tra i due importi.
La domanda deve essere presentata esclusivamente online tramite il portale INPS, utilizzando una delle credenziali digitali abilitate (SPID, CIE o CNS). Non è prevista una scadenza unica: si può fare richiesta al raggiungimento dei requisiti, in particolare l’età di 80 anni.
📅 Scadenza finale: 31 dicembre 2026 (fine del periodo sperimentale).
Le prime erogazioni partiranno da giugno 2025, ma sarà possibile ricevere anche gli arretrati da gennaio per chi ha già presentato domanda. In caso di richieste superiori alle previsioni (fissate su una media di 25.000 beneficiari annui), il valore del bonus potrà essere ridimensionato, anche se l’INPS rassicura: al momento non sono previsti tagli.
Il bonus è subordinato a una valutazione medica rigorosa, per garantire che le risorse vadano effettivamente a chi ne ha bisogno. La certificazione sanitaria deve dimostrare una condizione di bisogno gravissimo, come:
Oltre ai documenti sanitari, è richiesto un questionario dettagliato sulla situazione familiare, la presenza di altri anziani o disabili nel nucleo e le modalità di assistenza ricevuta. Questo sistema permette all’INPS di valutare le priorità tra le richieste.
🔍 Inoltre, i beneficiari devono dimostrare di utilizzare il bonus per cure e assistenza (badanti, servizi sociosanitari). In caso di false dichiarazioni, è prevista la restituzione totale dell'importo ricevuto.
Secondo i sindacati e le associazioni del settore, il Bonus Anziani rappresenta un inizio importante, ma non ancora una soluzione strutturale. Sarà fondamentale capire se, al termine della fase sperimentale, il governo deciderà di rendere permanente e ampliare questa forma di sostegno alle fasce più deboli della popolazione anziana.