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Bonus idrico: come funziona e quali sono i requisiti per richiederlo

A partire dal 17 febbraio 2022 sono state aperte le richieste per l’agevolazione da massimo 1.000 euro che prevede il rimborso per le spese di efficientamento idrico sostenute nel corso del 2021. Dopo essersi collegati alla piattaforma del MiTE ed avere inserito i documenti richiesti, il bonus viene erogato fino all’esaurimento dei fondi stanziati: ecco chi può richiederlo e quali sono gli interventi consentiti, dalle docce ai sanitari, fino a rubinetti e bidet.
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Alessandro Bai 18 Febbraio 2022

Il bonus idrico è finalmente arrivato: dalle ore 12 di giovedì 17 febbraio 2022 è possibile richiedere il rimborso massimo di 1.000 euro per chi ha acquistato bagni e rubinetti a ridotto consumo di acqua tra l'1 gennaio e il 31 dicembre 2021, effettuando così un intervento di efficientamento idrico. Le richieste per l'agevolazione, fatte attraverso la piattaforma online www.bonusidricomite.it predisposta dal Ministero della Transizione Ecologica, sono state più di 7mila nelle prime 5 ore, come comunicato dal MiTE stesso.

Di seguito vedremo attentamente quali sono i requisiti per accedere al bonus idrico e quale documentazione bisogna caricare sul sito per vedere rimborsate nel 2022 almeno una parte delle spese effettuate per sostituire vasi sanitari, rubinetteria e docce in ottica di un risparmio d'acqua.

Cos'è e come funziona

Il bonus idrico 2022, chiamato nei mesi scorsi anche bonus rubinetti o bonus bagno, è un contributo dal limite massimo di 1.000 euro riconosciuto a chi nel corso del 2021 ha effettuato in casa propria interventi di efficientamento idrico. In altre parole, se tra l'1 gennaio e il 31 dicembre 2021 hai sostituito i tuoi vecchi vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto, o hai rimpiazzato apparecchi di rubinetteria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi che limitano il flusso d'acqua e comportano quindi un risparmio idrico, allora hai diritto all'agevolazione, sempre che tu rispetti i requisiti che ti elencherò a breve.

Il bonus era stato introdotto con la Legge di Bilancio 2021, ma il suo lancio ufficiale era stato posticipato in attesa del decreto attuativo da parte del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE), che ha causato lo slittamento al nuovo anno. Adesso, però, è arrivato il momento di inoltrare le domande di rimborso: a partire dalle ore 12 del 17 febbraio 2022 è possibile richiedere il bonus idrico collegandosi direttamente al portale www.bonusidricomite.it.

Poiché si tratta di un click day, i rimborsi vengono emessi seguendo l'ordine temporale di arrivo delle domande fino all'esaurimento dei fondi stanziati, cioè 20 milioni di euro. Come ti ho detto, ogni cittadino che ha diritto al bonus idrico potrà ricevere un contributo fino a 1.000 euro, a seconda delle spese che ha effettuato.

Come si legge sul sito del MITE, tieni presente poi che il bonus può essere richiesto una sola volta da ciascun beneficiario e per gli interventi effettuati in un solo immobile, ed è alternativo e non cumulabile "con altre agevolazioni di natura fiscale relative alla fornitura, posa in opera e installazione dei medesimi beni".

Requisiti

Ma chi può richiedere il bonus idrico e ricevere nel 2022 un rimborso per le spese sostenute nell'anno precedente? L'agevolazione di massimo 1.000 euro è riconosciuta alle persone maggiorenni residenti in Italia, "titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell’istanza, su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o singole unità immobiliari". In altre parole, significa che per fare domanda dovrai essere proprietario o usufruttuario dell'immobile nel quale sono stati effettuati gli interventi, oppure intestatario di un contratto di locazione registrato.

I rimborsi potranno coprire soltanto le spese effettuate nel corso del 2021 per la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, e per la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto.

Tra le spese consentite dal bonus idrico non rientrano quelle per il piatto doccia, il bidet, i lavandini, il copri vaso o il box doccia con colonna integrata. Se hai dei dubbi sugli interventi che possono essere rimborsati, ti consiglio di leggere con attenzione le FAQ bonus idrico 2021 pubblicate dal MITE.

Come richiederlo

Richiedere il bonus idrico da 1.000 euro è molto semplice: per prima cosa, come ti ho anticipato, dovrai collegarti alla piattaforma online sviluppata dal MiTE all'indirizzo www.bonusidricomite.it e accedere tramite SPID o carta d'identità elettronica, il che permetterà al sistema di verificare il tuo nome, cognome e codice fiscale, che dovrà essere corrispondente con i documenti che inserirai.

Le informazioni e la documentazione che ti serviranno per la tua richiesta di rimborso, che dovrà essere compilata entro 30 minuti, sono:

  • Nome, cognome e codice fiscale del beneficiario
  • Importo della spesa sostenuta tra l'1 gennaio e il 31 dicembre 2021
  • Quantità dei beni acquistati e specifiche della posa in opera o istallazione
  • Specifiche tecniche per ciascun bene sostituito da apparecchi a limitazione di flusso d’acqua e specifica della portata massima d’acqua (in l/min) dell'apparecchio acquistato
  • Identificativo catastale dell'immobile (Comune, Sezione, Sezione Urbana, Foglio, Particella, Subalterno) nel quale hai effettuato la spesa da rimborsare
  • Dichiarazione di non avere fruito di altre agevolazioni fiscali simili
  • Codice Iban del beneficiario su cui accreditare il rimborso
  • Indicazione del titolo giuridico per il quale si richiede il bonus (proprietario, cointestatario, locatario, usufruttuario ecc.)
  • Segnalazione degli estremi del contratto da cui si trae titolo per la richiesta se non si è non proprietari o comproprietari
  • Attestazione di avvenuta comunicazione al cointestatario/proprietario, identificato altresì con nome, cognome e codice fiscale, della volontà di fruire del predetto bonus
  • Copia della fattura elettronica o del documento commerciale che riporta il codice fiscale del soggetto che richiede il bonus

Ricordati che la tua richiesta potrebbe essere rifiutata se le informazioni e i documenti sono compilati o inseriti in maniera errata, se vengono riscontrate irregolarità rispetto a ciò che hai dichiarato o se la tua domanda arriva in ritardo, dopo l'esaurimento dei fondi stanziati.

Fonte | MiTE